Mentre si fa il suo nome per la possibile successione di Lorenzo D’Anna alla guida del Chievo Verona, Gian Piero Ventura nelle ultime ore è tornato a parlare: l’ex ct, desideroso e non ne ha mai fatto mistero di voler respirare ancora l’aria della panchina, tuttavia nel corso dell’intervista rilasciata a Pressing è rimasto molto sul vago, accennando ad alcune offerte arrivategli negli ultimi tempi ma senza sbottonarsi più di tanto. Difficile che possa accettare l’offerta dei derelitti clivensi, in crisi tecnica e di risultati: intanto, Ventura ha parlato largamente di Nazionale, proprio mentre ci si avvia a una nuova pausa internazionale, ribadendo un concesso espresso in precedenza, ovvero che l’esperienza in azzurro per lui è ancora una ferita e che, se ha sbagliato qualcosa, è stato certamente di non essersi dimesso dopo la débacle di Spagna-Italia, con tutte le polemiche e i rumors che ne sono seguiti. “Ripenso ancora a Italia-Svezia, ma spero che la mia carriera non sia finita” ha detto Ventura parlando di quei giorni e giustificando quel mese caotico che ha portato a un risultato tristemente storico per la nostra Nazionale. (agg. R. G. Flore)



PROSSIMO ALLENATORE DEL CHIEVO?

Gian Piero Ventura è ad un passo dall’ottenere la tanto agognata nuova chance su una panchina di Serie A dopo il fallimento con la Nazionale. L’ex c.t. dell’Italia, secondo quanto riportato da Sky Sport, è infatti in pole position per prendere il posto di Maurizio D’Anna, quanto mai vicino all’esonero dopo la sconfitta esterna contro il Milan. Ventura avrebbe superato nel gradimento del presidente Campedelli anche Beppe Iachini, che ha chiesto due anni di contratto a prescindere dalla categoria. Il club clivense infatti vuole impostare la trattativa con un contratto di un anno più opzione in caso di salvezza, formula che Ventura sarebbe disposto ad accettare. Le uniche garanzie chieste dall’ex allenatore di Torino e Bari sarebbero quelle di un mercato di gennaio da protagonista per rilanciarsi nel girone di ritorno. Da Chievo Verona a Chievo-Ventura? (agg. di Dario D’Angelo)

LE PAROLE DI VENTURA A PRESSING

Gian Piero Ventura ieri sera a Pressing ha raccontato la sua verità sulla mancata qualificazione dell’Italia ai Mondiali 2018. L’ex c.t. ha parlato ampiamente del playoff contro la Svezia, ma soprattutto di quanto è successo ancora prima di quella partita, un vero e proprio crollo cominciato con la sconfitta in Spagna due mesi prima: “Molti ripensano alla partita con la Svezia, io penso a quello successo prima di quella sfida. Siamo arrivati alla partita con la Spagna dopo 8 vittorie e 2 pareggi con Spagna e Germania, con 14 giocatori che avevano esordito e con gli stage dove molti giovani si sono avvicinati alla magli azzurra. Tutto questo prima della Spagna perché prima della Spagna io ero l’allenatore della Nazionale. Poi abbiamo perso contro la Spagna ma era uno scenario prevedibile: in quel momento loro erano una delle squadre più forti del mondo e tutti dicevano che molto probabilmente saremmo andati ai playoff. Poi quando è successo questa cosa non è stata più accettata. Mi sono dato un’infinità di colpe personali quando ho capito che non ero più l’allenatore e avrei dovuto lasciare molto prima. Le colpe sono state anche di aver accettato delle situazioni che ritenevo inaccettabili. Ad esempio, quando sono stato delegittimato, nel momento in cui sono stato nominato il nuovo CT. Ma non è una critica, è una constatazione di quello che è avvenuto”. Insomma, qualcosa si era rotto già prima del playoff, che Ventura racconta così: “Le gare con la Svezia sono state due sfide in cui non abbiamo subito neanche un tiro, dove abbiamo sbagliato gol a porta vuota e preso pali a portiere battuto. Ma nel calcio ci sta non ottenere il risultato, è il come ci siamo arrivati che non è andato bene: non c’erano i presupposti per una vittoria“. Ciò che ha maggiormente amareggiato Ventura è però quanto è successo dopo l’eliminazione: “Io dopo la Svezia ho sentito alcuni giocatori come Buffon. Per me è stata una ferita umana perché quello che è successo dopo è stato grave. Sono state dette un sacco di falsità, come che sono scappato dal ritiro e altre cose terrificanti. Non ho querelato perché era un momento in cui non avrebbe avuto senso. Nei tre mesi successivi ho provato una grande sofferenza interiore. Ho accettato la Nazionale per amore della maglia azzurra, ho rifiutato altre offerte importantissime di società di prima fascia. Non rifarei assolutamente questa scelta, non la rifarei da italiano e da chi ha sofferto per la Nazionale. Con Lippi sarebbe stato diverso, non mi avrebbero delegittimato”. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)

GIAN PIERO VENTURA E LA NAZIONALE

Non c’è dubbio che la carriera da allenatore di Gian Piero Ventura sia ineluttabilmente segnata dalla mancata qualificazione dell’Italia ai Mondiali di Russia 2018. Due partite, quelle contro la Svezia, che hanno fatto passare alla storia quella Nazionale e il suo commissario tecnico come gli artefici di un fallimento epocale, soprattutto in un Paese come il nostro che di calcio si nutre. Ma se è vero che il post-eliminazione poteva essere gestito sicuramente meglio (magari rassegnando le dimissioni subito), lo è pure che sul patibolo è finito più Ventura di altri, più Ventura dei giocatori, più Ventura della Figc e di Tavecchio. Un capro espiatorio, o comunque un colpevole punito più del dovuto: così si sente Gian Piero Ventura, che non a caso fin dall’estate ha espresso il suo desiderio di rivalsa, la sua voglia di ripartire da una panchina di A, per dire che no, non sono quelle due maledette partite ad esprimere il valore reale dell’ex cittì. 

OSPITE A PRESSING

L’occasione per conoscere la versione di Gian Piero Ventura arriverà domenica sera, dopo il turno di Serie A, quando l’ex commissario tecnico sarà ospite su Canale 5 nella trasmissione Pressing, condotta da Pierluigi Pardo con Giorgia Rossi ed Elena Tambini. Con Ventura si farà il punto innanzitutto sul momento della Nazionale, attesa mercoledì dall’amichevole contro l’Ucraina a Genova, proprio la città dell’ex selezionatore azzurro. Ma la presenza in studio di Ventura sarà anche utile per valutare il momento delle italiane in Europa, tutte vincenti tra Champions ed Europa League ad eccezione della Lazio, oltre che su un campionato giunto all’ottava giornata. Non mancheranno neanche le domande sul futuro personale di Ventura, che non ha fatto mistero di desiderare una grande sfida per ripartire. Chi sarà pronto a fidarsi nuovamente di lui dopo la difsfatta Mondiale?