Il primo tempo di Juventus-Real Madrid di Champions League va in scena oggi a Torino, 90 minuti in cui Allegri e Zidane si troveranno l’uno contro l’altro, come in una lunghissima partita a scacchi. Ogni allenatore ha studiato la sua formazione iniziale mettendo in conto di potersi trovare dinanzi alla necessità di modificare strategia in corsa. E in quel caso ecco che a fare la differenza potrebbero essere le panchine. Allegri ha un cambio per ogni risultato: c’è Cuadrado, l’uomo chiamato a spaccare la partita in caso di equilibrio nel secondo tempo; ma c’è anche Mandzukic, che potrebbe essere impiegato se si rendesse obbligatoria una rimonta: in quel caso il 4-4-1-1 iniziale si trasformerebbe in un 4-2-4 a trazione ultra-offensiva, ma parliamo davvero della peggiore delle ipotesi, quella in cui il Real ha bucato Buffon e rischia di portare a casa la partita. Infine c’è il cambio che Allegri spera vivamente di poter fare, quello conservativo: l’ingresso di Sturaro. Dispendio energetico a parte, vedere in campo l’ex Genoa significherebbe che la Juventus ha un risultato di vantaggio da proteggere. Tre cambi per spezzare, aggiustare, o proteggere la partita.



JUVENTUS-REAL MADRID, LA TATTICA

A poche ore dalla sfida di quarti di finale di Champions League, Juventus-Real Madrid si presenta come una sfida tra due culture ben distinte. Da una parte i bianconeri, che incarnano l’italianità sopravvissuta in Europa (senza dimenticare la Roma); dall’altra i galacticos, emblema della tecnica e della velocità al potere (e qualche volta anche dell’anarchia). Dire che il Real Madrid è più forte della Juventus non significa fasciarsi la testa prima del tempo. I madridisti, presi singolarmente, hanno probabilmente un tasso tecnico e di esperienza superiore rispetto ai colleghi bianconeri. Ma il calcio è bello perché non sempre i valori vengono rispettati, anzi. Allegri può battere Zidane, soprattutto se non snatura il modo di giocare della sua Juve, se accetta che tecnicamente è inferiore al Real. Perché c’è anche la tattica e lì, almeno lì, gli italiani sono ancora imbattibili.

GIOCARE ALL’ITALIANA

Ma allora quale deve essere la strategia per uscire vincitrice dal doppio confronto con il Real Madrid? In un’espressione: giocare all’italiana. Che si traduce nei due dogmi che c’hanno fatto grandi nel mondo: difesa e contropiede. Meglio essere tacciati di eccessivo difensivismo, che tornarsene a casa prendendo un gol in ripartenza da Cristiano Ronaldo. Questo il ragionamento che dovranno fare i tifosi della Juventus che oggi assisteranno alla gara d’andata all’Allianza Stadium. Anche perché, nemmeno a farlo apposta, i punti forti della Juventus sono proprio questi: la solidità della difesa è da anni il marchio di fabbrica dei successi bianconeri nel campionato italiano, il contropiede è l’arma con cui Allegri può invece fare più male ad un Real fisiologicamente propenso a sbilanciarsi con due frecce rapidissime come Cuadrado e Douglas Costa. Insomma: il piano è chiaro, così Allegri può davvero far male a Zidane. 

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