Sofia Goggia entra nella storia e ci regala una medaglia d’oro pesantissima alle Olimpiadi Invernali 2018. A finanziera di Bergamo stravince nella prova della discesa libera, disciplina dove è anche leader della classifica nella stagione in corso della Coppa del Mondo di sci. Assieme a Sofia Goggia, a podio a Pyeognchang ieri notte anche, a sorpresa, la norvegese Ragnhild Mowinckel, al secondo argento in queste olimpiadi: bronzo alla favorita Linsdey Vonn. L’eccezionale prova dell’azzurra, composta e veloce sulla neve coreana che già l’anno scorso le aveva regalato la vittoria in Coppa del Mondo, ha poi fatto davvero la storia italiana. Mai nessun Italian prima di lei aveva vinto un oro nella discesa, trofeo che mancava all’Italia da quello vinto da Zeno Colò a Oslo nel 1952. Per parlare di questa storica vittoria di Sofia Goggia abbiamo sentito Mario Cotelli: eccolo in questa intervista esclusiva  a ilsussidiario.net.



Si aspettava questa vittoria di Sofia Goggia? Sinceramente sì, del resto non erano molte le atlete in grado di vincere in questa discesa libera olimpica. C’erano lei, la Vonn, la Mowinckel, la Weirather.

Un successo più di forza tecnica o mentale? Un successo più tecnico, Sofia ha sciato nel modo migliore, come doveva fare. Magari non è stata perfetta in qualche salto ma la sua sciata è stata pulita, lineare, molto buona.



Dove ha vinto la gara Sofia? A metà della gara, qui ha vinto questa gara e ha portato quindi a casa la medaglia d’oro della discesa.

L’ha aiutata il fatto che avesse già vinto due volte su questa pista? Sicuramente questa pista era ideale per Sofia che aveva già vinto in discesa e in SuperG qui l’anno scorso e quindi si trovava molto bene. Era una pista adatta alle sue caratteristiche tecniche.

Mowinckel strepitosa: ha temuto che potesse battere Sofia? Bisogna dire che quando una sciatrice arriva nove centesimi dopo la leader della  gara potrebbe anche batterti. La Mowinckel ha disputato una stagione strepitosa, è giovane, aveva già vinto l’argento nel gigante. Un’avversaria che ha dato certamente del filo da torcere a Sofia.



Che dire della Weirather? Ha sciato bene fino a metà gara, poi è calata.

Vonn solo terza, in ogni caso un grande risultato per lei? Direi proprio di no per un atleta che ha conquistato 81 successi in carriera in Coppa del Mondo il bronzo non può essere sicuramente un buon risultato.

Peccato per la prova di Nadia Fanchini, poteva fare di più? Non è andata benissimo, ha commesso qualche errore anche lei nei salti. Diciamo che Nadia ha trentun anni, è alla fine della carriera. Secondo me è più forte in SuperG e in gigante anche se in discesa ha conquistato due medaglie ai Mondiali il bronzo nel 2009 in Val d’Isere e l’argento nel 2013 a Schladming.

Dove potrà arrivare ora Sofia nella sua carriera? Potrà fare cose importanti, in Super e in discesa particolarmente. Come la Brignone potrà dare fastidio alla Shiffrin per vincere la Coppa del Mondo.

Cosa vuol dire questo oro per l’Italia dello sci e dello sport? Molto come tutti gli ori, è un oro importante. Un successo che conta molto per questa Italia dello sci, come anche sono state le medaglie di Federica Brignone e di Federico Pellegrino nel fondo, tutte le medaglie conquistate in Corea del Sud.

 

(Franco Vittadini)