Robert Kubica si è ripresentato nel circo della Formula 1 ad Abu Dhabi: per il pilota polacco un sogno che diventa realtà, dopo il gravissimo incidente che sembrava averlo messo fuori dalle corse per sempre, dopo aver fatto temere per la sua vita. E invece la Williams l’ha preso come pilota titolare dopo un anno di rodaggio come terzo pilota: fiducia e passione, due parole chiave che hanno riportato Kubica alla guida di una monoposto. “E’ un momento molto emozionante perché ripenso a tutto il lavoro che lo ha reso possibile. Sono felice di essere tra i venti piloti che il prossimo marzo saranno al via del Gran Premio d’Australia, e devo ringraziare Clarie, Frank e tutta la Williams per questa opportunità,” ha spiegato il polacco , atteso ora da lunghi mesi di lavoro perché, dopo la gioia per l’esserci ancora, bisogna ora puntellare il sogno con il ritorno alla competitività contro le stelle mondiali della velocità su quattro ruote.
RITORNO IN PISTA DOPO UN ANNO DI LAVORO
Un lavoro che è partito già quest’anno, vissuto da Kubica per un’intera stagione a fari spenti: “L’anno scorso eravamo abbastanza vicini ma non tutto si è incastrato nel modo giusto. Molte persone hanno letto l’accaduto come una mia sconfitta, ma onestamente oggi posso dire che questa stagione è stata molto utile. Ho avuto l’opportunità di lavorare con il team e guidare la monoposto.” Ma al di là della ricerca della competitività, (“dal punto di vista della guida le risposte arriveranno tra qualche mese“), è la parabola umana di Kubica ad aver stupito ed emozionato, ed è stato lo stesso pilota polacco a confermarlo: “Dal punto di vista umano capisco che è una storia in cui probabilmente nessuno ha mai creduto, probabilmente l’unico che non ha mai mollato sono stato io e le poche persone a me vicine. Temevamo comunque che sarebbe stata essere qualcosa di non realizzabile, ma visto che invece siamo qui a dimostrare il contrario, direi che abbiamo dimostrato che in qualche modo nulla è impossibile.“