ROMA LIVERPOOL 4-2: GIALLOROSSI ELIMINATI

La Roma trova al minuto 86 il gol della speranza con Radja Nainggolan, ma lo trova troppo tardi: la doppietta del centrocampista belga (il secondo gol su rigore al 93′ per fallo di mano di Klavan su iniziativa di Cengiz Under) vale il 4-2 a favore dei giallorossi, che però sono eliminati dalla Champions League e si fermano in semifinale comunque a testa altissima, sapendo di avere dato tutto e di aver lottato su ogni pallone con un Liverpool che nel doppio confronto si è dimostrato superiore. Rimane il rammarico per un rigore evidente non fischiato sul 2-2, quando Alexander-Arnold ha deviato a mano aperta una conclusione da due passi di El Shaarawy che si era generata con una carambola fortuita; i Reds chiaramente non hanno giocato la semifinale di ritorno con il furore agonistico di una settimana fa, ma hanno comunque rischiato perché nel secondo tempo la Roma ha comunque avuto le occasioni per segnare prima e Karius ha dovuto sventare in almeno un paio di situazioni. La finale di Champions League sarà dunque Real Madrid-Liverpool, come al Parco dei Principi di Parigi nel 1981: allora aveva vinto la squadra inglese per 1-0 (in campo Kenny Dalglish e Graeme Souness, sulla panchina dei blancos cera Vujadin Boskov), stavolta la storia potrebbe essere ben diversa ma intanto va celebrato il torneo di una Roma mai doma, che anche questa sera ha fatto sognare i suoi tifosi. Purtroppo non è bastato: nel complesso la semifinale termina 7-6 per il Liverpool, un dato che ci fa capire quanto sia stato entusiasmante questo doppio confronto. Adesso testa al campionato: i giallorossi vogliono tornare a vivere queste emozioni anche il prossimo anno. (agg. di Claudio Franceschini)



DZEKO IN RETE: ROMA LIVERPOOL 2-2

La Roma inizia il secondo tempo con il gol: al 52′ minuto l’ottavo timbro di Edin Dzeko in questa Champions League, e la rete che riporta i giallorossi a -3 dai tempi supplementari. E’ infatti 2-2 contro il Liverpool: i Reds non convertono un interessante contropiede, Alexander-Arnold buca l’intervento su El Shaarawy che si fa parare il tiro da Karius, Dzeko come un falco controlla e realizza. Mancano tre gol, ma realizzandoli la Roma andrebbe solo ai supplementari: resta ancora una montagna da scalare anche perchè, ogni volta che il Liverpool attacca, i giallorossi sono costretti a concedere il tre contro tre al tridente dei Reds rischiando tantissimo. Eusebio Di Francesco però ci crede, e cambia modulo con Cengiz Under per Lorenzo Pellegrini: chissà se il turco, spesso e volentieri decisivo nella prima parte del 2018, riuscirà ancora una volta a dare il suo importante contributo alla causa. Il tempo per segnare altri tre gol c’è tutto, l’importante però è innanzitutto non subirli altrimenti la Roma sarebbe punto e daccapo, continuando a fare un passo indietro per ogni timido tentativo di avanzare… (agg. di Claudio Franceschini)



SEGNA WIJNALDUM: ROMA LIVERPOOL 1-2

Non c’è un attimo di respiro in Roma Liverpool, ma purtroppo per i giallorossi il risultato è nuovamente contrario: è arrivato il gol di Georginio Wijnaldum, il giocatore che era entrato in campo all’andata per sostituire l’infortunato Oxlade-Chamberlain e aveva cambiato la partita. Grazie all’olandese il Liverpool avvicina la finale di Champions League, per qualificarsi invece la Roma ha bisogno di cinque gol oltre a quello già segnato perchè, dovesse farne quattro, arriverebbe “solo” ai tempi supplementari. E’ il 25′ minuto quando c’è un angolo a favore dei Reds, con Alisson che ha compiuto un miracolo: Firmino viene anticipato e il pallone si si impenna nel cuore dell’area, Van Dijk di mestiere – e forse oltre i limiti del regolamento – spinge Dzeko che senza equilibrio colpisce di testa verso la sua porta, favorendo l’inserimento di Wijnaldum che sempre di testa infila un incolpevole Alisson. Il Liverpool dunque ha già segnato i due gol che la Roma aveva realizzato all’andata, pareggiando il conto delle reti in trasferta; il calcolo per la qualificazione è semplice come abbiamo già detto, ora con altre quattro reti della Roma si andrebbe ai supplementari mentre con cinque i giallorossi sarebbero a Kiev per sfidare il Real Madrid. E’ ancora lunga, e nei primi 25 minuti si è segnato tre volte: la Roma centra un palo con El Shaarawy (ancora con deviazione di Milner, che sfiora iun incredibile doppio autogol) mostrando di essere ancora viva, ma il Liverpool nelle ripartenze è mortifero e i giallorossi non si possono più permettere di subire gol… (agg. di Claudio Franceschini)



