Chris Froome vince sullo Zoncolan! La tappa più attesa ci ha regalato una scalata pazzesca: la maglia rosa Simon Yates è arrivato a pochi secondi dal connazionale, che ha saputo resistere fino alla fine. Grande prova del ciclista del Team Sky nella quattordicesima tappa del Giro d’Italia 2018. Un boato incredibile al traguardo, che ha meritato anche Yates per la sua rimonta, fallita solo per pochi secondi. I due britannici ci hanno regalato una grande battaglia nel finale: bello e avvincente l’inseguimento che ha intimorito lo stesso Froome il quale si è spesso voltato per monitorare la distanza dall’avversario. Ma applausi merita anche per Domenico Pozzovivo, che ha chiuso questa tappa al terzo posto. Superiore ai 2′ il distacco di Aru al traguardo, i suoi sogni di classifica si spendono qui. Yates, dunque, conserva la maglia rosa davanti a Dumoulin, il quale è stato bravo e lucido nel gestire il momento di difficoltà, mentre Pozzovivo nella classifica sale al terzo posto davanti a Pinot. Froome balza in quinta piazza. (agg. di Silvana Palazzo)
SCATTA CHRIS FROOME!
Il Mostro sta facendo le sue prime vittime: lo Zoncolan mette definitivamente ai sogni di gloria di Fabio Aru in questo Giro d’Italia 2018. Il Cavaliere dei Quattro Mori ha perso contatto dal gruppetto dei migliori e quando mancano 4 km al traguardo dello Zoncolan non sembra in grado di rientrare sui rivali. Lì davanti a fare l’andatura è un ritrovato Chris Froome che dopo aver spremuto il compagno di squadra del Team Sky, Wouet Poels, si è reso protagonista di un’accelerazione che sta mettendo in difficoltà tutti i migliori. Anche la maglia Rosa Simon Yates per il momento non è riuscita a replicare al ritmo del britannico, mentre Tom Dumoulin fin dalle prime rampe della salita ha manifestato l’intenzione di proseguire del suo passo. Dunque Froome davanti a tutti: distanziati di una ventina di metri il nostro Domenico Pozzovivo insieme alla maglia Rosa Simone Yates e Miguel Angel Lopez della Astana. Subito dietro Tom Dumoulin e Thibaut Pinot. Ma la salita è ancora lunga: 3 km e mezzo prima di venire fuori dall’Inferno! (agg. di Dario D’Angelo)
INIZIA LO ZONCOLAN!
Ormai ci siamo: il momento più atteso della 14esima tappa del Giro d’Italia 2018 sta per iniziare! Siamo alle porte dell’Inferno: chiamatelo Kaiser, chiamatelo “il Mostro”, tutti sappiamo che il riferimento è allo Zoncolan, un’ascesa cattiva, ripida come una rampa di garage, ma lunga km! Le manovre delle squadre dei big sono già iniziate: i gregari stanno cercando di scortare i rispettivi capitani nelle posizioni di testa per consentirgli di approcciare davanti la salita finale. Nel frattempo sulla penultima asperità di giornata, il Gran premio della Montagna Sella Valcalda-Ravascletto, il primo a transitare è stato nuovamente Valerio Conti. L’unico a resistere al ritmo imposto dall’alfiere di Fabio Aru è Eugenio Barbin: da capire, però, se l’azione dello scalatore dell’UAE Emirates è da leggere in funzione di un eventuale appoggio ad uno scatto del Cavaliere dei 4 Mori o come l’ostinato tentativo di non arrendersi al ritorno di un gruppo maglia Rosa che insegue ad un minuto di ritardo! Ma adesso allacciate le cinture: si scala lo Zoncolan! (agg. di Dario D’Angelo)
CONTI PRIMO SUL PASSO DURON
Prosegue il percorso di avvicinamento allo Zoncolan, la salita più dura (e più attesa) di questo Giro d’Italia 2018. Nel frattempo è stata da poco superata un’altra delle asperità di giornata: il Passo Duron, 4,4 km di ascesa con tratti al 18%. Il primo a passare sotto il traguardo del Gran Premio della Montagna di 2^ categoria è stato Valerio Conte della UAE Emirates. Il gregario di Fabio Aru ha preceduto Matteo Montaguti e Francesco Gavazzi, che insieme a Barbin e Didier compongono il quintetto rimasto in testa alla corsa con un margine di poco inferiore ai 3’30”. Difficile immaginare che i fuggitivi possano resistere al ritorno del gruppo una volta che i capitani attaccheranno le prime rampe dello Zoncolan da Ovara. Prima però attenzione alla discesa del Passo Duron: molto tecnica e pedalabile e per questo adatta a chi volesse anticipare un eventuale attacco! (agg. di Dario D’Angelo)
