Sono stati due delle novità nelle convocazioni di Gigi Di Biagio per le due amichevoli che l’Italia gioca a fine marzo contro Argentina e Inghilterra: Patrick Cutrone, classe ’98 e attaccante del Milan, e Federico Chiesa, classe ’97 ed esterno offensivo della Fiorentina, possono rappresentare il futuro del calcio italiano ma di certo già oggi sono volti protagonisti di un presente in ricostruzione. Entrambi cresciuti nel rispettivo settore giovanile; uno bomber, cannoniere stagionale del Milan ed esploso all’improvviso – aveva fatto comunque benissimo con la Primavera – l’altro figlio d’arte (papà Enrico ha segnato tantissimo con Cremonese, Modena, Sampdoria, Parma e Lazio e ha giocato in Nazionale) e all around in campo, potendo fare il laterale come all’occorrenza la seconda punta. In un momento di crisi del nostro movimento, possono essere loro le figure trainanti dell’Italia che vuole rinascere e tornare ai giorni di gloria? Per avere un parere sulla crescita di Cutrone e Chiesa e per uno sguardo al futuro, IlSussidiario.net ha contattato in esclusiva Federico Bertone.



Che giudizio dà di Patrick Cutrone? Faccio parlare i numeri: da gennaio ha segnato 5 gol in sette partite. Questo credo dia già un giudizio sulle sue capacità di realizzatore.

E’ stato giusto quindi convocarlo in Nazionale? Direi proprio di sì: è stata una convocazione meritata per quello che ha fatto in questo periodo e anche prima. Meritava proprio di essere chiamato da Di Biagio.



Dicono che assomiglia a Filippo Inzaghi: è d’accordo? Filippo Inzaghi nella sua carriera ha dimostrato di essere un grande attaccante, un vero fuoriclasse. Certamente bisogna aspettare, ma i movimenti di Cutrone in area di rigore ricordano effettivamente quelli del suo predecessore: diciamo che è sulla buona strada.

Cosa pensa invece di Federico Chiesa? Lo ritengo un giocatore più maturo: anche nella Fiorentina mediocre delle ultime stagioni – soprattutto quest’anno – ha fatto vedere ottime cose, e credo che sarà in grado di ripeterle anche in grandi club.

E’ l’attaccante che serviva all’Italia? Sì, a patto che il nuovo CT non ripeta gli errori di Ventura che giocava con il 3-5-2 e di fatto aveva tagliato fuori Lorenzo Insigne, che è adatto al 4-3-3 ma non può giocare con due punte in linea e una mediana a cinque. Chiesa per certi versi andrebbe molto bene in un tridente offensivo; ecco, da questo punto di vista credo che un allenatore debba sempre adattare il modulo ai giocatori che ha a disposizione piuttosto che fare il contrario.



Che tipo di giocatore è rispetto a papà Enrico? Suo papà aveva più le caratteristiche di una punta, infatti segnava tanti gol; Federico è un esterno, partecipa maggiormente allo sviluppo della manovra.

Cutrone e Chiesa: che futuro vede per loro due? Sono molto giovani: può anche essere che ai prossimi Europei non siano loro i titolari della Nazionale. Tuttavia, proprio il fatto di avere 20 anni li aiuta a poter essere considerati il futuro dell’Italia, potrebbero indossare la maglia azzurra, da protagonisti, per dieci anni e anche di più.

Cosa pensa che potranno rappresentare invece per i loro club? Cutrone ha trovato l’accordo per rinnovare fino al 2023, e dunque si sta legando sempre più al Milan; Chiesa invece sarà la cessione illustre della Fiorentina nel calciomercato estivo, con tutto il rispetto per i viola credo che il futuro di Federico sia in un grande club.

Pensa che potranno diventare i gemelli del gol della nostra Nazionale? Perchè no? Potrebbe davvero accadere.

(Franco Vittadini)