Un urlo liberatorio, di gioia. Il Lecce batte la Paganese uno a zero e torna in Serie B dopo sei lunghissimi anni, in un campionato che avrebbe dovuto giocare nel 2012 quando invece era stato retrocesso d’ufficio nella terza divisione per illecito sportivo. Queste ultime stagioni sono stati molto sofferenti per il pubblico giallorosso, che ha ritrovato il sorriso con un gol di Marco Armellino, durante il primo tempo, nella sfida interna contro la Paganese: nel finale di campionato sembrava che il Catania e il Trapani potessero far vivere l’ennesima beffa al popolo leccese, e invece le due siciliane hanno perso punti vitali non riuscendo a confermarsi, mancando il sorpasso sulla capolista e alla fine arrendendosi. Così in Serie B ci va il Lecce, che chiude meritatamente al primo posto un girone C che ha dominato in lungo e in largo, e nel quale è sempre stato al comando.
LA PARTITA
Si gioca davanti a ventimila spettatori, uno scenario che meriterebbe palcoscenici decisamente più onorevoli della cara vecchia Serie C. L’ultima in casa capita nel giorno del compleanno di Liverani. La sua squadra non lo tradisce e vince la partita più importante. La cronaca del match si accende al diciassettesimo del primo tempo sul colpo decisivo di Armellino, che mette dentro sugli sviluppi di un calcio d’angolo. La reazione della Paganese è sterile, il Lecce detta legge al Via del Mare e nell’arco dei novanta minuti costruisce diverse occasioni per trovare il raddoppio. Mancosu si divora il due a zero a porta praticamente sguarnita, ma anche Gomis tiene a galla la sua squadra con quattro parate importantissime. Di Piazza pericoloso nel finale con un tiro a giro sugli sviluppi di un contropiede. La Paganese resta in dieci per il rosso rimediato da Nacci e per il Lecce diventa tutto più facile. Festa grande al triplice fischio.