AUTOGOL DI MILNER: ROMA LIVERPOOL 1-1

Incredibile allo stadio Olimpico, la Roma è viva e le servono ancora tre gol per qualificarsi alla finale di Champions League: le stesse tre reti che erano necessarie prima che iniziasse la partita, adesso sono passati solo 15 minuti e dunque l’impresa torna possibile. Autorete di James Milner, che dopo aver centrato il nuovo record per assist in un’edizione del torneo (9, raggiunti all’andata) infila la porta di Karius sulla sponda di El Shaarawy, dando ragione ai giallorossi che avevano approcciato bene la partita ma erano stati colpiti a freddo dal Liverpool. Il primo gol casalingo incassato da Alisson in questa Champions League non ha frenato l’entusiasmo della Roma: Eusebio Di Francesco ci crede come ci credeva all’inizio, sicuramente i giallorossi dovranno accettare di giocare una partita di rischi dovendo lasciare spazi ai Reds che possono fare malissimo in contropiede (e lo hanno dimostrato in questo primo quarto d’ora di gioco), ma il fatto di aver reagito subito al gol del vantaggio della squadra inglese è un punto a favore che può dare tanta fiducia in vista del prosieguo della semifinale di ritorno. Staremo a vedere, ma adesso l’Olimpico può diventare una bolgia e il ricordo del quarto contro il Barcellona potrebbe far bene alla Roma e male al Liverpool… (agg. di Claudio Franceschini)

GOL DI SADIO MANE’: ROMA LIVERPOOL 0-1

Se contro il Barcellona era arrivato subito il gol della Roma, nella semifinale di ritorno di Champions League è il Liverpool a timbrare il cartellino: al 9′ minuto Sadio Mané sblocca la partita, e adesso la qualificazione alla finale contro il Real Madrid si complica terribilmente. Serviranno 4 gol alla Roma per ribaltare il 2-5 dell’andata; impresa ancora fattibile, ma adesso i Reds hanno preso fiducia dopo un avvio nel quale i giallorossi avevano messo pressione alla difesa inglese, provandoci con Dzeko e Florenzi. Brutto errore di Nainggolan in mediana: Firmino raccoglie appena dopo la linea di metà campo e parte con campo davanti a sè, serve l’accorrente Mané che non ha problemi nel battere Alisson, realizzando il nono gol della sua Champions League. Dunque per la Roma si fa difficile, ma c’è ancora tutto il tempo necessario per provare quella che a questo punto diventerebbe un’impresa leggendaria. (agg. di Claudio Franceschini)

ROMA LIVERPOOL COMINCIA

Finalmente ci siamo: Roma Liverpool sta per prendere il via. Per i giallorossi potrebbe essere una grande notte europea, lennesima di una stagione favolosa: vada come vada, la corsa internazionale di Eusebio Di Francesco sarà ricordata a lungo: nemmeno Luciano Spalletti e Rudi Garcia, grandi predecessori del tecnico abruzzese che hanno portato la squadra a sfiorare lo scudetto, si erano mai trovati a 90 minuti da una finale di Champions League. Lepopea dellex allenatore del Sassuolo ricorda molto da vicino quella di un connazionale, ovvero Roberto Di Matteo: nel 2012 il Chelsea lo aveva promosso allenatore al posto del suo capo André Villas-Boas, esonerato. Doveva essere un traghettatore e i tifosi riponevano ben poche speranze in quella stagione, invece in pochi mesi il nativo di Sciaffusa aveva fatto il miracolo: vittoria della FA Cup e clamorosamente della Champions League, battendo il più quotato Bayern Monaco. Chelsea in paradiso nellanno in cui le pretese erano ridotte allosso; gioverà anche dire che la vittoria della coppa inglese era arrivata battendo il Liverpool, particolare non indifferente. Adesso però parola al campo, per vedere se la Roma sfiorerà il miracolo o se lo prenderà unaltra volta, volando alla finale di Kiev ci siamo, la semifinale di ritorno contro il Liverpool comincia! (agg. di Claudio Franceschini)