VICINI AL TRAGUARDO VOLANTE
Molto blando il ritmo del gruppo maglia rosa, tirato dalla Mitchelton Scott. Yates non vuole forzare e nessuno prende l’iniziativa: c’è forse paura di saltare sullo Zoncolan? Questa è una delle tappe più attese del Giro, se non la più attesa. Quando mancano meno di 54 chilometri all’arrivo il vantaggio per Gavazzi, Barbin, Didier, Conti, Pedersen, Montaguti e Mosca è di 6’12”. Si avvicina il Passo Duron, e i fuggitivi approfittano della zona di rifornimento fisso portando a circa sei minuti il loro vantaggio. Battistrada vicini a Paularo, sede del secondo Traguado Volante di giornata. Da lì comincia la salita verso il Passo Duron, GPM di seconda categoria. Si tratta di 4,4 chilometri con tratti al 18%. Difficile che a oltre 40 km dall’arrivo si infiammi la tappa, ma qualche temerariopotrebbe approfittarne per raccogliere secondi preziosi da spendere sulla temuta salita finale. (agg. di Silvana Palazzo)
IL PASSO DURON SI AVVICINA
Si è leggermente ridotto il gruppo in fuga nella 14esima tappa del Giro dItalia 2018: da sette, i corridori sono diventati sei, dopo che si staccato Pedersen. Tappa terribile quella in corso di svolgimento, un continuo sali e scendi dove le discese sono a volte più pericolose delle salite. Ne sa qualcosa Gavazzi, che ha rischiato di cadere poco fa, rimanendo in sella alla propria bicicletta solo per miracolo. Attualmente, in vetta, troviamo Francesco Gavazzi (Androni Sidermec), Enrico Barbin (Bardiani CSF), Valerio Conti (UAE Team Emirates), Laurent Didier (Trek Segafredo), Matteo Montaguti (AG2R La Mondiale) e infine Jacopo Mosca (Wilier Selle Italia), e il loro distacco rispetto a Pederson e di circa 15/20 secondi, mentre il resto del gruppo dista poco più di quattro minuti e mezzo. A breve le cose dovrebbero comunque cambiare, visto che si sta avvicinando il Passo Duron, salita di 5.2 km con una pendenza del 10%, che assottiglierà ulteriormente il gruppo: rimanete collegati perché ne vedremo delle belle. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
4 MINUTI E 30 SECONDI DI VANTAGGIO
E in corso di svolgimento la quattordicesima tappa del Giro dItalia 2018, quella che prevede la scalata del mitico Zoncolan, la porta per linferno. Un quarto dora circa fa, i corridori a due ruote hanno varcato i cancelli, per entrare nel vivo della scalata più dura al mondo. Attualmente comandano sempre i sette corridori che sono in testa da circa unora e mezza, precisamente Francesco Gavazzi (Androni Sidermec), Enrico Barbin (Bardiani CSF), Mads Pedersen (Trek Segafredo), Valerio Conti (UAE Team Emirates), Laurent Didier (Trek Segafredo), Matteo Montaguti (AG2R La Mondiale) e Jacopo Mosca (Wilier Selle Italia), con un vantaggio rispetto al resto del gruppo di circa quattro minuti e mezzo. Al termine della tappa mancano meno di 90 km, percorso che sarà però durissimo, e che potrebbe mietere vittime eccellenti. A rendere ancora più dura la tappa, la pioggia che si sta abbattendo in quelle zone dell’Italia in questi istanti. Da segnalare la presenza di Aru e Pozzovivo nel gruppo della maglia rosa. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
SETTE IN FUGA
La fuga è partita proprio sul primo Gpm di questa difficile e attesa quattordicesima tappa San Vito al Tagliamento-Zoncolan del Giro dItalia 2018. La testa della corsa dunque adesso è formata da Francesco Gavazzi della Androni Sidermec, Enrico Barbin della Bardiani CSF, Valerio Conti della UAE Team Emirates, Mads Pedersen e Laurent Didier che sono compagni di squadra nella Trek Segafredo e ancora Matteo Montaguti della AG2R La Mondiale e Jacopo Mosca della Wilier Triestina Selle Italia. In cima al Gran Premio della Montagna del Monte di Ragogna è transitato per primo Valerio Conti davanti a Gavazzi e Barbin, mentre il traguardo volante di Forgaria nel Friuli è andato a Francesco Gavazzi. Il gruppo lascia fare, ma non troppo: il vantaggio della testa della corsa oscilla infatti fra i tre minuti e mezzo e i quattro minuti quando mancano allincirca 110 km al traguardo collocato naturalmente sullo Zoncolan. A fare landatura in testa al gruppo cè la Mitchelton-Scott della maglia rosa Simon Yates, alla quale naturalmente spetta lonore e lonere di gestire la corsa oggi. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
