ITALIA SPAGNA (1-1): SARA ERRANI VINCE
Italia Spagna di Fed Cup chiude la sua prima giornata sul pareggio per 1-1: una vittoria per parte, quella azzurra è appena maturata grazie a Sara Errani, che ha letteralmente travolto Lara Arruabarrena-Vecino con un perentorio 6-1, 6-1 in soli 63 minuti di gioco, un punteggio che non richiede molti commenti per illustrare una partita che sostanzialmente non ha mai avuto storia e che in pratica è risultata lesatto opposto di quanto era successo nella prima sfida, in cui Jasmine Paolini nulla aveva potuto contro la più quotata ed esperta Carla Suarez Navarro pur riuscendo almeno a vincere cinque game (6-2, 6-3 il punteggio in favore della spagnola). Oggi dunque Italia e Spagna si sono spartite la posta come si poteva prevedere: troppo forti Errani e Suarez Navarro per le rispettive avversarie. Tutto dunque si deciderà domani, in una seconda giornata che si annuncia decisamente più rovente a Chieti. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
ERRANI PARTE BENE
Buone notizie per le azzurre in Italia Spagna di Fed Cup arrivano grazie a Sara Errani, che ha conquistato il primo set del proprio singolare contro Lara Arruabarrena-Vecino con un perentorio 6-1 in soli 28 minuti di gioco, lesatto opposto di quanto era successo nella prima partita, in cui Jasmine Paolini nulla aveva potuto contro la più quotata ed esperta Carla Suarez Navarro. Per Sara Errani con la rivale iberica naturalmente il discorso è molto diverso: la tennista azzurra non ha avuto alcun problema finora contro Lara Arruabarrena-Vecino, soprattutto grazie ad un eccellente 95% con la prima di servizio. Sara Errani si è procurata ben cinque palle break e quattro le ha trasformate: praticamente un monologo, che ha certamente rinfrancato il pubblico del Pala Tricalle di Chieti. Adesso bisogna completare lopera per conquistare il prezioso punto del pareggio: andare alla seconda giornata sul punteggio di 1-1 renderebbe la domenica decisamente interessante. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
ITALIA SPAGNA (0-1): SCONFITTA JASMINE PAOLINI
Nulla da fare per Jasmine Paolini nel primo incontro in quel di Chieti tra Italia e Spagno, valido per il playoff che dà l’accesso al World Group di Fed Cup. La tennista azzurra si è arresa in due set alla più forte ed esperta Carlla Suarez Navarro. Nemmeno il caloroso pubblico di Chieti, accorso in massa a sostegno della Nazionale di Tathiana Garbin, è riuscito a colmare il gap tenico e di esperienza tra le due giocatrici: La Suarez Navarro si è imposta infatti con il punteggio di 6-2/6-3. Se vogliamo guardare il bicchiere mezzo pieno dobbiamo sottolineare il carattere della Paolini, che soprattutto sul finale di partita ha impensierito la giocatrice iberica. Adesso le sorti azzurre sono nelle mani di Sara Errani: tocca alla giocatrice italiana più forte sulla terra rossa cercare di portare a casa il punto contro la ostica Arruabarrena Vecino e rimandare i giochi alla giornata di domani. (agg. di Dario D’Angelo)
I PRECEDENTI TRA ITALIA E SPAGNA
Italia Spagna sta finalmente per cominciare. Lultima volta in cui le Furie Rosse hanno vinto la Fed Cup era il 1998: un Dream Team quello iberico degli anni Novanta, perchè tutti i successi (5) sono arrivati in quella decade, nello spazio di otto anni nei quali la Spagna ha giocato e perso altre due finali, di fatto, arrivandoci anche nel 2000 e nel 2002. Basta leggere i nomi: Arantxa Sanchez Vicario e Conchita Martinez giocarono e vinsero ogni singolo match del primo trionfo e della tripletta 1993-1995. Tre le eccezioni, ma il 26 novembre 1995 a Valencia la Spagna aveva già un 3-0 sugli Stati Uniti e dunque la coppa tra le mani: la Sanchez perse in tre set contro Chanda Rubin, poi lei e la Martinez lasciarono la racchetta a Virginia Ruano Pascual e Maria Antonia Sanchez Lorenzo che furono sconfitte nel doppio. Laltra eccezione, il 6-4 6-7 1-6 che la Martinez subì da Jennifer Capriati nel primo match della finale del 1991 (in campo neutro o comunque prestabilito, come usava allora). Nel 1997 la Spagna mancò la finale per la prima volta dopo sei anni di presenza ininterrotta (la eliminò il Belgio con un incredibile 5-0); lanno seguente però le Furie Rosse erano ancora al loro posto, e a Ginevra le solite note facevano fuori la Svizzera di Martina Hingis. Che batteva (anzi, demoliva) sia la Martinez che la Sanchez Vicario; entrambe le iberiche però superavano Patty Schnyder, e il doppio (inutile riferire i nomi) dominava con un pazzesco 6-0 6-2. Ora a Chieti è tutto pronto: Italia Spagna sta per cominciare, entrambe vanno a caccia di una gloria perduta. (agg. di Claudio Franceschini)
STREAMING VIDEO E DIRETTA TV: COME VEDERE LA FED CUP
Italia Spagna sarà trasmessa in diretta tv su SuperTennis: la web-tv federale è aperta a tutti sul canale 64 del televisore, ma si può raggiungere anche sul satellite (in questo caso possono farlo esclusivamente gli abbonati) al numero 224 del bouquet Sky. Sarà possibile, visitando il sito www.supertennis.tv, assistere alle partite di Fed Cup anche in diretta streaming video su dispositivi mobili come PC, tablet e smartphone; ricordiamo anche lappuntamento con i social network che il torneo mette a disposizione. In particolare bisogna fare riferimento a Facebook (indirizzo facebook.com/fedcup) e Twitter (@fedcup).
