Cutrone contro Gattuso? Macché. In casa Milan si può parlare di “caso” definitivamente rientrato dopo il “perché io?” del numero 63 rossonero che al momento della sostituzione contro il Bologna aveva aperto una piccola crepa nello spogliatoio milanista. Intervenuto alla Festa del Settore Giovanile rossonero, Cutrone ai microfoni di Sky Sport ha fatto mea culpa: “So di aver sbagliato. Con il mister ci siamo parlati, ma era tutto finito subito dopo la partita. È stato un gesto dettato dal nervosismo, dalla voglia di vincere e di aiutare i compagni. È normale che voglia sempre giocare, ma decide il mister e io mi devo far trovare pronto. È stato un malinteso perché pensavo di uscire per l’infortunio, ma e’ finita subito lì”. Cutrone ha motivato così la sua reazione: “Ho delle colpe e lo so benissimo, è normale che un giocatore voglia giocare sempre, per come sono fatto io. Volevo aiutare la squadra a vincere la partita”. Ma ciò che conta è l’ammissione del gioiellino rossonero, un segnale di maturità che fa ben sperare per la sua crescita. (agg. di Dario D’Angelo)



CUTRONE IN PANCHINA CONTRO LA FIORENTINA?

Non dev’essere stato certamente piacevole per Rino Gattuso osservare Patrick Cutrone lamentarsi platealmente per la sostituzione decisa in Bologna-Milan con Samu Castillejo. Eppure il numero 63 potrebbe scontare a caro prezzo questo gesto irrispettoso nei confronti del suo tecnico e dei compagni di squadra. Come riportato da Sky, vista la doppia assenza di Bakayoko e Kessié a centrocampo, Rino Gattuso per la partita contro la Fiorentina starebbe infatti pensando di tornare al 4-3-3, con un centrocampo composto da José Mauri come vertice basso, affiancato da Bertolacci e Calhanoglu arretrato nel ruolo di mezzala. Questo significherebbe che in avanti ci sarebbe spazio per una sola punta centrale: in questo caso Gonzalo Higuain. Cutrone potrebbe dunque essere costretto a subentrare a gara in corso: forse parlare di panchina punitiva è azzardato, ma di certo il numero 63 rossonero la prossima volta apprezzerà maggiormente la possibilità di partire dal primo minuto. (agg. di Dario D’Angelo)



CUTRONE A GATTUSO: “PERCHE’ DEVO USCIRE IO?”

Quella di ieri sera contro il Bologna è stata per il Milan una partita avvilente. Ma al di là dei due punti lasciati al Dall’Ara e dei due mediani Bakayoko e Kessié squalificati per la gara contro la Fiorentina di sabato prossimo, la crepa più grave potrebbe essere quella apertasi tra Patrick Cutrone e Rino Gattuso. Al momento del cambio deciso dall’allenatore rossonero, che ha optato per la sostituzione con Samu Castillejo, il numero 63 si è reso infatti protagonista di una protesta plateale nei confronti del suo allenatore:”Perché io?“, ha chiesto ripetutamente il giovane attaccante, convinto evidentemente di non aver demeritato e di poter restare in campo a dispetto degli altri compagni. Forse la speranza di Cutrone era quella di restare a fare coppia con Higuain, con Castillejo che avrebbe potuto subentrare ad uno spento Calhanoglu. Diversa è stata la valutazione di Gattuso, che ha sperato di allargare il gioco rinunciando ad una punta centrale (in questo caso Cutrone) inserendo un giocatore di fascia bravo a saltare l’uomo come lo spagnolo.



GATTUSO NON HA GRADITO LA PROTESTA DI CUTRONE

Gattuso non è tipo da portare rancore ai suoi giocatori, ancora di più ad un ragazzo giovane come Cutrone. Eppure, come riportato da La Gazzetta dello Sport, da quanto filtra il tecnico calabrese non avrebbe gradito la protesta plateale del suo attaccante al momento della sostituzione. Intervistato da Sky Sport nel post-partita di Bologna-Milan, Gattuso ieri sera si era limitato a dire:”L’ho cambiato perché serviva uno come Castillejo che veniva a prendersi palla dentro al campo. Capita di non prendere bene un cambio, adesso c’e’ adrenalina ma poi faro’ una bella chiacchierata con Patrick“. Dunque Gattuso ha lasciato intendere che in settimana ci sarà un chiarimento con Cutrone: sarà l’occasione per spiegare al giovane attaccante le ragioni della sua scelta tattica ma probabilmente anche per tirargli le orecchie. Chiedere “perché io?” al momento del cambio prima ancora che verso l’allenatore può suonare come una mancanza di rispetto in primis nei confronti dei propri compagni. Cutrone farà ammenda?