RITMI SUBITO ALTI
Prime battute della quattordicesima tappa San Vito al Tagliamento-Zoncolan: una delle frazioni più impegnative del Giro dItalia 2018, certamente quella che prevederà larrivo in salita più difficile, comincia con ritmi subito molto alti, perché sono tanti i corridori che vogliono andare in fuga ma il gruppo non concede spazi. Segnaliamo innanzitutto che non hanno preso il via il belga Tim Wellens della Lotto FixAll, vincitore della tappa di Caltagirone, e il neozelandese Tom Scully della Education First-Drapac, dunque in gara sono rimasti 166 corridori; intanto dopo circa 40 km già percorsi il gruppo è ancora compatto, perché nessuno dei tentativi di allungo ha avuto successo finora. La selezione dunque potrebbe avvenire sulla prima salita di giornata, il Gpm di terza categoria di Monte di Ragogna, dove chi avrà le energie potrebbe riuscire ad evadere dal gruppo con unazione di forza. La conseguenza è che si sta spendendo molto già in pianura: se il buongiorno si vede dal mattino, sullo Zoncolan ne vedremo davvero delle belle (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
STREAMING VIDEO E DIRETTA TV: COME SEGUIRE LA 14^ TAPPA
Per seguire il Giro dItalia 2018 in diretta tv, ci sarà una amplissima copertura live sulla Rai: i canali di riferimento sono come di consueto Rai Due e Rai Sport + HD. I collegamenti per la quattordicesima tappa San Vito al Tagliamento-Monte Zoncolan avranno inizio già alle ore 11.50 sul canale tematico, ma naturalmente sarà al pomeriggio il cuore della giornata, con la cronaca a partire dalle ore 14.30 su Rai Due, incentrata sulla telecronaca di Francesco Pancani e Silvio Martinello, ma non solo. In chiusura il Processo alla Tappa, mentre per le rubriche e la replica serale si tornerà su Rai Sport + HD. Il Giro dItalia sarà però visibile anche su Eurosport, canale disponibile sia per gli abbonati Sky sia per quelli di Mediaset Premium: appuntamento oggi a partire dalle ore 13.00. Per chi invece non potesse mettersi davanti al televisore, ecco pure la possibilità garantita dalla diretta streaming video, gratuita per tutti sul sito raiplay.it, per gli abbonati tramite Eurosport Player, Sky Go e Premium Play. Infine ricordiamo i riferimenti ufficiali della Corsa Rosa: il sito www.giroditalia.it, la pagina Facebook Giro d’Italia e il profilo Twitter @giroditalia.
SI COMINCIA
Pochissimi minuti al via della quattordicesima tappa San Vito al Tagliamento-Zoncolan: oggi al Giro dItalia 2018 è il giorno che gli appassionati aspettano da molti mesi, quello della salita forse più difficile dEuropa. Emozioni e spettacolo sono garantiti, per i corridori invece sarà una grandissima fatica e ognuno di loro cercherà una respinta: dai big che oggi si giocheranno una bella fetta delle loro ambizioni di vincere il Giro dItalia fino a chi oggi dovrà puntare solamente ad arrivare entro il tempo massimo, anche perché prima dello Zoncolan ci saranno altri quattro Gpm a rendere la tappa davvero durissima. Il totem però sarà naturalmente la salita finale, in origine una mulattiera utilizzata dagli austriaci nella Prima Guerra Mondiale (siamo a un soffio dal confine), resa una strada da Benito Mussolini sempre per motivi bellici, consacrata però dal ciclismo che ne ha fatto il teatro di meravigliose battaglie sportive. Nel tratto più duro la pendenza media è del 14,9% per 5,9 km, la punta di pendenza massima è del 22%, stare a ruota di chi ti precede è inutile, alzarsi sui pedali addirittura dannoso. Mettetevi comodi, voi che potete: lo spettacolo sta per cominciare! (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
LA STORIA SULLO ZONCOLAN