LA GRANDE ASSENTE
In Italia Spagna la grande assente sarà senza ombra di dubbio Garbine Muguruza: senza di lei la Spagna perde tantissimo, anche se la spagnola ha aperto male il suo 2018 e agli Australian Open è stata eliminata a sorpresa da Su-Wei Hsieh, al secondo turno. E chiaro però che una giocatrice ampiamente nella Top Ten, già numero 1 al mondo e vincitrice di due Slam (nella finale del Roland Garros 2016 ha demolito Serena Williams, allepoca ancora al top o quasi) fa la differenza sempre e comunque; in particolar modo sulla terra rossa, dove oggi ha ben poche rivali. Sara Errani ci ha giocato 4 volte e lha battuta in due occasioni, ma una nel 2012 quando la spagnola doveva ancora emergere e una che risale ancora al 2015. In Fed Cup la Muguruza ha 7 vittorie e una sola sconfitta nei singolari; è 2-0 sulla terra rossa e 5-1 su superficie dura, lunico ko è quello subito lo scorso anno da Karolina Pliskova (2-6 2-6) mentre nel 2015 aveva battuto Simona Halep in una combattutissima sfida che la Spagna aveva poi perso contro la Romania. Oggi numero 4 della classifica Wta, la Muguruza mancherà tanto alle iberiche; tuttavia non è mai stata al 100% della condizione fisica in queste prime settimane dellanno solare e la sua assenza poteva essere messa in preventivo. Siamo quasi certi che se la Spagna dovesse qualificarsi per i playoff del gruppo mondiale la ventiquattrenne nata a Caracas tornerà a dare man forte alle sue compagne di squadra, che con lei possono anche sperare di tornare a vincere la Fed Cup. (agg. di Claudio Franceschini)
MOMENTO DI CRISI
Italia Spagna si giocherà con Sara Errani, 31 anni ad aprile, che guiderà due classe 96 come Jasmine Paolini e Deborah Chiesa e la diciassettenne Elisabetta Cocciaretto. Paolini e Chiesa sono in unetà in cui il valore – se esistente – dovrebbe già rivelarsi, ma per un motivo o per laltro in Italia la crescita non è mai immediata: problema comune se pensiamo che la stessa Errani è arrivata al top a 25 anni, Francesca Schiavone e Flavia Pennetta hanno vinto uno Slam in età avanzata (la brindisina a 33 anni) e Roberta Vinci la Top Ten lha raggiunta a 33 anni compiuti. Anche così però la situazione per il nostro movimento di tennis femminile è pessima: lo scorso mese agli Australian Open ci siamo presentati con sole due singolariste nel tabellone principale, perdendole entrambe tra primo e secondo turno. Camila Giorgi oggi sarebbe la nostra punta di diamante, ma il suo rifiuto a giocare la sfida di due anni fa – proprio contro la Spagna – ha aperto un contenzioso il cui ultimo capitolo è stato il ripristino della squalifica di 9 mesi da parte del Collegio di Garanzia del Coni, dopo che la Corte dAppello in secondo grado aveva invece cancellato tutto. Stiamo comunque parlando di una giocatrice che a 26 anni ha vinto un solo titolo Wta, non è mai stata oltre la trentesima posizione del ranking (due anni e mezzo fa) e negli Slam vanta come migliori risultati due ottavi (Wimbledon e Us Open) datati 2012 e 2013. Le giovani poi o sono ancora troppo giovani (vedi Cocciaretto, che ha già avuto tanti problemi fisici a frenarne la carriera) oppure, come nel caso delle due già citate, non sono emerse. (agg. di Claudio Franceschini)
IL PRECEDENTE
Come abbiamo già detto, lultima volta in cui si è giocata Italia Spagna risale allaprile 2016: erano i playoff per provare a tornare nel Gruppo Mondiale, al quale eravamo arrivati perdendo nettamente contro la Francia due mesi prima. La Spagna invece si era liberata senza particolari problemi della Serbia, e così si era arrivati alla sfida di Lleida: terra rossa ovviamente, Corrado Barazzutti aveva schierato la Leonessa Francesca Schiavone e Roberta Vinci contando sullorgoglio di veterano che sapevano bene cosa volesse dire vincere una Fed Cup. Purtroppo le cose non erano andate bene: Garbine Muguruza, che di lì a due mesi avrebbe vinto il Roland Garros e aveva già giocato la finale di Wimbledon, era troppo forte per le nostre singolariste e aveva battuto prima la Schiavone (7-6 6-0) e poi la Vinci (6-2 6-2). Quello con la tarantina era stato il punto decisivo: infatti nella prima giornata Carla Suarez Navarro, quarti agli Australian Open (come oggi) ma a luglio anche agli ottavi di Wimbledon, aveva demolito la povera Vinci per 6-1 6-1. La catalana non aveva giocato contro la Leonessa; si era invece disputato il doppio per onor di firma, ma la nostra coppia formata da Schiavone e Karin Knapp si era ritirata dopo appena due game (1-1) lasciando dunque la vittoria ad Anabel Medina Garrigues e Sara Sorribes Tormo. A quel match ci sarebbe dovuta essere anche Camila Giorgi, e questa è unaltra storia (agg. di Claudio Franceschini)
