Oggi, nell’ultima tappa di alta montagna del Giro d’Italia 2018, Chris Froome ha avuto la certezza che la maglia Rosa sarà sua fino all’arrivo a Roma di domani. Ma è stato ieri, dopo l’azione iniziata sul Colle delle Finestre, che il britannico della Sky ha messo il sigillo su una corsa quanto mai densa di colpi di scena. Eppure si può dire che il kenyano bianco abbia parzialmente guastato il clima che si era creato intorno alla sua figura, soprattutto dopo l’impresa di ieri, negli ultimi 100 metri della tappa odierna. Froome ha fatto ciò che nel ciclismo viene mal tollerato dal gruppo: ha di fatto umiliato il suo rivale. Tom Dumoulin, l’olandese secondo in classifica, ha tentato orgogliosamente di portare l’attacco al primo della generale. Il campione uscente del Giro, però, a circa 1.5 km dall’arrivo ha di fatto accettato la sconfitta, portandosi alla guida del plotoncino limitandosi a tirare senza più pretese. Ed è stato a quel punto che Chris si è lasciato ingolosire…



L’UMILIAZIONE E IL GELO

Uno scatto di troppo, negli ultimi 100 metri della tappa, insieme al gregario Wout Poels. Uno scatto che non serviva a nulla, né ai fini della generale né della vittoria di tappa. Soltanto a lasciare indietro quel Tom Dumoulin con cui i rapporti non sono mai stati idilliaci. Eppure nel momento del trionfo Froome avrebbe forse potuto scegliere un’altra condotta, di sicuro più rispettosa, nei confronti dello sconfitto. E non sembra un caso che dopo l’arrivo Tom Dumoulin, accerchiato da massaggiatori e fotografi, abbia di fatto ignorato la pacca sulle spalle riservatagli dallo stesso Froome. Qualcuno voleva una stretta di mano, che almeno davanti alle telecamere non è arrivata. Il gelo è calato inesorabile, ma forse a beneficiarne sarà ancora una volta il ciclismo: Froome e Dumoulin torneranno a darsi battaglia, è una certezza.

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