Alessia Trost è molto giovane e non nasconde le emozioni, racconta a La Gazzetta dello Sport quello che ha significato per lei andare a disputare da protagonista le Olimpiadi Invernali 2018 di PyeongChang. Sottolinea: “Durante la prima gara mi sentivo una bambina. So che la misura non è degna di una medaglia Mondiale, ma prendo e porto a casa. Mi ripaga di tutto quanto fatto nell’ultimo anno e mezzo. Ci ho messo tanto e ho raccolto poco, ora mi godo il momento”. Spiega nel particolare anche la gara: “E’ stata strana. La pedana è reattiva, ma difficile da interpretare. Ci sono stati molti errori anche a basse misure. Mi resta solo il rammarico dell’1.96. Ho provato sensazioni che cercavo da tempo. Il vantaggio di non avere altre gare in contemporanea è che sai sempre quando tocca a te. Aiuta molto“. Ovviamente ora ha grande voglia di mettersi ancora in mostra, cercando di arrivare a risultati importanti nelle prossime settimane.
LA CARRIERA
Alessia Trost è nata a Pordenone l’8 marzo del 1993, è riuscita da giovanissima a conquistare un bronzo alle Olimpiadi Invernali 2018 di PyeongChang. Fisico statuario, 188 centimetri per 68 chilogrammi, ha dimostrato di avere anche un carattere splendido perché oltre ad essere solare è veramente molto umile. In carriera ha conquistato già cinque medaglie d’oro tra Mondiali Juniores, Mondiali Allievi, Europei Under 23 e Gymnasiadi. La sua specialità è il salto in alto dove ha dimostrato di riuscire a fare cose incredibili fin da giovanissima, basti pensare che tra a 9 anni saltava 1.37 metri, mentre a 11 era già arrivata a 1.55. Dal 2012 gareggia per le Fiamme Gialle dopo un passato tra Pol.Libertas Porcia e Atletica Brugnera Friulintagli. Detiene il record di 1.98 metri e di 2.00 nell’indoor. Dopo le Olimpiadi Invernali di PyeongChang oltre ai risultati è arrivata anche la grande notorietà.