ORARIO E PRESENTAZIONE PARTITE
Italia Spagna, ci siamo: sabato 10 febbraio, con inizio alle ore 16:00, vivremo la prima di due giornate dedicate alla sfida valida per il World Group II di Fed Cup 2018. Siamo a Chieti, campo (ovviamente) su terra rossa indoor al Pala Tricalle Sandro Leombroni: Azzurre e Furie Rosse si sfidano per avere un posto al sole nella prossima edizione del torneo di tennis femminile. Attenzione però: chi dovesse vincere questa sfida – bisognerà prendersi tre match sui cinque previsti, in caso di 2-2 nei singolari a decidere sarà il doppio – non tornerà direttamente e immediatamente nel Gruppo Mondiale ma dovrà bensì giocare unaltra sfida, che sarà quella di aprile e che viene catalogata sotto il nome di playoff. Di fatto le vincenti dei World Group II sfideranno una delle perdenti del piano di sopra: chi vincerà avrà il primo gruppo nel 2019, laltra tornerà nel secondo raggruppamento dovendo ricominciare tutto daccapo. Formula complessa in qualche modo: quel che basta sapere è che per tornare grande lItalia dovrà necessariamente vincere le prossime due sfide.
QUI ITALIA
Periodo molto complicato per lItalia, che lanno scorso aveva toccato il punto più basso da anni: una nazionale capace di vincere la Fed Cup per quattro volte tra il 2006 e il 2013 (con anche una finale persa) si è ritrovata a dover giocare contro Cina Taipei per non retrocedere in terza fascia, di fatto quella che si disputa a zone continentali e che sarebbe stata un bel problema, visto che ci sono molti più match lungo lanno. La vittoria – dopo aver perso contro la Slovacchia – ci ha spinte a sfidare quella Spagna contro cui avevamo miseramente perso nellaprile di due anni fa, arrivando appunto al Secondo Gruppo Mondiale; allora però eravamo a Lleida (che è il motivo per cui ora siamo in casa) e le nostre avversarie erano sicuramente più competitive, però è anche vero che la nostra stessa squadra aveva forse qualcosa in più. Del gruppo di un tempo è rimasta solo Sara Errani, scivolata fuori dalle 100 e ben lontana dai risultati migliori; per il resto Tathiana Garbin aveva già lasciato intendere di voler puntare sulle giovani e infatti ha convocato Jasmine Paolini, Deborah Chiesa e soprattutto la neodiciasettenne Elisabetta Cocciaretto, semifinalista agli Australian Open juniores. La sensazione è che si debba stringere i denti per un po, ma chissà che il Gruppo Mondiale non possa invece arrivare con questo gruppo.
QUI SPAGNA
Se Atene piange, di sicuro Sparta non ride: la Spagna nel 2008 aveva giocato e perso la sua undicesima finale di Fed Cup (in casa contro la Russia) e da allora ha penato molto per ritrovare un gruppo di giocatrici che la riportassero in alto. Nel frattempo sono emerse Carla Suarez Navarro e soprattutto Garbine Muguruza, che ha vinto due Slam ed è stata numero 1 Wta; il problema è che anche con loro i risultati non sono arrivati, e oggi la Muguruza non è presente: Anabel Medina Garrigues, nuovo capitano (ha preso il posto di Conchita Martinez), spera che una Suarez Navarro reduce dai quarti degli Australian Open e una Lara Arruabarrena mai davvero arrivata possano essere sufficienti per vincere tre singolari o comunque prendersi i tre punti necessari per qualificarsi. Ci sono anche Georgina Garcia-Perez e Maria Jose Martinez Sanchez, la veterana del gruppo (35 anni): in casa iberica la situazione è davvero molto simile a quanto succede con la nostra nazionale, con la differenza che in caso di necessità la campionessa cè comunque e che cè tutta una serie di giocatrici che si qualifica regolarmente per gli Slam (dalla stessa Arruabarrena a Sara Sorribes Tormo, comunque mai andata oltre il primo turno) che potrebbero ridare vita a un movimento che ha avuto straordinarie interpreti in un passato magari non troppo recente ma nemmeno antichissimo.