Si accende oggi il Giro d’Italia 2018: giunta alla sua 101^ edizione, la corsa rosa è pronta a entusiasmare tutti gli appassionati del grande ciclismo. I grandi protagonisti sono quindi attesi al via della prima tappa di Gerusalemme: sarà un’intesa cronometro individuale nella Città Santa quindi a dare il via alla corsa,  che per la prima volta nella sua storia avrò incubo al di fuori del continente europeo. Dopo qualche frazione a Israele però il Giro d’Italia 2018 si sposterà in Italia: in tutto 21 tappe che percorreranno lo stivale fino al tanto atteso traguardo finale di Roma. Come al solito non mancheranno i protagonisti, dai favoriti Dumuolin e Froome fino agli azzurri Aru e Pozzovivo, senza dimenticare chi ha già fatto la storia del Giro d’Italia.  Proprio nella prima tappa di oggi a Gerusalemme il ricordo è a Gino Bartali, il cui nome è stato inserito nella lista di 682 Giusti tra le Nazioni. Per presentare il Giro d’Italia 2018 abbiamo sentito Gianni Bugno, vincitore della corsa rosa nel 1990: eccolo in questa intervista esclusiva a ilsussidiario.net.



 Come vede questa edizione del Giro? Sarà un Giro impegnativo, importante visto che per la prima volta si partirà fuori dall’Europa, un Giro che potrebbe essere molto interessante.

La novità della partenza da Israele: come la giudica e che significato può avere? Molto bella, difficile magari per le condizioni climatiche, il caldo che si potrebbe trovare. Di grande significato visto che si partirà da un luogo che ha fatto la storia dell’umanità. Spero che possa essere un grande messaggio di pace!



La prima cronometro a Gerusalemme darà già indicazioni sulla classifica? La cronometro da Gerusalemme sarà corta e non dovrebbe essere così determinante. Però potrebbe avere sempre il suo valore.

Partire da Gerusalemme è di gran effetto.  E’ così, Gerusalemme è veramente una città con un passato veramente speciale, una città unica nel suo genere. Sarà una cosa veramente unica, indimenticabile.

Cosa ci potremmo aspettare dalle prime salite, dall’Etna al Gran Sasso? Credo che possano essere importanti per chi non punterà a vincere il Giro. In ogni caso lo sarà anche gli altri corridori che vorranno vincere la corsa rosa.



Lo Zoncolan potrebbe essere già decisivo per l’esito finale del Giro? Non so se sarà decisivo ma di certo è una salita molto dura e bisognerà affrontarla bene, cercare di comportarsi nel modo migliore.

Cosa pensa della cronometro Trento-Rovereto: farà la differenza in favore degli specialisti? Sarà una cronometro in cui gli specialisti delle corse contro il tempo dovranno guadagnare secondi, minuti preziosi per la loro classifica. I cronomen però dovranno confermarsi anche sulle salite per potere vincere il Giro.

Le ultime tre tappe in salita quanto incideranno? Potrebbero dire tanto, ovviamente qui si deciderà tutto, sarà fondamentale arrivare in crescendo a queste tre tappe.

Quali sono i suoi favoriti, crede a un duello Froome-Dumoulin? Direi di sì, a loro aggiungerei Aru che mi sembra in grado di poter vincere il Giro.

Non vede altri possibili candidati al successo finale? Punterei su loro tre, secondo me saranno quelli che avranno maggiori possibilità di conquistare la corsa rosa.

Tra i velocisti chi si potrebbe mettere in evidenza? I soliti, quelli che hanno fatto sempre bene, non credo che possano esserci particolari sorprese!

Come vede invece i corridori italiani? Secondo me sono in un momento buono, potrebbero veramente far bene e fare un Giro molto buono.

Molti puntano su Pozzovivo. Sì sta correndo bene, è un corridore che potrebbe dire la sua alla grande in questo Giro.

Il finale a Roma è il giusto palcoscenico per il Giro 2018? A Roma il Giro è già arrivato in passato, è bello che ci torni anche quest’anno. Sarebbe bello che la tappa finale del Giro finisse di più nella Città Eterna.

Un Giro costruito alla perfezione? Sì, proprio così. Questo Giro sembra disegnato alla perfezione, con un filo conduttore tra due città Gerusalemme e Roma che hanno fatto la storia. Una cosa simbolica, bellissima che dà proprio un senso speciale a questa edizione del Giro.

 

(Franco Vittadini)