Marco Asensio si fa biondo per scommessa. La notizia magari non sarà di primissimo piano tra calciomercato e imminenti Mondiali, ma fa comunque parlare di sè: il giovane esterno offensivo del Real Madrid, che ha già vinto due Champions League consecutive e si è anche concesso il lusso di segnare in una (contro la Juventus, chiudendo i conti sul 4-1), potrebbe andare in Russia a giocare la Coppa del Mondo con i capelli tinti. Tutto sta a quanto deciderà di onorare la parola data: storia che risale allo scorso 19 marzo, quando Asensio era stato ospite della trasmissione El Larguero su Cadena Ser, popolare catena radiofonica. Allepoca gli era stato chiesto di scrivere quello che avrebbe fatto in caso di vittoria della Champions League; il foglio era stato chiuso in una busta e conservato fino al fatidico 26 maggio. Alla fine, il Real Madrid ha battuto il Liverpool nella notte di Kiev e ha portato a casa il terzo trofeo consecutivo: in zona mista, intervistato dalla stampa, Asensio non ha dimenticato la promessa e ha aperto la busta sulla quale, appunto, cera scritto che qualora avesse vinto la Champions League si sarebbe fatto biondo. Ogni promessa è debito: il calciatore ha già confermato che così sarà.



ASENSIO BIONDO: I PRECEDENTI

La promessa di Asensio di tingersi i capelli non è certamente una novità nel mondo del calcio o dello sport in generale: nel calcio italiano il precedente più famoso rimane forse quello della Sampdoria 1991. I blucerchiati vinsero uno scudetto ancora oggi considerato storico e si tinsero tutti di biondo, presentandosi così in campo per lultima giornata di campionato. Altri protagonisti del mondo dello sporto invece hanno deciso di tingersi per motivi che esulavano da qualche successo particolare: Jacques Villeneuve per esempio, che nel biennio 1997-1998 si presentò nel paddock della Formula 1 con la chioma scintillante e giallissima. Avrebbe vinto il Mondiale nel celebre duello con Michael Schumacher (che provò anche a mandarlo fuori pista) ma lui la tintura laveva adottata in anticipo. Non solo: a 20 anni di distanza lex pilota canadese ci è ricascato, anche se oggi fa solo il commentatore per Sky Sport. Al giorno doggi invece è diventato di moda tingersi leventuale cresta: il precursore in questo senso risponde al nome di Freddy Ljungberg, lo svedese punk che per 9 stagioni ha giocato nellArsenal vincendo la Premier League degli Invincibili, ovvero la squadra che ha chiuso imbattuta il campionato 2003-2004.

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