Il primo successo di queste Olimpiadi invernali è proprio suo, sì, quello di Arianna Fontana, la portabandiera dell’Italia. Arianna ha vinto l’oro nello short track, la sua specialità, lo sport che l’aveva già resa grande con la conquista di un argento e di quattro bronzi alle Olimpiadi, nonché di una Coppa del Mondo. Ora è arrivata la medaglia più bella per Arianna Fontana, nata il 14 aprile 1990 a Sondrio, in Valtellina, nata, si potrebbe dire, per lo short track e le sue grandi imprese. Alle Olimpiadi di Torino aveva conquistato, con la staffetta, la centesima medaglia di bronzo della storia dell’Italia, la più giovane atleta azzurra ad aver vinto una medaglia ai Giochi Olimpici invernali all’età di 15 anni e 314 giorni. Ieri, dopo un’appassionante lotta con la coreana del sud Choi, poi squalificata, ha conquistato l’oro. Una gara emozionante condotta sempre in testa dall’inizio alla fine, raccontata in modo straordinario da Stefano Bizzotto: ecco le sue parole nell’intervista esclusiva concessa a IlSussidiario.net.
Oro sofferto quello di Arianna nei 500 metri?
Penso che sia una cosa normale. In una gara di soli cinquecento metri, quasi sempre molto combattuta, vincere questo oro con la Choi in questo modo non è per niente sorprendente.
E’ il compimento di una carriera per l’atleta italiana, che dire del duello con la coreana Choi?
Dopo l’argento e i quattro bronzi olimpici e la Coppa del Mondo, è arrivato quest’oro che è veramente il compimento della sua carriera. Un oro stupendo con una gara condotta in testa dall’inizio alla fine.
Il primo dell’Italia alle Olimpiadi ancora più importante…
Direi di sì perchè potrebbe dare una carica ancora più speciale agli altri atleti azzurri presenti alle Olimpiadi per altri successi.
Una pressione, una responsabilità in più per Arianna che era anche portabandiera dell’Italia…
No, mi sembra che Arianna abbia vissuto tutto con grande serenità. Piuttosto il fatto di essere portabandiera dell’Italia le ha dato una carica in più.
Ora cosa si aspetta nelle altre gare?
Mi sembra che tutti gli atleti che partecipano allo short track abbiano la possibilità di fare bene in tutte le gare. Non escludo altri successi per Arianna, altre medaglie, anche d’oro…
Come si può definire dal punto di vista tecnico l’atleta azzurra?
E’ proprio la sua carriera che la indica come un’atleta completa dello short track. Come ha dimostrato in semifinale con la staffetta azzurra dove è riuscita a superare l’atleta olandese a un giro dal termine, in un pertugio, e ha portato l’Italia in finale.
Una delle più forte campionesse della storia di questo sport?
Sicuramente la più forte atleta italiana della storia di questa disciplina, come testimoniano i suoi grandi risultati.
Fino a quando pensa potrà essere competitiva?
Vedremo, bisogna dire che sarà anche una scelta personale, Arianna aveva manifestato già l’intenzione di ritirarsi dopo Sochi. Potrebbe anche smettere per un anno, potrebbe fermarsi e lasciare l’attività agonistica per sempre. E’ vero che ha soli 27 anni ma è vero anche che è sposata e magari potrebbe essere stufa di essere in giro tutto l’anno. Magari vorrebbe diventare madre, avere un figlio, pensare a un altro tipo di vita.
Dalla Valtellina alla conquista del mondo quanto conta la sua terra per i suoi successi?
Come l’Alto Adige, è terra di sport invernali, la Valtellina è patria di questo sport con un’impiantistica molto diffusa per lo short track. Arianna ha cominciato la sua carriera proprio in società sportive della sua terra.
Quanto sono importanti per lo short track i suoi successi?
Tanto perchè adesso tante ragazzine potrebbero seguire il suo esempio, essere affascinati da questo sport.
(Franco Vittadini)