Domenica 4 marzo si è spento alla giovanissima età di 31 anni il difensore e capitano della Fiorentina Davide Astori, mentre soggiornava con il resto della squadra a Udine. Una scomparsa tragica che ha sconvolto tutto il mondo dello sport e non solo: Firenze, la città a cui si era votato con il club dei gigliati si è bloccata, ma non è la sola. Sia come giocatore di club (importantissima la sua esperienza anche al Cagliari, dove ha militato per 6 anni) che come nazionale, che come persona, Davide Astori ha lasciato un segno nella vita di molti. Da ogni parte giungono testimonianza accorate della bontà e del talento del giovane giocatore, il cui ricordo non verrà mai meno e non solo nel popolo viola. Abbiamo cercato Pierpaolo Bisoli, ex allenatore al Cagliari di Davide Astori: eccolo in questa intervista esclusiva a ilsussidiario.net.
Cosa ha provato alla notizia della scomparsa di Davide? Sono rimasto sconvolto, una notizia che mi ha rattristato tantissimo, una cosa veramente sconvolgente, che mi ha lasciato veramente distrutto.
Che ricordo ha di Davide come giocatore e come uomo? Era una persona solare, splendida che amava la vita. Tecnicamente era un difensore di grande livello che voleva arrivare in alto, come in effetti è successo. Come persona era fantastica, un esempio per tutta la squadra. Si allenava sempre con tanta serietà, cercando di inseguire gli obiettivi della sua carriera.
Un vero esempio dentro e fuori dal calcio? In effetti è così, Davide è stato anche un esempio di serietà per tutto il calcio italiano. Un calciatore importante, una persona, seria, bermamasco doc. Ci mancherà tantissimo, lascia un vuoto incolmabile.
Per Firenze e il popolo viola è una grave perdita. La fascia di capitano se l’era meritata fino in fondo, l’ha conquistata proprio col suo impegno dentro e fuori dal campo. Anche per Firenze una grave perdita, una perdita incolmabile.
Astori poi stava per firmare il rinnovo di contatto con la Fiorentina: una scelta di vita la sua di rimanere viola. Vuol dire che s’era innamorato di Firenze, che si trovava bene, a tal punto di voler finire la carriera con la viola. Era proprio una scelta di vita quella di Davide.
Anche per il Cagliari Davide è stato un simbolo per questa squadra. Tanto, anche al Cagliari Davide è stato diversi anni. L’ho avuto quando ero in panchina, era ancora giovane, con me è stato convocato per la prima volta in Nazionale. E’ cresciuto molto tecnicamente, umanamente era proprio fantastico!
Anche per la Sardegna, per il Cagliari una grave perdita la sua. I tifosi del Cagliari sono rimasti distrutti, Davide è stato il capitano della formazione sarda. Tanta tristezza anche qua per la sua scomparsa.
Una carriera importante con diverse apparizioni anche in Nazionale. 14 apparizioni, diverse apparizioni anche in Nazionale, Davide ha saputo farsi valere anche con la maglia azzurra. Una carriera importante a tutti i livelli.
Cosa vuol dire alla sua famiglia in questo momento così difficile? Voglio dire che hanno perso una grande persona, eccezionale. Voglio dire che le sarò, le saremo vicini in questo momento di dolore incredibile.
Ci può poi raccontare un aneddoto di Davide, uno dei suoi momenti più belli. Sì, Davide scherzava sempre, metteva sempre un po’ di ironia su tutto, sdrammatizzava ogni cosa. Una persona straordinaria che ci mancherà. Non potremmo dimenticarla mai.
Un capitano veramente straordinario. Adesso posso immaginarlo lassù in cielo, capitano del Paradiso, di tutte le squadre del Paradiso, un capitano veramente unico, veramente speciale.
(Franco Vittadini)