Un duello che sta infiammando l’Italia del calcio, quello tra Juventus e Napoli: la sosta per gli impegni della Nazionale dà l’occasione per analizzare la lotta scudetto tra i bianconeri e i partenopei. Juventus prima a 75 punti, Napoli secondo a 73: mancano 9 giornate, la sfida diretta si giocherà ad aprile (34^) e i bianconeri hanno vinto quella del San Paolo (1-0), ma lo scorso sabato hanno lasciato due punti a Ferrara e tutto è tornato più in discussione di quanto già fosse. Due punti sembrano pochi e la Juventus dovrà ancora giocare contro il Milan e sui campi di Inter e Roma, oltre che appunto contro il Napoli; dalla loro hanno una rosa più profonda e l’esperienza data da sei scudetti consecutivi vinti, ma dovranno disputare il quarto di finale di Champions League contro il Real Madrid. Libero da altri impegni, il Napoli schiera l’entusiasmo di un’intera città che dà motivazioni extra per credere in un sogno e in quello che da quelle parti chiamano miracolo, d’altro canto però parte dietro e dovrà essere perfetto da qui alla fine del campionato. Per parlare della lotta scudetto tra queste due grandi squadre, IlSussidiario.net ha contattato in esclusiva Bortolo Mutti che ci ha dato il suo parere.



Crede che sia possibile una rimonta del Napoli? Potrebbe essere, ma il Napoli dovrà arrivare allo scontro diretto con uno svantaggio di massimo due o tre punti, così da operare eventualmente il sorpasso ai danni della Juventus.

La rosa del Napoli è più corta rispetto a quella bianconera: potrebbe comunque bastare? Sicuramente puntare su una rosa di soli 14-15 giocatori non è l’ideale; gli infortuni, per esempio quello di Ghoulam, in questo senso possono essere determinanti. Vero è anche che il Napoli è comunque lì, grazie allo straordinario valore dei suoi titolari e di una manciata di riserve.



Potrebbe bastare l’entusiasmo ai partenopei per arrivare allo scudetto? Non vincere lo scudetto da trent’anni dà motivazioni importanti e le motivazioni nella vita, come nello sport, sono fondamentali. La cosiddetta fame e la voglia di vincere potrebbero essere un elemento determinante a favore della squadra di Sarri.

Oltre all’abitudine a vincere e alla grande rosa, cosa potrà giocare a favore della Juventus? Certamente queste due cose saranno molto importanti; ci metto anche la mentalità vincente che ha sempre contraddistinto la società bianconera.

Gli impegni di Champions League potrebbero essere un problema per la Juventus? Sì, potrebbero esserlo ma dipenderà anche da quello che succederà contro il Real Madrid. In generale le tossine e le energie nervose che si accumulano possono ripercuotersi in maniera molto importante su una squadra anche durante i match di campionato.



Quanto conterà il calendario? Chi è favorito in questo senso? Non credo che il calendario possa essere determinante, bisogna ragionare partita per partita. La Juventus ha pareggiato contro la Spal e nessuno se lo sarebbe aspettato, il Napoli ha comunque faticato contro il Genoa… a questo punto credo che conti poco.

La differenza potrebbe arrivare dall’ideale duello tra Allegeri e Sarri? Credo di no, o meglio: entrambi sono grandi allenatori e sicuramente Allegri ha rispetto a Sarri, che rimane un ottimo tecnico, la capacità di gestire una rosa e saperla condurre alla vittoria, come dimostrano i quattro scudetti vinti. La differenza sostanziale però sta nelle due rose: facendo un paragone, è come se Allegri guidasse una Ferrari mentre Sarri ha in mano una 500.

Quali altri fattori potrebbero incidere nella corsa verso il titolo? L’ambiente: a Napoli ho allenato e so che sono passionali ed emotivi, i tifosi dopo la sconfitta contro la Roma hanno un po’ mollato ma aver recuperato due punti li ha fatti tornare a sognare. A Torino il pubblico sembra essere molto vicino alla squadra, nel senso che nei momenti decisivi della stagione c’è l’abitudine a raccogliersi per andare a caccia della vittoria.

Chi vincerà lo scudetto per Bortolo Mutti? La Juventus resta la favorita, ma non sarei del tutto sorpreso se il Napoli dovesse ribaltare il pronostico. Preferisco non esprimermi: non dico niente e lascio tutto alle buste (ride, NdR). Parlerò solo fra qualche giornata di campionato.

(Franco Vittadini)