Roger Federer l’immortale. Chiamatelo così da qualche ora a questa parte, il 36enne tennista svizzero. Vincendo il torneo di Rotterdam, l’elvetico è infatti tornato ad essere il numero uno al mondo, e lo ha fatto a 14 anni dalla prima volta in cui è capitato, dopo aver battuto Safin in finale agli Australian open nel 2004. Un’emozione unica anche per un campionissimo abituato a trionfare come appunto lo stesso Roger: «E’ stata una cavalcata fantastica – ha spiegato commentando il grande successo contro Haase – tornare ad essere ancora n°1 significa davvero molto per me». Quindi l’atleta rossocrociato ha aggiunto: «Ho lottato per essere qui ed essere di nuovo n°1 è un sogno che si avvera. Adesso toccherà agli altri combattere per arrivarci, non riesco a crederci. Ci sono stati alti e bassi, ma ho lavorato duro per arrivare a questo punto Voglio ringraziare il mio team e mia moglie Mirka». Una dedica infine anche all’amico Marco Chiudinelli, tennista professionista che ha lasciato la scena qualche mese fa. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



IL CLUB DEI “VECCHIETTI”

Roger Federer è tornato il numero al mondo del tennis. Dopo aver vinto il torneo di Rotterdam battendo in finale Haase, il tennista svizzero raggiunge nuovamente la vetta dell’Atp, divenendo, a 36 anni, l’atleta più anziano di sempre a riuscirci. E il mondo dello sport è pieno di belle storie con protagonisti atleti che secondo alcuni sarebbero vicini all’età pensionabile. Si pensi ad esempio al nostro Gigi Buffon, 40 anni compiuti pochi giorni fa, e ancora titolare nella Juventus e prossimo a tornare ad indossare la casacca della nazionale italiana. Ne ha qualcuno in meno Cristiano Ronaldo, ma anche CR7 ha superato da un pezzo i 30 anni, avendone 33, ed è ancora il numero al mondo, come dimostrato nel recente duello con Neymar in Real-PSG. Spostandoci nel basket NBA, c’è invece un certo LeBron James, che a dicembre ne farà 34, ma che è ancora il Re indiscusso della pallacanestro a stelle e strisce con i suo Cleveland. Infine, come dimenticarsi di Kimi Raikkonen, che ad ottobre ne farà 39, e che è ancora seduto su una Ferrari Formula 1. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

UN NUOVO RECORD

Roger Federer è il Re più grande di sempre. Vince in rimonta il quarto di finale contro Haase e scrive la storia, balzando al posto numero uno del mondo, ai danni di Nadal, dopo averlo perso nel novembre del 2012, quando Djiokovic decretò la fine del suo terzo regno. Con questo suo ultimo successo, Federer a 36 anni, è il giocatore più “anziano” a raggiungere la vetta dell’Atp, frantumando i record dell’americano Agassi, che nel 2003 raggiunse il primo posto a 33 anni. Un record pazzeso che fa assumere a Rogere Federer i contorni di una leggenda. A questo punto, il numero uno del mondo, lo è davvero. Quella odierna è una giornata storica per Federer e tutti i suoi tifosi in giro per il mondo. (Aggiornamento Jacopo D’Antuono)

L’IMMORTALE

Roger Federer l’Immortale. Il titolo di “re” ormai va stretto al tennista, che a 36 anni torna numero uno al mondo. Quando Robin Haase a Rotterdam commette doppio fallo non consegna solo un punto decisivo al tennista (clicca qui per l’approfondimento sulla gara), ma anche il primo posto nel ranking mondiale. La semifinale dello storico torneo indoro olandese spinge lo svizzero fino a quota 9785 punti Atp, appena 25 in più di Rafael Nadal, ancora bloccato in infermeria dopo il ritiro contro Marin Cilic nei quarti di Melbourne. Quello di oggi è il match numero 1392 della straordinaria carriera di Federer: il bilancio è di 1142 vittorie e 250 sconfitte. Più passa il tempo e più la storia del tennis, e dello sport in generale, si arricchisce di nuovi e intensi capitoli. Lunedì prossimo, 19 febbraio 2018, Federer sarà nuovamente il re del mondo. Comincerà infatti la sua 303esima settimana da leader del mondo. Lo farà a 36 anni, a 14 anni e 17 giorni di distanza dalla prima volta in cui è stato incoronato, da quel 2 febbraio 2004 che sembra così lontano.

I TRE REGNI DI “RE” ROGER FEDERER

Roger Federer non ha bisogno della macchina del tempo, del resto sembra essersi fermato per lui. A noi invece serve per fare un viaggio all’interno della sua vincente carriera. Facciamo un salto indietro fino al venerdì 30 gennaio 2004, alla sfida con Juan Carlo Ferrero nelle semifinali dell’Open d’Australia. Se vince diventa re del mondo, un traguardo che aveva solo sfiorato un anno prima. Vince la sfida e due giorni dopo batte in finale Marat Safin, conquistando il suo primo Open d’Australia. Il 2 febbraio 2004 il computer dell’Atp lo piazza al primo posto del ranking mondiale. All’epoca Federer aveva 22 anni, 5 mesi e 22 giorni. Il suo “regno” dura 237 settimane consecutive. Spazza così il record di Connors, che ne aveva collezionate 160. Il tennista svizzero riesce a reggere fino al 2008, quando viene sconfitto da Rafael Nadal, che ha la certezza del sorpasso nel ranking il 18 agosto, quando batte Fernando Gonzalez. Il secondo regno di Federer comincia il 6 luglio 2009 con una marcia trionfale: prima vince il Roland Garros, poi Wimbledon. Il primato dura 48 settimane: finisce il 6 giugno 2010, quando Nadal torna ad essere il numero 1 al mondo. Il 9 luglio 2012 comincia il terzo regno con la vittoria su Andy Murray a Wimbledon. Regge fino al 4 novembre, quando Novak Djokovic lo spodesta. Oggi un’altra storia, la storia.