L’Inter prende posizione su quanto accaduto ieri sera al Meazza contro il Napoli, con i cori razzisti a Kalidou Koulibaly che hanno rovinato una bella serata di sport. E il club meneghino è duro nei confronti dei responsabili: «In relazione ai fatti accaduti durante la partita Inter-Napoli di ieri e alla conseguente decisione assunta dal giudice sportivo della Lega Nazionale di Serie A, il Club ribadisce che dal 9 marzo del 1908 Inter significa integrazione, accoglienza e futuro. La storia di Milano è fatta di questo, di inclusione e di rispetto. Assieme alla nostra città noi lottiamo da sempre per un futuro senza discriminazioni. Ci impegniamo nel territorio facendoci portavoce di questi valori che sono da sempre un vanto per il nostro Club».



Aggiunge l’Inter, scegliendo come copertina la foto di Mauro Icardi che abbraccia il senegalese: «L’Inter è presente in 29 paesi del mondo, dalla Cambogia alla Colombia, dove oltre diecimila bambini sono coinvolti nel progetto Inter Campus, che ha l’obiettivo di restituire loro il diritto al gioco in contesti delicati, attività la cui importanza è stata riconosciuta anche dall’ONU. Da quando una notte di 110 anni fa i nostri fondatori hanno messo la firma su quello che sarebbe stato il nostro percorso, noi abbiamo detto no ad ogni forma di discriminazione. Per questo ci sentiamo in dovere oggi, una volta di più, di affermare che chi non dovesse comprendere e accettare la nostra storia, questa storia, non è uno di noi». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



INTER STANGATA DAL GIUDICE SPORTIVO

Costano caro all’Inter i cori razzisti dei suoi tifosi nei confronti del centrale di difesa del Napoli, Kalidou Koulibaly. Il Giudice Sportivo ha infatti diramato poco fa le decisioni a seguito della 18esima giornata, squalificando la compagine nerazzurra con due gare interne prive di spettatori, con l’aggiunta di un’altra gara con il secondo anello chiuso, quindi, senza la “Curva”. La scelta arriva dopo che per gran parte dell’incontro di ieri sera (terminato 1 a 0 per l’Inter), alcuni tifosi meneghini hanno inveito contro il calciatore del Napoli con una serie continua di ululati razzisti. Un fatto condannato all’unanimità, a cominciare dallo stesso Koulibaly, passando per Carlo Ancelotti e Luciano Spalletti, e arrivando fino a Cristiano Ronaldo. Il Giudice Sportivo ha reso noto anche le decisioni in merito allo stesso Koulibaly nonché al capitano del Napoli, Lorenzo Insigne, entrambi espulsi durante la sfida di ieri. Per il numero 10, due giornate di squalifica con ammenda di 10.000 euro. Due giornate anche per Koulibaly: una per l’ammonizione dopo la diffida, e una a seguito dell’applauso ironico rivolto al direttore di gara. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



KOULIBALY: SOLIDARIETA’ DI CR7

Il mondo del calcio si è stretto attorno a Kalidou Koulibaly, difensore del Napoli insultato nel corso della partita di ieri contro l’Inter. Gli ululati dei sostenitori presenti al Meazza hanno scosso l’Italia ma non solo, con Cristiano Ronaldo che ha scelto Instagram per manifestare la sua vicinanza al senegalese: «Nel mondo e nel calcio Ci vorrebbero sempre educazione e rispetto. No al razzismo e a qualunque offesa e discriminazione!». Particolarmente toccante il messaggio pubblicato sui social network dal compagno di squadra Amin Younes: «Un semplice sorriso, questo è tutto ciò che serve. Quelle persone mancano di tutta la classe che tu mostri giorno dopo giorno, come calciatore e come persona. Ti amiamo, Kouly!». Infine, il tweet di Kevin Prince Boateng del Sassuolo, che ha ripreso le dichiarazioni del difensore partenopeo commentando: «I am, you are,we are all», con l’hashtag #notoracism. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

