Bisogna andare a scavare da molto vicino per cercare di capire cosa si cela dietro al crack del Parma che ha portato quest’oggi alla chiusura dell’inchiesta che vede 25 persone coinvolte. Il Pm Paola Del Monte ha firmato l’avviso di fine indagine e che dovrebbe precedere le richieste di rinvio a giudizio. Secondo quanto riportato dalla Procura queste avrebbero provocato e aggravato il dissesto della società con delle illecite falsificazioni contabili e nel bilancio. Queste hanno permesso per un periodo di tempo di andare avanti anche senza i requisiti economici-patrimoniali per poterlo fare. Sicuramente dalle parti di Parma gli attuali dirigenti hanno voltato pagina, ripartendo dai dilettanti e pronti a vivere un fine stagione da protagonisti in Serie B dove sono stati promossi l’estate scorsa e dove hanno ricominciato a godersi il calcio di alto livello dopo una magnifica stagione in Serie C.



25 PERSONE INDAGATE

Sono pesantissime le accuse che escono dall’inchiesta sul crack del Parma con venticinque persone indagate. La Procura di Parma ha parlato di reati come concorso in bancarotta fraudolenta con tanto di aggravante, truffa, accesso abusivo al credito e bancarotta documentale. Tra i coinvolti ci sono l’ex presidente del Parma Ghirardi e l’ex amministratore delegato Leonardi. L’accusa più grave sicuramente è quella della falsificazione nei bilanci 2010/14 con operazioni non contabilizzate e sulle quali è stato falsificato l’importo in milioni di euro, tra queste anche la compravendita di calciatori. Al momento l’atto è in notifica per gli indagati e vedremo quali saranno le ripercussioni che potrebbero coinvolgerli successivamente. Ricordiamo che il Parma è fallito e ha dovuto ripartire dal basso, ma che in poche stagioni è riuscito a tornare in cadetteria dove al momento è allenato dal tecnico Roberto D’Aversa.

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