I PRECEDENTI

Ne abbiamo già parlato in occasione della partita di andata, non possiamo che tornare a parlarne ancora: la Roma cavalca una cabala che le aveva già portato bene in occasione dei quarti di finale, quando aveva eliminato il Barcellona contro ogni previsione. Una cabala che è iniziata agli ottavi, e che ha visto i giallorossi qualificarsi al turno successivo della Champions League partendo sempre da una sconfitta esterna. Dallo Shakhtar Donetsk ai blaugrana, passando ora per il Liverpool: tre turni in andata e ritorno, tre ko fuori casa, ciascuno più pesante dellaltro. Da una parte cè chi sostiene che fatto un 3-0 non se ne possa fare un altro perchè le grande imprese accadono una volta sola e, se si ripetono, non lo fanno a poche settimane di distanza; dallaltra parte ci sono tanti tifosi che ci credono, convinti che questo sia una sorta di anno magico. Avevamo già detto che la Roma ha battuto 3-0 non solo il Barcellona in questa edizione di Champions League, ma anche il Chelsea nella fase a gironi; se a questo uniamo il fatto che il Liverpool, come tutte le squadre inglesi o quasi, non ha la stessa intensità che ha in casa e che Alisson non ha mai subito gol allOlimpico in questa competizione, il quadro potrebbe essere completo e la tavola apparecchiata per la grande impresa. (agg. di Claudio Franceschini)

QUALIFICAZIONE DIFFICILE MA POSSIBILE PER LA ROMA

Una qualificazione difficile ma possibile: contro il Liverpool, la Roma non ha a disposizione più risultati come i Reds hanno, ma possono sempre volare in finale di Champions League. Come, lo abbiamo già detto una settimana fa ma lo ricordiamo ancora, a poche ore ormai dal calcio dinizio allo stadio Olimpico che è previsto per le ore 20:45. I giallorossi hanno perso 5-2 ad Anfield Road: evidentemente non possono pareggiare o perdere perchè sarebbero eliminati senza se e senza ma. Come dicevamo prima, hanno a disposizione un solo risultato che è la vittoria, ma anche in questo caso singolo bisogna distinguere e ricordare che i tre gol di scarto devono avere come risposta almeno tre gol di scarto. Per la regola che dà un valore doppio ai gol segnati in trasferta, la Roma sarebbe in finale di Champions League con un 3-0 o un 4-1; con il 5-2 si andrebbe ai tempi supplementari, dal 6-3 in su per lo stesso concetto sarebbe il Liverpool a volare a Kiev. Questo, pareggiando la differenza reti; chiaramente però i giallorossi possono fare ancora meglio, vale a dire mettere quattro reti (almeno) tra sè e gli avversari. Che sia 4-0, 5-1 o via discorrendo cambierebbe poco: la differenza reti nel doppio confronto sarebbe a favore della banda di Eusebio Di Francesco, che dunque andrebbe a disputare lultimo atto della Champions League.

ROMA SI QUALIFICA IN FINALE SE LE SPERANZE GIALLOROSSE

La Roma fa bene a sperare nella qualificazione: la finale è ad un passo, al netto dei gol che servono per rimontare il Liverpool sono 90 minuti che separano i giallorossi da Kiev e dunque vanno giocati al massimo delle possibilità. Per la squadra di Eusebio Di Francesco parlano i precedenti, non solo il Barcellona nei quarti di questa Champions League ma anche la più volte citata semifinale del 1984 contro il Dundee United – si partiva da 0-2, occorreva il 3-0, la squadra vinse con quel risultato allOlimpico – e gli ottavi contro lo Shakhtar Donetsk. Ledizione corrente della competizione europea ci ha detto che i giallorossi hanno sempre perso in trasferta la partita di andata, e per due volte hanno ribaltato con il risultato minimo che potessero centrare: manca la terza volta, è quella di stasera. Arriverà unaltra qualificazione? La sensazione è che quei due gol segnati nel finale ad Anfield abbiano fatto ben più di ridurre il divario tra le due squadre: probabilmente un po di pressione psicologica sul Liverpool si è davvero posata, dal canto suo la Roma potrebbe aver preso ulteriore fiducia intuendo che davvero si può fare. Per il resto manca poco: non resta dunque che stare a vedere come andranno le cose.

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