Tanti gli argomenti trattati dal presidente della Fifa, Gianni Infantino, ai microfoni de La Gazzetta dello Sport stamattina. Fra le questioni calde vi è il calciomercato, che dovrebbe ridursi drasticamente nei prossimi mesi, soprattutto quello estivo, che praticamente dura dal primo giugno a fine agosto. A riguardo il numero uno della Federazione ha ammesso: «Riguardo al mercato, capisco che sia unurgenza italiana le parole di Infantino alla Rosa – quando cerano soldi, diritti tv, successi nelle coppe, il problema era meno sentito. Ma comunque cè da intervenire per tutti. E subito. Sono già al lavoro, ho presentato un piano con undici proposte al comitato stakeholder. Le novità dovrebbero comunque essere introdotte dalla finestra di riparazione del gennaio 2019: «Credo che per quest’anno le date di mercato saranno le stesse, ma entro fine 2018 vorrei il nuovo set di regole. Vorrei un sistema a prova di critiche. Si parla quindi del Var, che visto il successo in Italia, dovrebbe essere utilizzato anche nei prossimi mondiali di calcio che si terranno in Russia in estate: «Decide lIfab a marzo, ma la raccomandazione è stata forte. Ero scettico due anni fa, quando la proposi, subito dopo lelezione. Ma allo stesso tempo, essendo cresciuto a pane e Gazzetta, e ricordando tutte le polemiche, mi sono detto: Se non proviamo Non si torna indietro, è stata una rivoluzione.



LA PROPOSTA A BUFFON

Bella intervista del presidente della Fifa, Gianni Infantino. Il numero uno della Federazione ha parlato questa mattina ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, toccando svariate argomentazioni. Si è parlato anche di Gigi Buffon, che nelle ultime ore è al centro della critica per la sua prova non proprio esaltante in Champions contro il Tottenham. A riguardo Infantino ha ammesso: «La finale di Coppa del Mondo a Mosca? Mi sarebbe piaciuto consegnare la coppa a Buffon. Se si ritira lo porto alla Fifa, vado di persona a prenderlo. Lestremo difensore della Juventus e della nazionale italiana, ha il contratto in scadenza al 30 giugno di questanno, e fra qualche mese si siederà ad un tavolo assieme alla dirigenza, per decidere il da farsi. La sensazione circolante è che Gigi possa giocare unaltra stagione, ma molto dipenderà dal proseguo di quella in corso.



IL FUTURO DEL CALCIO ITALIANO

Infantino è tornato quindi a parlare della bruciante mancata qualificazione ai mondiali dellItalia. «Sono triste ammette sconfortato – sì che sono triste per il Mondiale. Mi viene quasi da piangere. Il primo da presidente Fifa e lItalia non cè. Il presidente della Fifa prova quindi ad esaminare il perché di tale disfatta del calcio azzurro: «LItalia era la prima al mondo per organizzazione, club, formazione, strutture, alimentazione, tattica. In tutto. Ma gli altri non sono rimasti a guardare, mentre noi abbiamo dimenticato che, senza il lavoro, il talento non basta. Quanti giovani passano in prima squadra?. Secondo il numero uno della Federazione, il calcio italiano deve ripartire in maniera unita, così come fatto in Germania negli anni 90, o in Inghilterra a fine anni 80: «Uno o due uomini non possono cambiare una situazione che ha bisogno di un presidente forte, condiviso da tutte le parti, e con una strategia a lungo termine. Club, leghe, giocatori, tutti devono andare nella stessa direzione, tutti al tavolo a pensare al bene comune. Ed è proprio questa la strada da percorre.

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