Nell’intervista in cui ha rivelato di essere malato di cancro, Gianluca Vialli ha anche raccontato come la sua prima passione calcistica da ragazzino, prima di arrivare a giocare da professionista con la maglia della Cremonese, è stata quella per l’Inter. E con un tweet dal suo profilo ufficiale il club nerazzurro ha voluto esprimere la sua vicinanza a Vialli: “Caro @LucaVialli, abbiamo letto le tue parole stamattina. In questa battaglia tifiamo tutti per te! #FCIM“. E anche da una bandiera nerazzurra come Riccardo Ferri sono arrivate parole di incoraggiamento per l’ex bomber di Sampdoria e Juventus: “Sei sempre stato un grandissimo fuoriclasse, stai affrontando la sfida con grande dignità, serietà e un pizzico di grande ironia. Riconosco il grande guerriero che è in te. Un abbraccio e tanti auguri.” (agg. di Fabio Belli)
I MESSAGGI DI FERRARA E TACCHINARDI
Gianluca Vialli
ha il cancro, la confessione è arrivata dallo stesso calciatore che dopo aver parlato della sua malattia per la prima volta ha sentito la presenza di tantissime persone. SportMediaset ha condiviso i videomessaggi di alcuni suoi ex compagni di squadra che hanno voluto mandare all’ex calciatore un messaggio d’affetto. Ciro Ferrara spiega: “Solo tu sapevi quale sarebbe stato il momento giusto per raccontare la tua storia. In questi mesi ho sempre rispettato la tua riservatezza. Ricorda che quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare. Sei il nostro capitano e leader, ricordalo. Un abbraccio“. Alessio Tacchinardi sottolinea: “Hai sempre vinto tante partite e tantissime sfide. Questa è la più importante della tua vita, sono sicuro che stai lottando come un leone da grande capitano quale eri. Ti voglio bene, un abbraccio“. Riccardo Ferri poi aggiunge: “Sei sempre stato un grandissimo fuoriclasse, stai affrontando la sfida con dignità, serietà e anche un pizzico di ironia. Riconosco il guerriero che è n te. Un abbraccio”. Clicca qui per il video. (agg. di Matteo Fantozzi)
IL MESSAGGIO DI MAROTTA E DEL CHELSEA
Il mondo del calcio si stringe attorno a Gianluca Vialli dopo la notizia della sua lotta contro il cancro. La sua confessione ha scosso tutti. Giuseppe MarottaOltre a essere un amico è una persona di grande coraggio e grande forza. È un esempio da imitare». Anche Damiano Tommasi, presidente dell’Associazione calciatori, ha commentato la vicenda dell’ex collega. «Scelta consapevole che sicuramente avvicina tutti noi a lui. A prescindere dai trascorsi sul campo è sempre stato vicino all’Aic, è stato anche nostro consigliere e fa piacere sentirlo parlare serenamente di una situazione complicata che speriamo sarà risolta a breve». Dall’Inghilterra arrivano gli auguri del Chelsea: «Amiamo questo ragazzo. I migliori auguri da tutti noi del Chelsea a Gianluca Vialli. Stiamo tutti pensando a te, Luca». Un tweet accompagnato dalle foto più significative dell’esperienza dei Vialli a Londra. (agg. di Silvana Palazzo)
DALL’INTERVENTO AI MESI DI CHEMIO E RADIOTERAPIA
Dopo il libro “Goals. 98 storie + 1 per affrontare le sfide più difficili”, arriva l’intervista a Gianluca Vialli per il Corriere della Sera in cui l’ex calciatore ha rivelato che la novantesima storia è proprio la sua. Una storia finora ignota ai più ma che oggi è venuta allo scoperto portando ad un grande clamore e cha ha a che fare con l’esperienza della malattia ed il cancro. “Ne avrei fatto volentieri a meno. Ma non è stato possibile. E allora l’ho considerata semplicemente una fase della mia vita che andava vissuta con coraggio e dalla quale imparare qualcosa”, ha dichiarato Vialli. Per lui non è stato semplice comunicare ciò che stava accadendo e che avrebbe inevitabilmente portato ad un cambiamento anche nelle vite dei suoi familiari. Dopo essere stato colto quasi da un senso di vergogna, al punto da essere arrivato