Allontanatosi dalla televisione José Altafini ora lavora sulla vendita di campi in erba sintetica e spiega: “L’azienda non è mia. Aiuto, trovo clienti e promuovo. Sono un testimonia. L’erba sintetica rimane il futuro”. L’ex calciatore sottolinea anche il suo motivo dell’addio a Sky: “Arrivarono personaggi che mi facevano la guerra e volevano il mio posto. Io ho detto tanti saluti amici. Spesso in Italia viene premiata la raccomandazione e non la competenza. Mettono giovani che urlano senza fantasia, io ho inventato il manuale del calcio e il golasso”. Quello che preoccupa di più però sono le forti parole sul doping: “Prima degli esami le squadre davano delle pastigliette. Roba leggera tipo quelle per stare sveglie e migliorare le prestazioni era come prendere 5-6 caffè”.



UNA PENSIONE SOCIALE PER ALTAFINI

José Altafini è passato alla storia per essere il bomber che entrava dalla panchina e la metteva sempre dentro. Il brasiliano però è riuscito anche a regalarsi una vita nel calcio da opinionista dopo la fine della carriera sui campi da gioco. Famosissime le sue telecronache con Fabio Caressa, prima di essere sostituito da Beppe Bergomi, dove sviolinava pagine di un misterioso manuale del calcio. Al Corriere della Sera ha raccontato il suo presente di certo non lastricato d’oro: “Ho una pensione sociale e vivo con 700 euro al mese. Quella da ex calciatore non sono riuscita a farla. Diciamo che in vecchiaia sono tornato alle origini, ma le scarpe le ho ancora”. Nonostante gli 80 anni José Altafini continua a lavorare: “Devo lavorare, chi si ferma è perduto. Ho versato solo tre anni di contributi da calciatore, quando sono andato a chiedere il riscatto mi avevano chiesto 70 milioni di lire di arretrati”.

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