Andrea Agnelli torna sulla polemica legata agli Scudetti che come ogni anno torna d’attualità. I bianconeri all’ingresso dell’Allianz Stadium espongono il numero 36, contando anche i due titoli che erano stati tolti dalle sentenze di Calciopoli. Il Presidente dei bianconeri ha voluto sottolineare: “Polemica sugli Scudetti? Nel nostro stadio esponiamo quello che ci piace. Rispettiamo quelle che sono le sentenze, ma ognuno nel proprio salotto può mostrare quello che preferisce”. La parole sono di fatto una polemica nei confronti di Gabriele Gravina che appena una settimana fa, prima di diventare Presidente della Figc, aveva sottolineato: “La Juventus ritiene di avere vinto 36 Scudetti? È un problema suo, si sbaglia. Ne ha vinti 34. Bisogna accettare questo e la sentenza va rispettata”. I bianconeri si battono ormai da anni in merito a questa situazione, riconoscendo di fatto due Scudetti che sono stati resi nulli dopo le sentenze legate allo scandalo Calciopoli. (agg. di Matteo Fantozzi)
“FIFA? RAPPORTI TESI PER IL CALENDARIO”
Calcio e politica nel discorso agli azionisti pronunciato oggi da Andrea Agnelli. Il presidente della Juventus, come riporta La Gazzetta dello Sport, ha espresso la volontà di ritrovare unità ai vertici del calcio italiano, di concerto con Miccichè e Gravina, presidenti di Lega e Figc:”Abbiamo tutti lo stesso obiettivo, far crescere il movimento, trionfare in Champions League ed Europa League e alzare di nuovo al cielo la Coppa del Mondo. Abbiamo bisogno di armonia con una visione strategica di insieme. Non eliminare la componente di sfottò con gli amici, che però deve rimanere lì. Lo sfottò è un discorso, l’odio un altro. Vedere che nel calcio si sta divulgando un sentimento generale di odio contro qualcuno o qualcosa è nocivo per la società. Un conto è l’ideologia politica, un conto il tifo per le squadre”. Non sono mancate le stoccate nei confronti della FIFA sul tema del calendario internazionale:”Oggi c’è enorme disordine, la volontà dei club è avere armonizzazione negli anni pari nei mesi estivi, in modo che i club lascino i giocatori per un mese circa nello stesso momento. Negli anni dispari, questo lascerebbe ai giocatori un mese di vacanza necessario”. Con riferimento alla volontà della FIFA di creare una Nations League globale e un nuovo Mondiale per Club, Agnelli ha detto:”La mia ferma convinzione è che, se abbiamo come obiettivo rivedere il calendario, non si può cominciare dalle competizioni principali. In questo momento i rapporti con la Fifa sono tesi, mi duole dirlo”. (agg. di Dario D’Angelo)
REPORT REPLICA AD ANDREA AGNELLI
Duello a distanza tra il presidente della Juventus Andrea Agnelli e Report. Questa mattina il numero uno bianconero ha tenuto il classico discorso agli azionisti ed ha commentato anche l’inchiesta del programma condotto da Sigfrido Ranucci, che ha fatto luce sui legami tra dirigenza, ultras e criminalità. Nel mirino è finito il security manager Alessandro D’Angelo, reo di aver aiutato i tifosi a introdurre allo stadio degli striscioni offensivi sulla tragedia di Superga. Come vi abbiamo raccontato, Agnelli ha negato tutto: “Non accetto altre insinuazioni, D’Angelo non ha mai fatto entrare allo stadio degli striscioni nel derby del 2013, lo prova la sentenza della corte Federale d’Appello del 22 gennaio 2018”. “Ogni altra considerazione deve essere ritenuta falsa e infondata”, ha concluso Agnelli. Pochi minuti fa è giunta la replica di Report, che ha pubblicato su Twitter uno stralcio di una intercettazione tra Alessandro D’Angelo e l’ultras bianconero Raffaello Bucci, con il primo che afferma “mi hanno beccato”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
https://twitter.com/reportrai3/status/1055407914628853760/video/1
AGNELLI SUL CASO REPORT
Assemblea dei soci in casa Juventus, per l’approvazione del bilancio 2017-2018. Presente, ovviamente, anche il presidente Andrea Agnelli, che ha toccato svariati temi, a cominciare dalle accuse di Report. La nota trasmissione di Rai Tre ha puntato il ditro contro la Vecchia Signora, che avrebbe favorito in qualche modo l’introduzione di striscioni vergognosi contro la tragedia di Superga, durante il derby col Torino del 2014: «Alessandro D’Angelo (responsabile sicurezza ndr) non ha favorito introduzione di striscioni che io ho definito “canaglia” – dice il numero uno della Juventus davanti ai soci – non lo dico solamente io ma lo prova chiaramente la sentenza della giustizia sportiva e il fatto che i responsabili di quegli striscioni siano stati consegnati alla giustizia e condannati in quanto rei confessi. Ogni altra affermazione è falsa».
“UN SALUTO A MAROTTA, ORA PARATICI”
Si parla anche di argomenti più leggeri, come ad esempio l’addio dello storico amministratore delegato Beppe Marotta, e il nuovo ruolo di Fabio Paratici, il vero artefice del colpaccio Cristiano Ronaldo: «Abbiamo deciso di rinnovare la leadership della Juventus – annuncia – l modello non cambierà, ci saranno sempre tre pilastri: servizi, ricavi e sport. Gli uomini scelti per guidare queste aree sono Marco Re, Giorgio Ricci e Fabio Paratici». Quindi gli elogi all’ad uscente: «Parlare da parte mia di Marotta come professionista è riduttivo. La sua capacità, esperienza e conoscenza sono stati strumentali nella crescita di questa società, anche a lui un forte e caloroso abbraccio e applauso».