Nella conferenza stampa precedente alla partita con l’Empoli, Carlo Ancelotti ha anche parlato del dualismo che sta emergendo sul fronte d’attacco tra Arek Milik e Dries Mertens, con le quotazioni del belga in grande ascesa nelle ultime settimane: “Dries vuole giocare dall’inizio, ma è una cosa che riguarda il vecchio calcio italiano. Gli attaccanti sono quelli più facilmente sostituibili, se la vinci puoi toglierli per mettere uno più difensivo, se la perdi li cambi per metterne altri più freschi. Non è tanto la quantità dei minuti che conta, ma la qualità, come lui spesso ha fatto. Non è detto che non possa giocare dall’inizio, è in forma, e viene utilizzato per quello, poi dall’inizio o in corsa è anche per fargli tenere questa condizione a lungo. Milik? L’attaccante viene spesso giudicato per i gol che fa. Sta vivendo un periodo d’astinenza, ma in realtà ha lavorato molto con la Roma. Io non chiedo mai i gol agli attaccanti, ma di muoversi in sintonia con gli altri e lui lo sta facendo. Non vedo problemi.” (agg. di Fabio Belli)



“JUVENTUS FAVORITA, NOI CI PROVIAMO

Il tecnico del Napoli Carlo Ancelotti non si nasconde, ma è anche obiettivo: “La Juventus è la favorita per la vittoria dello Scudetto, ma noi ci proveremo”. Intanto si avvicina la sfida casalinga contro l’Empoli, con il mister che svela in conferenza stampa: “Cambierò molto, ma non per il Paris Saint German“. Il mister è sicuro anche sui punti forti del suo Napoli: “Il livello di gioco della squadra mi soddisfa, non lo posso nascondere. Le insidie però sono dietro l’angolo e il calcio è così con momenti buoni che diventano in un attimo complicati e viceversa. Questa squadra mi dà comunque grandi emozioni“. C’è grande curiosità poi di rivedere finalmente in campo l’algerino Faouzi Ghoulam anche se Ancelotti ammette: “Non vogliamo rischiare, c’è tutta la tutela del caso considerando che il ragazzo è fuori da un anno. Sta lavorando completamente con la squadra”. Ora però è tempo di pensare agli undici che scenderanno in campo al San Paolo dove non si potrà sbagliare contro la squadra di Andreazzoli. (agg. di Matteo Fantozzi)



PRONTI PER NAPOLI-EMPOLI

Carlo Ancelotti non ha dubbi, prima c’è Napoli-Empoli e solo dopo si penserà alla sfida di Champions League contro il Paris Saint Germain: questo il monito alla squadra del tecnico alla vigilia della sfida del San Paolo in programma per l’11^ giornata di Serie A 2018/2019. Il mister partenopeo è partito da uno dei temi più caldi degli ultimi giorni, ovvero se c’è un’anti-Juve: “Ci sono diverse squadre che puntano ad avvicinarsi alla Juventus: l’Inter ha fatto una serie positiva e si è avvicinata come noi, questo non fa altro che aumentare la competitività del campionato. Anche il Milan si sta riavvicinando, come previsto ad inizio anno: più c’è competizione, più si abbassa la quota scudetto”. Ancelotti ammette che “ci sarà turnover”, ma “solo per preparare bene questa partita e non per fare riposare qualcuno in vista del Psg”. “Alla prossima non ci pensiamo, dobbiamo fare bene questa” sottolinea il tecnico: “Sarà lo stesso Napoli anche se cambieranno degli interpreti, ma avremo più intensità”.



ANCELOTTI: “IL NAPOLI MI EMOZIONA”

Carlo Ancelotti poi continua: “C’è paura di prendersi l’etichetta da anti-Juventus? No, non credo che questo carichi di responsabilità la squadra: già le ha e vuole lottare fino alla fine. La Juventus è una candidata a vincere il campionato, quindi se fai meglio di loro puoi vincere, è chiaro”. Poi una battuta sulla sfida con l’Empoli: “Le insidie sono quelle di tutte le gare, la concentrazione non massimale, ma su questo la squadra mi dà fiducia e sicurezza. Arriviamo a questa partita da un buon momento, buona condizione fisica e mentale, sono convinto che faremo una partita sui livelli delle ultime”. Infine, l’omaggio a Napoli: “Se c’è il desiderio di volere qualcuno? No, il desiderio è quello di allenare una squadra che mi dà emozione ma questa è una realtà, quindi non posso chiedere di più: in un bell’ambiente ho un gruppo che mi segue e il club che mi sostiene. Il desiderio di un allenatore è questo e può essere quello di mantenere questo a lungo”.