Lo Zoncolan è entrato da poco nella storia del Giro dItalia, ma ha già lasciato un segno profondo. La prima volta fu nel 2003 dal versante di Sutrio, meno difficile di quello da Ovaro: vinse in maglia rosa Gilberto Simoni, che poi si impose anche nel 2007 quando il Giro dItalia per la prima volta affrontò il versante più impegnativo, quello per cui lo Zoncolan si è meritato il titolo di salita più dura dEuropa, confermato anche dallo stesso Simoni, uno che in carriera ha affrontato anche Mortirolo e Angliru. Nel 2010 invece vinse Ivan Basso, che proprio con limpresa sullo Zoncolan pose le basi per il secondo trionfo personale al Giro dItalia; nel 2011 a vincere fu lo spagnolo Igor Anton, in gara anche questanno con la Dimension Data, mentre nel 2014 trionfò Michael Rogers, nel giorno in cui Nairo Quintana ebbe la certezza di avere vinto il Giro, prima volta di un sudamericano. Lattesa di quattro anni cominciava ad essere troppo lunga: oggi il Mostro torna al Giro dItalia! (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
PRESENTAZIONE TAPPA
Quattordicesima tappa, San Vito al Tagliamento-Zoncolan: basta il nome per capire che oggi sarà una delle giornate più importanti del Giro dItalia 2018. Lo Zoncolan è senza ombra di dubbio una delle salite più difficili dEuropa, rivaleggia probabilmente solo con il Mortirolo e lAngliru: sarà questa la salita simbolo delledizione numero 101 del Giro dItalia, che poi nella terza settimana ci proporrà diverse altre tappe di montagna, ma nessuna così difficile come lo Zoncolan, quinto arrivo in salita di questo Giro. Con tutto il rispetto per quelli affrontati finora, oggi sarà unaltra cosa: gli scalatori puri si devono scatenare, i passisti devono resistere, tutti gli altri punteranno semplicemente ad arrivare, sani, salvi ed entro il tempo massimo al traguardo. In ogni caso, saranno complimenti per tutti, anche perché questa tappa sarà difficile già prima della salita finale: andiamo allora a scoprire più nel dettaglio cosa ci attende in questa San Vito al Tagliamento-Zoncolan di 186 km, frazione interamente friulana fra le province di Pordenone e Udine.
GIRO DITALIA 2018: PERCORSO SAN VITO AL TAGLIAMENTO ZONCOLAN
La partenza della frazione odierna è in programma alle ore 11.50 da San Vito al Tagliamento. Si comincerà ad avere un assaggio di ciò che ci attende già dopo circa 40 km, quando la corsa affronterà il Monte di Ragogna, primo Gpm di giornata. Sarà una salita di terza categoria e lunga solamente 2,8 km, ma quasi sempre oltre il 10% e con punte di pendenza massima fino al 16%. Discesa e quasi subito unaltra salitella, stavolta verso il primo traguardo volante che sarà collocato a Forgaria nel Friuli al km 57,8. Il secondo Gpm di giornata sarà collocato ad Avaglio al km 106: anche questa sarà una salita di terza categoria, che misurerà 4,5 km e avrà pendenze più dolci della precedente, ma nel tratto centrale non mancherà uno strappo al 15%. Il gioco però si farà davvero duro subito dopo il secondo traguardo volante, quello posto a Paularo al km 138,1. Appena usciti dal centro abitato ci sarà infatti da affrontare il Passo Duron, difficile già dal nome decisamente evocativo: sarà un Gpm di seconda categoria perché misurerà solo 4,4 km, ma spesso oltre il 10% e con una punta di pendenza massima addirittura al 18% nella prima parte. Allo scollinamento saremo al km 142,5, dopo la discesa si ricomincerà subito a salire verso il Gran Premio della montagna di terza categoria di Sella Valcalda-Ravascletto (km 165,8), ascesa di 7,6 km meno impegnativa della precedente, ma con una punta massima comunque al 12% per non farci mancare nulla. Tutto questo però sarà semplicemente lantipasto: infatti al termine della discesa arriveremo ad Ovaro, dove lo Zoncolan comincia. Subito i numeri, tanto per far capire di che cosa si tratta: 10,1 km di salita con un dislivello di 1203 metri, il che significa una pendenza media pari all11,9%, mentre le punte di pendenza massima toccheranno il 22%. Nella parte centrale per diversi chilometri non si scende mai sotto il 15%, si rifiaterà un attimo solo a circa 3 km dallarrivo quando ci sarà un breve tratto più facile, dove chi avrà ancora energie potrà accelerare e magari paradossalmente mandare ancora più in crisi chi invece non avrà più niente da spendere. Negli ultimi 1500 metri lo Zoncolan tornerà ad essere cattivo, con due strappi rispettivamente al 18 e al 16%; da ricordare anche le tre gallerie allultimo chilometro, che ci porteranno in quello che oggi sarà un vero e proprio stadio ad alta quota, pronto ad applaudire tutti gli eroi della bicicletta, dal primo allultimo.