a girare con un maglione sotto la camicia per nascondere i segni della malattia, alla fine Vialli ha deciso di raccontare e rendere pubblica la sua storia. Pur non parlando esplicitamente di cancro nell’intervista (a farlo al suo posto è Aldo Cazzullo), è chiaro il percorso affrontato e comune a molte persone alle prese con il tumore. La scoperta, l’intervento, otto mesi di chemioterapia e sei settimane di radioterapia. Solo ora può dire si stare bene dopo un anno dall’inizio del calvario “Ma non ho ancora la certezza di come finirà la partita”, ammette. Oggi spera almeno che la sua storia possa servire a ispirare chi si trova a vivere ed a lottare così come è stato chiamato a fare lui. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
GIANLUCA VIALLI CHOC “HO IL CANCRO”
Il mondo del calcio viene travolto da una notizia “choc” contenuta nell’ultimo libro “Goals: 98 storie +1 per affrontare le sfide più difficili”: è Gianluca Vialli a raccontarsi in quelle pagine e quella “+1” è la storia del suo cancro. «Avrei fatto volentieri a meno del tumore. Ma non è stato possibile. Allora l’ho considerato semplicemente una fase della mia vita che andava vissuta con coraggio e dalla quale imparare qualcosa»: spiega così al Corriere della Sera l’ex campione di Juventus, Sampdoria, Chelsea e ovviamente della Nazionale. Un’intervista che “svela” un libro, se ne sentono tantissime e non è certo una novità: quello che però racconta Vialli, ecco quello non è affatto “normale”. Ha lasciato tutto per un po’, anche la tv dove da anni rappresentava uno dei commentatori di punta di Sky Sport, proprio per quel “maledetto” cancro che lo ha tormentato e lo ha, paradossalmente, riavvicinato alla sua famiglia: «Sapevo che era duro e difficile doverlo dire agli altri, alla mia famiglia. Non vorresti mai far soffrire le persone che ti vogliono bene: i miei genitori, i miei fratelli e mia sorella, mia moglie Cathryn, le nostre bambine Olivia e Sofia».
GIANLUCA VIALLI RACCONTA LA MALATTIA NEL SUO LIBRO
Gianluca Vialli nel cercare di fare gol ancora una volta dopo tanti anni dopo il ritiro non smette di stupire: e se allora racconta nel libro di vari “mantra” per superare le fasi difficili di questi ultimi tempi («Ho iniziato a scrivere il libro per aiutare le persone a trovare la strada giusta. Così ho raccolto alcune frasi motivazionali, alcuni mantra, intervallandoli con storie di grandi sportivi, che aiutano a capire. Perché le citazioni non funzionano, se non sei tu che funzioni»), lo spunto più interessante lo dice subito dopo nell’intervista al Corriere. «Ti prende come un senso di vergogna, come se quel che ti è successo fosse colpa tua. Giravo con un maglione sotto la camicia, perché gli altri non si accorgessero di nulla, per essere ancora il Vialli che conoscevano. Poi ho deciso di raccontare la mia storia e metterla nel libro». In tutto questo, la sfida è ora sempre più in là, nel secondo lunghissimo tempo di questa storia drammatica che però rientra in quella che Vialli stesso chiama “vita, esistenza”: «Ora sto bene, anzi molto bene. È passato un anno e sono tornato ad avere un fisico bestiale – ci scherza su Vialli – Ma non ho ancora la certezza di come finirà la partita. Spero che la mia storia possa servire a ispirare le persone che si trovano all’incrocio determinante della vita». Quando si soffre e si cerca di combattere le battaglie, farle da solo è impossibile e c’è bisogno degli affetti più cari (la famiglia) e degli amici: anzi, dei fratelli. Roberto Mancini, il suo vero gemello del gol ai tempi della Sampdoria, viene ancora oggi raccontato da Vialli come il suo vero “fratello”, «Siamo più che amici, fratelli. Quando hai la stessa età e hai condiviso per tanti anni il campo di battaglia, puoi stare molto tempo senza sentirti, ma il rapporto rimane per sempre».