Peter Fill sarà uno degli atleti di punta della Nazionale italiana di sci alpino alle Olimpiadi di Pyeongchang 2018: già questa notte l’appuntamento sarà con la gara regina, la discesa libera maschile nella quale Fill, ma anche Dominik Paris e Christof Innerhofer potrebbero regalarci splendide emozioni, che poi cercheranno di ripetere anche in Super G e in combinata. Del resto i risultati parlano a favore di Fill: vincitore della Coppa del Mondo di discesa libera nel 2016 e nel 2017 e della Coppa del Mondo di combinata nel 2018, la maturità ha regalato i migliori risultati della carriera all’altoatesino. Abbiamo sentito proprio Peter Fill alla vigilia della discesa libera olimpica, eccolo in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.
Quali sono i tuoi obiettivi per queste Olimpiadi? Il mio primo obiettivo sarà divertirmi e godermi i Giochi Olimpici. Vedremo poi cosa potrà saltare fuori a livello di risultati.
Due Coppe del Mondo in discesa che cosa ti hanno dato? Sono stati momenti importanti, che mi hanno lasciato molta consapevolezza delle mie capacità. In più, raggiunti gli obiettivi, la serenità è aumentata e posso affrontare tutto con maggiore semplicità.
La nostra Nazionale di discesa libera è fenomenale: qual è la tua opinione su Paris e Innerhofer? Sia Innerhofer sia Paris sono due grandissimi atleti che fanno bene alla nostra squadra. Da loro si può imparare tanto e sono degli esempi importanti.
I giovani però faticano ad emergere, dobbiamo preoccuparci per il futuro? Io penso proprio di no. Ci sono giovani che hanno le carte in regola e prima o poi lo faranno vedere.
Dal punto di vista tecnico come ci puoi descrivere la pista delle Olimpiadi? È una pista piuttosto corta, piena di dossi. Presenta salti interessanti e l’ultima volta che ci abbiamo gareggiato era preparata davvero bene. Speriamo sia ancora così durante l’Olimpiade.
Quali sono gli avversari che temi di più? Sono tanti gli atleti che possono far bene: da Svindal e Jansrud agli austriaci, Feuz e poi i francesi. Poi ci saranno sicuramente una o due sorprese, come sempre succede alle Olimpiadi.
In super-G cosa pensi di fare? Cercherò di dare il meglio: tutto è possibile.
La combinata ti ha regalato la Coppa quest’anno: diventa un grande obiettivo anche per i Giochi? E cosa pensi di questa gara “anomala”, è divertente per voi sciatori? Sicuramente premia lo sciatore più completo ed è anche una bella disciplina. Non funziona molto in televisione, quindi sarebbe meglio pensare con qualcosa di nuovo. È un peccato però è così.
Sarà la tua quarta Olimpiade: come pensi di viverla? Spero proprio di viverla al meglio, cercherò di godermela al massimo.
La situazione in Corea ti rende più preoccupato o c’è l’orgoglio di quello che può fare lo sport per la pace? Mi auguro sinceramente che in questo mese, in Corea, si parli solo di sport e dei risultati che faremo.
Hirscher è senza dubbio un fenomeno, ma il calendario di Coppa favorisce di più gli slalomisti rispetto ad esempio ai tempi di Tomba? Hirscher è sicuramente l’atleta più forte di sempre, ma è anche vero che chi fa discipline tecniche è avvantaggiato per la vittoria della Coppa del mondo.
Quanto durerà ancora la tua carriera? Hai già pensato al tuo futuro dopo il ritiro? Non so quanto durerà, ma finché sto bene fisicamente e mi diverto voglio continuare. (Franco Vittadini – Mauro Mantegazza)