Igli Tare rivela di aver ricevuto delle minacce di morte che lo avevano portato a pensare di lasciare la Lazio e la capitale. Il direttore sportivo della squadra di Claudio Lotito ha specificato anche quale è stata la trattativa più difficile in uscita della sua carriera biancoceleste. Ha spiegato a Sky: “Il periodo della cessione di Hernanes è stato veramente brutto. Lo ricordo come un’esperienza molto negativa. Dentro di me una parte era morta riguardo a come vivere il calcio“. Hernanes pochi giorni fa ha chiuso la sua avventura all’Hebei Fortune in Cina per tornare a casa in Brasile per giocare con la maglia del San Paolo dove era cresciuto. Il calciatore ha vissuto il suo momento migliore con la maglia della Lazio, iniziando la fase discendente della sua carriera quando è passato all’Inter. Sembrava per lui un salto di qualità che però non gli ha permesso di affrontare al meglio la sua carriera, con tanti problemi e poche presenze. (agg. di Matteo Fantozzi)



“NO A OFFERTE IMPORTANTI”

Tra passato, presente e futuro: Igli Tare a 360 gradi ai microfoni di Sky Sport. Il ds della Lazio ha esordito così: «Il mio obiettivo è quello di trovare calciatori con fisicità, tecnica e linguaggio del corpo, che in campo è fondamentale: ci sono tanti dettagli che alla fine fanno la differenza. Nel calcio conta molto il presente, io cerco di viverlo con tutto me stesso con questa società. La scelta di rinnovare è andata in questa direzione, nonostante le offerte lusinghiere dall’Italia ma anche da società estere. In questi momenti capisci cosa significa il presente: ho valutato anche col cuore, la mia scelta è stata quella di rimanere». Prosegue Tare, parlando dell’inizio dell’avventura da direttore sportivo: «Lotito è stato pazzo, solo un pazzo poteva farlo: ha visto cose che neanche io avevo visto. Io volevo continuare a giocare, avevo l’accordo per farlo e invece mi sono trovato a fare il diesse».



IGLI TARE: “HO PENSATO DI MOLLARE”

Prosegue il direttore sportivo biancoceleste, svelando di aver pensato a un addio: «Onestamente ci ho pensato: ci sono stati dei momenti in cui ci ho pensato, soprattutto nei momenti di difficoltà, per la mia famiglia. Abbiamo subito minacce di morte e cose che non si possono raccontare, sono stati momenti in cui ho pensato se valesse la pena di andare avanti o di mollare. Ho sempre lavorato con il cuore e alla lunga il mio valore è venuto fuori. Minacce? E’ stato brutto il periodo della cessione di Hernanes, lo ricordo come una esperienza molto negativa». Dopo aver definito Milinkovic-Savic ‘un uomo di parola’, il dirigente laziale ha parlato della sessione di mercato di gennaio: «Ci sarà più in uscita che in entrata: alcuni calciatori non trovano gli spazi giusti e solo in caso di qualche cessione possiamo intervenire per comprare».

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