La Juventus ha di che recriminare nel match di ritorno degli ottavi di finale di Champions League a Wembley, contro il Tottenham. Quando il risultato era ancora fermo sullo zero a zero, Douglas Costa è stato mandato a terra in area da un intervento scomposto e in ritardo del difensore belga degli Spurs, Vertonghen. Un fallo che ha causato grandi proteste dai giocatori bianconeri, che hanno reclamato anche a fine primo tempo accerchiando il direttore di gara. Troppo palese il fallo del difensore deila formazione londinese, ma Marciniak, arbitro chiamato a dirigere la sfida, è stato irremovibile e non ha concesso la massima punizione. Rivisto al replay, il fallo di Vertonghen è apparso netto, col difensore che ha mancato il pallone andando diretto sulla gamba dell’avversario.



VAR IN CHAMPIONS, UNA NECESSITA’?

In caso di rigore concesso per il fallo di Vertonghen su Douglas Costa, sarebbe probabilmente cambiata l’economia di un match che la Juventus è stata già costretta ad iniziare in salita, a causa del due a due dell’andata. E ci si interroga sulla necessità di vedere anche in Europa, in Champions League, l’innovazione tecnologica del VAR che possa arrivare a correggere errori marchiani di questo tipo. Anche se l’UEFA ha già anticipato come il VAR non sarà inserito nella prossima edizione della Champions, e una sperimentazione in campo internazionale sarà effettuata in occasione dei prossimi Mondiali di calcio in Russia, ai quali peraltro l’Italia non parteciperà. Alla Juventus resta l’amarezza per un errore marcoscopico che potrebbe rivelarsi decisivo ai fini della qualificazione ai quarti di finale di Champions League.



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