E’ stata senza dubbio una bella sedicesima tappa al Giro d’Italia 2018: la cronometro prevista ieri da Trento a Rovereto si è rivelata entusiasmante, con tanti big che hanno dato il massimo. Tra questi ovviamente ha fatto la sua bella figura Rohan Dennis vincitore della frazione e al riscatto dopo la mancata vittoria della prova contro il tempo a Gerusalemme: ha fatto bene anche la maglia rosa Simon Yates, sempre più leader della classifica generale quando ormai siamo nell’ultima settimana della corsa rosa. Importante anche la prestazione di crudi Froome, che gli ha permesso di scalare diverse posizioni in classifica, come di Domenico Pozzovivo, sempre terzo e indirizzato verso il podio a Roma: da non dimenticare Fabio Aru che pare essersi messo alle spalle la crisi dei giorni scorsi, grazie al sesto piazzamento nell’ordine di arrivo a Rovereto. Mancano ormai sempre meno giorni al traguardo finale del Giro d’Italia 218, ma pan primi he Yates abbia in mano il successo. Per parlare della tappa di oggi abbiamo sentito l’ex corridore Andrea Tafi: eccolo in questa intervista esclusiva a ilsussidiario.net.
Cosa dire di questa cronometro Rovereto-Trento? E’ andata un po’ come tutti si aspettavano, non ha tradito le attese ed è stata una tappa molto bella e interessante.
Dennis vittoria meritata? Direi proprio di sì, dopo la beffa della prima tappa a Gerusalemme ha meritato sicuramente questa vittoria.
Si aspettava di più da Dumoulin? Sì mi aspettavo di più, ma c’è da dire anche che veniva da due tappe molto impegnative.
Yates ha perso molto poco, pensa che giocherà in attacco o in difesa i prossimi giorni? Ha fatto molto bene, ha dimostrato di attraversare una grande condizione di forma. Credo proprio che attaccherà ancora, è nella sua mentalità, nel suo modo di correre in bicicletta.
Il duello per il successo finale al Giro riguarderà solo loro due? No, le prossime tappe potrebbero vedere i primi cinque corridori nella classifica generale lottare tra di loro per il successo finale. Sarà secondo me una vera e propria battaglia dove potremo assistere a delle tappe molto belle, dove potrebbero contare le varie alleanze tra i corridori, le squadre, che potrebbero determinare l’esito finale del Giro!
Anche Pozzovivo ha fatto molto bene e ora si candida per andare sul podio. Chi dovrà temere soprattutto? Pozzovivo si sta comportando molto bene, è terzo classifica. Sta dimostrando nonostante abbia trentacinque anni di fare molto bene, l’età conta poco per lui… Potrebbe secondo me provare anche cercare di vincere il Giro. Per il podio dovrà temere specialmente Pinot e Froome i suoi più immediati inseguitori.
Cosa dire della prova di Froome? Anche da lui mi aspettavo qualcosa di più, ma Froome è uno che non molla mai, che non ha mai mollato in questa edizione della corsa rosa. E non sarà da sottovalutare nelle restanti tappe che mancano alla fine!
Pinot al di sotto delle previsioni come in tutto questo Giro? Pinot non ha disputato una grande cronometro, in realtà non ha disputato neanche un grande Giro, dove è anche partito tra i favoriti. E’ vero che potrebbe pensare anche al Tour ma in una grande corsa a tappa come quella italiana si punta sempre al massimo!
E’ riapparso Aru, se l’aspettava? Secondo lei potrà dire la sua nelle ultime tappe di montagna? Bravo Aru che dopo la crisi di ieri è arrivato sesto nella crono! Vuol dire che possono capitare giornate storte in una corsa a tappe, nella carriera di un corridore. Nel Giro magari ci si aspettava di più da lui, che lottasse per il primato. Non è successo per qualche suo problema. Dico solo di lasciarlo in pace, potremo vederlo protagonista anche nel finale della corsa rosa, una corsa che un giorno potrebbe anche vincere.
E’ mancato in questo Giro un campione come Nibali. Nibali è un campione, ha anche grande capacità inventare nel ciclismo, nelle sue gare. Cosa che gli ha permesso oltre al suo talento di vincere tante corse. Sicuramente la sua presenza al Giro sarebbe stata importante.
(Franco Vittadini)