Alcuni si chiedono a cosa serva il Var. La giornata odierna ce l’ha spiegato: serve a mostrare deferenza verso la squadra più forte in Italia. Senza il Var la partita Juventus-Sampdoria sarebbe potuta finire 2-1 per i genovesi. Passati in vantaggio a inizio partita, i gobbi hanno subito le iniziative doriane che hanno portato al meritato pareggio. Dominio blucerchiato per tutto il primo tempo con preghiere juventine nell’intervallo per ringraziare il Dio del calcio. Poi è sceso in campo il sig. Var: cinque minuti per regalare un rigore a favore dei bianconeri, e altrettanti per togliere dagli annali una regolarissima rete di Saponara che avrebbe, correttamente, fissato il risultato sul 2-2. Fuorigioco di rientro del goleador! Ma va là, da dove? Quando? Nella partita precedente forse. La Juve il campionato lo ha già vinto, perché farle regali?



DI NUOVO SCONTRI FRA TIFOSI

Si sono menati in autostrada i tifosi del Bologna e del Torino. Si erano dati appuntamento? Non si possono sciogliere per legge questi gruppi di pseudo tifosi? Proibire l’ingresso negli stadi penalizza solo gli onesti supporters, i malintenzionati creeranno problemi fuori dagli stadi.

INTER OK, MA ICARDI…

Primo tempo di Empoli-Inter veramente loffio. Fra i bauscia si è sentita la mancanza di Brozovic. Il sostituto, Borja Valero è bravo ma lento. Buoni Icardi e Joao Mario, gli altri fra il cinque e il sei. Nelle ripresa ottima azione nerazzurra sulla destra, cross e rete di Keita annullata per fuorigioco millimetrico. Poi entra anche Nainggolan, già perdonato per necessità calcistica. Con lui in campo l’Inter fa un po’ più paura e i toscani si ritirano sempre più verso la loro porta. È fattuale, direbbe Feltri, che continuando a girare attorno all’area empolese, almeno un pallone possa terminare in rete. Vittoria meritata? Può darsi: certamente l’Empoli non ha fatto nulla per vincere. Iachini si è limitato a coprire i varchi di passaggio ai nerazzurri sperando nell’incapacità cronica dei milanesi di creare gioco e lanciare Icardi in orizzontale. Costui è stato il migliore in campo anche se non ha concluso in gloria un’occasione da rete enorme. Però deve smetterla di ascoltare le stupidaggini che molti affermano per sprecare inchiostro o voce. Lui è fatto per fare il goleador d’area non per far gioco. Non deve rientrare troppe volte altrimenti si stanca e non segna: faccia correre i brocchi che gli stanno attorno. Sono tre partite che viene giudicato positivamente questo suo nuovo modo di fiocare ma con il risultato di zero reti.



ROMA DI RABBIA, ATALANTA A VALANGA, SHOW IN LAZIO-TORINO

La Maggica si è definitivamente ripresa e ha domato con sicurezza un volitivo Parma. I gialloblù hanno dovuto arrendersi di fronte alla grinta e alla voglia di vincere dei romanisti, fra i quali si deve segnalare come Cristante stia sempre più assumendo il ruolo di trascinatore. Bello scontro a Roma tra Lazio e Torino. Fra pali e traverse gli spettatori si sono divertiti. Naturalmente molto di più i granata che con Mazzarri hanno impostato in modo ferreo la difesa e, avessero avuto maggiore decisione davanti, avrebbero portato a casa l’intera posta. Nei laziali Milinkovic-Savic si è mostrato in grande ripresa portando, con una prodezza, la sua squadra a pareggiare il rigore di Belotti. Si avvicina la Dea all’Europa. Ha rifilato un 6-2 al Sassuolo neanche fosse Federer contro Fognini. Un Napoli, rimaneggiato per via delle squalifiche, ha trovato in Milik l’ariete necessario ad abbattere la fortezza creata dal Bologna di Pippo Inzaghi. Contro il miglior Bologna della stagione, ha dominato la partita ma, ancora una volta, l’assenza di Koulibaly ha mostrato le deficienze della difesa campana. Non ci fosse stato Mertens a due minuti dal termine a sollevare le sorti del Napoli, la partita si sarebbe chiusa con un pareggio, manna per i felsinei e incazzante per i partenopei.



MILAN, DAL GELO AL SOSPIRO DI SOLLIEVO

Petagna, dopo solo dodici minuti, ha punito il Milan che lo aveva sottovalutato. La squadra casciavit, miracolosamente, non si è demoralizzata, ha continuato a portare palla, girando attorno all’area della Spal e in pochi minuti è arrivata al pareggio seppur con un piccolo dubbio di regolarità. Sono stati tre minuti di gelo per Gattuso e per tutto il Meazza che stava alterandosi. Ho l’impressione che non sarà il risultato di questo incontro a decidere le sorti della panchina milanista. Leonardo dovrà rassegnarsi a rimettere la tuta per rinquadrare la squadra. Per tutta la partita è continuato il lento possesso di palla milanista, godevole per i tifosi del Diavolo quanto molti Gospel natalizi. Poi, forse per prepararsi alla notte di San Silvestro, si è svegliato Higuain, e per i poveri ferraresi è scesa la notte più profonda.

ADDIO 2018, ARRIVEDERCI AL 2019

Anche oggi un esempio di come il calcio sia la reale rappresentazione della nostra società. Ci lamentiamo, giustamente, degli scontri inammissibili negli stadi, però, chi ha potuto vedere i filmati degli “educatissimi” scambi di opinioni fra opposizioni e maggioranza alla Camera dei Deputati, non potrà citarli ad esempio di civile educazione. Traiamone le conseguenze. Abbandoniamo il “vecchio 2018” e salutiamo il 2019 sperando che la nostra società sappia trovare relazioni fra le persone che non abbiano solo fini consumistici e che, da parte di tutti noi, ci sia la voglia di una concreta solidarietà per chi, dalla vita, non sta avendo quanto gli spetterebbe.