QUESTORE MILANO, PUGNO DURO

Dopo gli scontri in Inter-Napoli che hanno portato alla morte del tifoso nerazzurro Paolo Belardinelli, epilogo tragico di una serata già segnata negativamente dai cori razzisti all’indirizzo di Koulibaly, il questore di Milano Marcello Cadorna, ha fatto il punto sui provvedimenti da intraprendere: “Mi sono sentito con il Capo della Polizia Gabrielli e con il Procuratore di Milano Greco. Richiederò in via d’urgenza al Dipartimento della Pubblica Sicurezza di vietare le trasferte dell’Inter fino alla fine del campionato. Richiederò, inoltre, l’immediata chiusura della curva dell’Inter fino al 31 marzo 2019: 5 giornate di campionato e una di Coppa Italia“. La questura sta inoltre valutando 9 Daspo: “Una sanzione marginale per un’azione squadristica avvenuta in modo ignobile e assolutamente non preventivabile“. (agg. di Dario D’Angelo)

PROCURA FIGC, “PARTITA ANDAVA SOSPESA”

Sulla vicenda dei cori razzisti contro Koulibaly durante Inter-Napoli, è intervenuto anche Giuseppe Pecoraro, il procuratore della Federcalcio Italiana. Parlando ai microfoni dell’agenzia Ansa ha ammesso: «Per me Inter-Napoli ieri andava sospesa per i cori razzisti verso Koulibaly, e infatti gli uomini della Procura hanno segnalato ai funzionari dell’ordine pubblico e al quarto uomo che la squadra partenopea chiedeva lo stop. La decisione – precisa il numero uno della Procura – non spetta a noi ma all’ordine pubblico d’intesa con l’arbitro. Per quel che ci riguarda, è in corso la comunicazione dell’accaduto al giudice sportivo». Il sindaco di Milano, Beppe Sala, ha chiesto scusa a nome di tutti i meneghini per quanto avvenuto ieri sera, mentre il primo cittadino di Napoli, Luigi De Magistris, ha aggiunto: «Poteva mai essere sospesa – scrive attraverso Twitter la partita Inter-Napoli in un Paese che vive sempre più di razzismo di Stato e che vede nel Governo un ministro dell’Interno che dovrebbe garantire la sicurezza negli stadi ma che cantava qualche anno fa cori razzisti contro i napoletani?». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

CORI RAZZISTI CONTRO KOULIBALY IN INTER-NAPOLI: IL COMMENTO DI SALA

Cori razzisti da parte dei tifosi dell’Inter nei confronti di Kalidou Koulibaly. Il difensore centrale del Napoli è stato preso di mira per gran parte del match di ieri sera di San Siro, dai supporters meneghini. Un evento spiacevole che non è passato inosservato, e sono stati molti coloro che hanno espresso la propria amarezza per quanto accaduto, a cominciare dal sindaco di Milano, Beppe Sala, presente al Meazza per il grande evento: «L’Inter FC farà quel che ritiene – le parole del primo cittadino meneghino attraverso la propria pagina Facebook a me piacerebbe che a Empoli la fascia da capitano la portasse Asamoah. Nel frattempo chiedo scusa a Kalidou Koulibaly, a nome mio e della Milano sana che vuol testimoniare che si può sentirsi fratelli nonostante i tempi difficili in cui viviamo». Sala ha aggiunto che la prossima volta che accadrà qualcosa di simile, si alzerà in piedi e se ne andrà: «Lo farò per me – ha aggiunto – consapevole del fatto che a chi ulula contro un atleta nero non fregherà niente di me. Ma lo farò».

KOULIBALY: CORI RAZZISTI IN INTER-NAPOLI

Una gara complicata per il calciatore del Napoli, espulso a dieci minuti dalla fine dopo un applauso ironico rivolto al direttore di gara a seguito di un’ammonizione: «Mi dispiace per la sconfitta – ha commentato il centrale di origini senegalesi sui social – e soprattutto per aver lasciato i miei fratelli! Però sono orgoglioso del colore della mia pelle. Di essere francese, senegalese, napoletano: uomo». Il rosso ricevuto è frutto anche di un nervosismo derivante proprio dagli ululati razzisti: «Koulibaly era nervoso – le parole di Carlo Ancelotti, allenatore del Napoli, al triplice fischio finale – e non aveva lo stato d’animo migliore, abbiamo chiesto tre volte lo stop, la prossima volta ci fermeremo noi». Purtroppo non è la prima volta che si verifichino casi di questo tipo, e in ogni situazione ci si domanda sempre se sia il caso o meno che l’arbitro interrompa l’incontro.