Nicolò Zaniolo ha parlato ai microfoni di Sky Sport 24 raccontando il suo splendido momento. Arrivato alla Roma in estate dalla Primavera dell’Inter ha già meritato la fiducia del commissario tecnico della nazionale Roberto Mancini che l’ha convocato in nazionale: “Come l’ho saputo? Stavo guardando Sky ed è uscita la notizia. Ero incredulo. Ho chiamato mio padre subito. Sono andato con gli azzurri e spero che Mancini mi chiami ancora“. Eusebio Di Francesco alla Roma gli ha dato grande fiducia, come quando ha deciso di lanciarlo titolare al Santiago Bernabeu contro il Real Madrid: “Quando sono sceso in campo pensavo poco. non so bene spiegare le mie sensazioni. E’ qualcosa che uno non si può immaginare. Daniele De Rossi mi ha aiutato tanto, per me è un punto di riferimento”. Il racconto va poi anche sul debutto in Serie A contro il Frosinone: “Per noi è stata una partita importante per ricominciare a fare bene, per me una grandissima soddisfazione. Ora ho bisogno di fare altre presenze per crescere ancora”.
“Il mio idolo era Kakà, ma imparo da Chiellini e Bonucci”
Quando gli chiedono chi è il suo idolo Nicolò Zaniolo non ha dubbi: “Kakà, sognavo da bambino di essere come lui”. La sua carriera è iniziata nello stesso ruolo del brasiliano da trequartista, anche se alla Roma ha dimostrato di essere calciatore completo e potrebbe ripercorrere una strada simile al suo omonimo Nicolò Barella diventato intermedio di centrocampo. Non si nasconde Zaniolo di fronte a quello che deve migliorare: “Devo pensare di più prima di fare una giocata e migliorare anche nel calciare con il sinistro, il mio piede debole”. In Nazionale ha avuto la possibilità di allenarsi con calciatori importanti ai quali dice di aver provato a rubare qualcosa: “C’era gente come Leonardo Bonucci e Giorgio Chiellini, ma per me c’è tanta strada da fare“.