Durante la settimana che ha visto la nuova pausa per le Nazionali, è tornato a parlare con la stampa italiana Gianluigi Buffon: e la sua intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport è stata l’occasione non solo per fare un primo consuntivo dei suoi mesi a Parigi, ma anche per scherzare sull’eventualità di una finale Champions che vedrebbe opposto il suo PSG alla Juventus e per tornare sul discorso legato alla casacca azzurra che, dopo il suo addio, puntualmente ritorna. “In Nazionale mi hanno fatto passare per un vecchio che si aggrappa alla poltrona” è la stoccata del portiere Campione del Mondo nel 2006 che quindi chiude la porta, stavolta anche in senso metaforico, a una risposta positiva a una chiamata in azzurro da parte del nuovo ct, Roberto Mancini: “Un mio ritorno? Possibilità nulle” chiosa lapidariamente, segno che quel lungo capitolo della sua vita chiuso da nemmeno un anno ha lasciato degli strascichi e delle polemiche che forse un giorno saranno più chiare. (agg. R. G. Flore)



“MAI JUVE-PSG IN FINALE DI CHAMPIONS”

Gianluigi Buffon: “Juventus-Psg mai in finale di Champions”, l’ex portiere bianconero si confessa in una lunga intervista rilasciata ai microfoni de La Gazzetta dello Sport. L’esperto estremo difensore ha rivelato di non voler affrontare la Vecchia Signora in una ipotetica finale di Champions League a Madrid: “No, perché non voglio che la mia eventuale gioia sia condizionata dalle lacrime dei miei ex compagni e dei miei ex tifosi. Ne abbiamo già piante troppe insieme. Mi merito una gioia piena. Se proprio devo affrontare la Juve, meglio prima della finale”. La Juventus è “tra le tre favorite. In Champions non può esserci una favorita sola”, sottolineando che è “più assurdo un Buffon senza la Juve, perché la storia della Juve è molto più grande di me. Può vincere anche senza Buffon”.



GIANLUIGI BUFFON A TUTTO TONDO

Gigi Buffon ha poi aggiunto: Nessun rimpianto e nessuna delusione. Io e la Juve abbiamo programmato insieme, da molto lontano, un percorso d’addio che ha chiuso il cerchio in modo perfetto. Andava chiuso lì. Con la piena soddisfazione di tutti. Non aveva senso ritardare la decisione di un anno. La forza della Juve è la serietà della programmazione. Io alla Juve mi sono sempre sentito amato: dal presidente, da John, dai compagni, dai tifosi”. “E so che devo andare nei posti dove c’è bisogno di me” ha sottolinea Buffon, proseguendo: “Alla Juve non c’era più bisogno, ormai volava da sola. Anche perché sentivo il peso delle responsabilità portate per tanti anni. Allora ho deciso di smettere, di lasciare il calcio, anche se mi sentivo ancora in grado di giocare. Ma se ti comporti bene, senza egoismo, la vita ti premia sempre. Infatti è arrivata la chiamata del Psg, dove c’era bisogno di me. Ho telefonato ad Andrea Agnelli che mi ha detto: “Vai pure, Gigi. Buona fortuna”.

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