Al termine di Roma Juventus, in casa bianconera c’era naturalmente grande gioia per la conquista del settimo scudetto consecutivo. C’è chi li ha vinti tutti come Andrea Barzagli e chi invece è alla sua prima volta, come il nuovo acquisto Mattia De Sciglio, portato alla Juventus nelal scorsa estate da Massimiliano Allegri che già lo aveva lanciato al Milan. Ecco dunque lo scudetto al primo anno, raccontato da De Sciglio: “Un’emozione enorme. Dopo la prima Coppa Italia, quello che sognavo a fine stagione era l’obiettivo che avevamo tutti, sapendo che la stagione sarebbe stata difficile. La stagione mi è servita per allenarmi, questo gruppo ti aiuta a migliorare, ho trovato serenità e fiducia”. Non potevano mancare i complimenti al mister che nella carriera di De Sciglio ha un ruolo molto importante: “Allegri lo conoscevo, al primo anno ho percepito la qualità di gestire bene il gruppo, la squadra, mantenere la calma, non farti perdere l’obiettivo”. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)



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LA SETTIMA DI BARZAGLI

Questo Roma Juventus non passerà certo alla storia dei confronti fra i giallorossi e i bianconeri, tuttavia ha scritto una pagina di storia del calcio italiano con la matematica conferma del settimo scudetto consecutivo per la Juventus. Fra i veterani presenti in tutte e sette le stagioni tricolori della Juventus c’è Andrea Barzagli, che ha festeggiato in modo speciale dal momento che all’Olimpico è stato il capitano e ha pure sfoderato una eccellente prestazione. Legittima dunque la soddisfazione del campione del Mondo 2006: “Entreremo nella storia, è stata un’altra annata eccezionale e contro la Roma non è stato facile, perché venivamo dalla vittoria della Coppa Italia e potevamo avere qualche distrazione. Abbiamo sofferto come tutto l’anno, ma siamo stati grandi. Ci meritiamo la vittoria e ora festeggeremo questa grande impresa”. Barzagli ha comunque fatto i complimenti anche al Napoli: “Ha fatto un grandissimo campionato, ma lo scudetto va a una sola squadra. Forse meritavamo tutte e due la vittoria, abbiamo dato un bel messaggio all’estero della nostra Serie A. L’anno prossimo saremo ancora qui a battagliare”. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)



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Con la Roma già certa del posto in Champions per la prossima stagione e la Juventus che di fatto aveva già lo scudetto in tasca, era legittimo aspettarsi che le due squadre giocassero con la mente sgombra con l’unico scopo di dare spettacolo e regalare emozioni vere agli spettatori sugli spalti dell’Olimpico. Invece sia i padroni di casa che gli ospiti hanno dato vita a un match poco esaltante, con i giallorossi che solamente nel primo tempo hanno tentato timidamente di rovinare la festa ai bianconeri con Pellegrini e Nainggolan che non sono riusciti a inquadrare lo specchio, mentre Kolarov ha scosso l’esterno della rete dando l’illusione del gol. Al di là della rete annullata a Dybala la vecchia Signora ha prodotto ben poco in termini di azioni offensive, come dimostrano gli appena 3 tiri totali contro i 7 della Roma. Gara caratterizza dall’equilibrio, come conferma il 50% di possesso palla da entrambe le parti, i capitolini hanno prodotto 4 occasioni da gol senza impensierire seriamente Szczesny, anche per Alisson è stata una serata tranquilla (cosa che accade raramente all’estremo difensore brasiliano, che di solito deve compiere gli straordinari per salvare il risultato). Alla fine sia da una parte che dall’altra mancavano gli stimoli per forzare i ritmi, alla Roma non sarebbe cambiato nulla posticipare di una settimana la festa scudetto degli storici nemici, mentre i bianconeri, reduci dal trionfo in Coppa Italia contro il Milan sempre all’Olimpico, erano appagati e affaticati dall’impegno di mercoledì e non a caso hanno giocato sotto ritmo per tutti i novanta minuti. Al triplice fischio di Tagliavento (alla sua ultima gara in Serie A, il fischietto di Terni si ritirerà a fine stagione per aver superato il limite dei 45 anni di età) sono tutti contenti, anche se non sono mancati i fischi da parte dei supporter giallorossi che non hanno gradito le scene di esultanza degli avversari.



LE DICHIARAZIONI

Il commento di Andrea Barzagli, difensore della Juve, appena dopo il fischio finale: “Questo scudetto è merito di tutti, non era facile giocare con grande intensità dopo la finale di Coppa Italia, avevamo allentato la presa consapevoli che ci aspettava un’altra partita difficile, siamo rimasti compatti e cattivi strappando il punto che ci serviva. Questo settimo scudetto di fila rappresenta un traguardo storico, ottenuto al termine di un’altra lunghissima annata dove alla fine portiamo a casa altri due trofei, non potrei chiedere di meglio. stato un grande campionato, il Napoli ci ha dato filo da torcere fino all’ultimo, il campionato italiano è stato l’unico in bilico tra i principali europei, sabato prossimo penseremo a goderci la festa. Contro l’Inter il momento più critico della stagione ma ne siamo usciti alla grandissima. Quando sono arrivato qui a gennaio 2011 non avrei mai immaginato che un giorno avrei vinto sette scudetti, dobbiamo essere orgogliosi del cammino intrapreso, senza dimenticarci delle due finali di Champions purtroppo perse, il nostro dominio in Italia è netto ma anche all’estero abbiamo fatto grandi cose”.

A fine gara il tecnico della Roma, Eusebio Di Francesco, interviene ai microfoni di Sky Sport: “La Juventus rispetto alle altre squadre ha una mentalità vincente e una società solida e con le spalle larghe che rimane unita e compatta anche nei momenti di difficoltà, la capacità di lavare i panni sporchi in famiglia le ha consentito di vincere sette scudetti di fila, dobbiamo solamente prendere esempio dai bianconeri se un giorno vogliamo raggiungere gli stessi traguardi. Non siamo stati lucidi sull’ultimo passaggio ma mi è piaciuta l’aggressività con la quale ci siamo posti in mezzo al campo”.

Non potevano mancare le dichiarazioni di Massimiliano Allegri, allenatore della Juventus e artefice – uno dei tanti – dell’ennesimo successo bianconero: “Alleno una squadra importante formata da grandi campioni che si passano il pallone tra di loro. L’equilibrio ha fatto la differenza, abbiamo passato dei momenti difficili dai quali abbiamo saputo uscirne nel migliore dei modi, cruciale lo scontro diretto contro il Napoli all’andata, potevamo precipitare a -7 e invece abbiamo accorciato a -1, ponendo le basi per la conquista del settimo titolo di fila. Complimenti ai partenopei che hanno disputato una stagione straordinaria con il record di punti, ma quello che contava veramente era arrivare di nuovo primi. Nel calcio se non hai cuore non vinci, per fortuna i miei giocatori ce l’hanno. La fortuna? Devi essere bravo a cercartela”.

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