Milano-Cortina, è ufficiale la candidatura congiunta per l’organizzazione delle prossime Olimpiadi Invernali 2026. Soddisfatte Lombardia e Veneto, con Malagò che ha evidenziato le possibilità di vittoria dell’Italia. La scelta della doppia sede però non convince tutti, a partire da Arianna Fontana: “Sono un po’ sorpresa: occorre abbattere i costi, ma avrei preferito una designazione unica. Vero è che in tutti i miei Giochi gli sport del ghiaccio si sono disputati da una parte, in città, e quelli della neve da un’altra, in montagna. Ma la distanza tra Milano e Cortina è considerevole e c’è il rischio di dissipare lo spirito olimpico”. Intervistata da La Gazzetta dello Sport, la campionessa di short track tende a escludere la sua presenza nel 2026, quando avrà 35 anni, ma sottolinea: “Pressoché impossibile: ma spero di venir coinvolta comunque, magari con un ruolo organizzativo”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
MALAGO’: “POSSIAMO VINCERE”
Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha commentato la candidatura ufficiale di Milano e Cortina per le olimpiadi invernali del 2026: «Ho sempre detto – le parole rilasciate nelle scorse ore dal numero uno del Comitato Olimpico Italiano – che se si riesce a giocare la partita alla fine la si può vincere per una serie di ragionamenti e di rapporto. Sono determinato e convinto». Malagò, presente a Buenos Aires per la 133esima sessione del Cio, è convinto che alla fine il Belpaese possa spuntarla sulle altre nazioni candidate: «L’approvazione era una formalità ma stamane abbiamo fatto l’ultimo briefing perché fino all’ultimo è sempre bene verificare le cose. Sono determinato e penso che questa partita la vinceremo». Infine, sul fatto che la prossima sessione del Cio si terrà a Losanna e non a Milano, Malagò ha spiegato: «Era prevedibile. Non ha senso fare una sessione nel paese che potrebbe ospitare i Giochi. Peraltro il Cio ha subito sostenuto il rimborso delle spese già affrontate: ho già informato il sindaco Sala e la Regione, la trovo una soluzione di buon senso». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
UFFICIALE LA CANDIDATURA
E’ ufficiale la candidatura congiunta di Milano e Cortina per l’organizzazione delle prossime Olimpiadi invernali. Saranno le due città italiane, unite, a contendere l’organizzazione dei Giochi del 2026 alle altre due città ufficialmente candidate, Stoccolma per la Svezia e Calgary per il Canada. Il Vice Presidente CIO Juan Antonio Samaranch ha spiegato da Buenos Aires, dove il CIO ha annunciato la short-list, i punti di forza delle tre candidature che si contenderanno i giochi, soffermandosi sulle peculiarità di quella italiana: “Il progetto Milano-Cortina combini tradizione e innovazione, in ossequio ai dettami della road map dell’Agenda 2020, rappresentando una candidatura molto attraente. La candidatura beneficia dei siti esistenti, dell’indubbia storia delle discipline invernali delle Regioni, nonché dell’amore e della passione degli italiani per lo sport. Il progetto può anche sfruttare la forza economica e la prosperità delle realtà settentrionali italiane.”
LA DECISIONE ARRIVERA’ A GIUGNO 2019
La riunione del CIO che assegnerà l’Olimpiade invernale del 2026 sarà quella di giugno 2019 e si terrà a Losanna: anticipata quindi la decisione che inizialmente si doveva prendere nella riunione di settembre 2019 prevista a Milano. Sull’ingresso ufficiale nella short-list delle candidate all’organizzazione delle Olimpiadi Invernali 2026 di Milano e Cortina ha espresso parole di grande soddisfazione il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia: “Si sta scrivendo una pagina di storia. Siamo nella short list: è una svolta strepitosa ed emozionante per un’Olimpiade che diventerà endemica per tutta la montagna veneta, non solo per Cortina, le cui ricadute positive avrebbero effetti per decenni. Calgary e Stoccolma sono avversari difficili, rispettabili, ma non insuperabili, motivo per cui da oggi a settembre 2019, quando sarà decisa l’assegnazione, non dobbiamo sprecare un minuto, lavorare con energia e concentrazione, facendo squadra per centrare l’obbiettivo, costruendo un dossier sempre più dettagliato e raffinato, tessendo relazioni positive e dando ai tecnici del Cio la totale collaborazione per le loro visite alle strutture.“