Vi proponiamo i nostri pronostici sui Mondiali 2018. Non ci sarà l’Italia come tutti sanno, ma i Mondiali che scattano giovedì con Russia-Arabia Saudita saranno comunque entusiasmanti: a quattro anni dal trionfo della Germania in Brasile, la kermesse iridata torna e per la prima volta è ospitata dalla Russia, facendo anche il suo ritorno in Europa dopo otto anni. Le favorite? Sempre quelle: il Brasile che secondo gli addetti ai lavori è un gradino sopra le altre, poi i campioni della Germania, la Spagna e la Francia, ovviamente l’Argentina. Alle loro spalle una serie di nazionali da tenere d’occhio come il Portogallo campione d’Europa in carica, il Belgio e la Croazia; e poi tutte le altre, con due esordienti assolute (Islanda e Panama) e tante realtà che sperano di fare bene. La Var rappresenta la grande novità di questi Mondiali; gli stadi sono per la maggior parte nuovi e costruiti per l’occasione. L’Italia si accomoda a seguire dalla televisione questo appuntamento: grande delusione, ma Roberto Mancini sta già lavorando per riportare gli Azzurri al livello che ci compete. Intanto, per presentare al meglio i Mondiali 2018 e per un pronostico sulla Coppa del Mondo, IlSussidiario.net ha contattato in esclusiva Pierino Prati, vice campione a Messico 1970.



Cosa pensa di questa edizione dei Mondiali di calcio? C’è un po’ di tristezza per la mancanza dell’Italia. Vuol dire che cercheremo di guardare le partite delle altre nazionali: mi aspetto grande gioco, tanto spettacolo e tanti gol!

La Russia è il Paese ospitante: cosa pensa di questa nazione al di là dell’evento sportivo? La Russia è una nazione con grande tradizione e grande storia, ha cercato sicuramente di organizzare al meglio questi Mondiali. Vorrà fare bella figura di fronte a tutto il mondo e penso proprio che ci riuscirà!



Quali saranno le reali favorite? Le solite, le big del calcio: Argentina, Brasile, Spagna, Francia e Germania. Vincerà chi si troverà più in forma nella fase finale della competizione.

Per Messi sarà l’ultima opportunità per vincere i Mondiali? Non so se sarà l’ultima occasione, ma ha 31 anni e non è ancora riuscito a vincere; sicuramente darà tutto per condurre l’Argentina al successo.

Tra le nazionali che potrebbero insidiare le già citate big, chi vede maggiormente protagonista? Penso nessuna: le favorite sono e restano quelle di cui si è detto prima.

Quali potrebbero essere invece le rivelazioni? Direi che lo scopriremo strada facendo, ma direi che a stupire sarà chi riuscirà a esprimere un calcio ragionato e propositivo. Per esempio nel 1974 emerse l’Olanda che seppe innovare, precorrere i tempi e inventarsi qualcosa di nuovo: una grande nazionale, giustamente ricordata ancora oggi.



La Russia godrà del fattore campo: dove potrà arrivare? Il fattore campo è un vantaggio, ma non credo che la Russia abbia le armi per puntare a un risultato di livello.

Le squadre africane e quelle asiatiche potranno colmare il divario con le formazioni europee e sudamericane? Spesso in passato hanno fatto bene, non so se però dove potranno arrivare. Ci sono nazionali come l’Egitto che hanno campioni come Salah, ma servono sempre undici giocatori di grande livello per arrivare a grandi traguardi, non solo uno per quanto forte possa essere.

A proposito: quali saranno i giocatori protagonisti del Mondiale? Da una parte direi i soliti; poi sarà lo stesso andamento del Mondiale a farci conoscere giocatori di grandi qualità tecniche. Per noi italiani che non avremo la nostra Nazionale sarà anche un modo per concentrarci sulle loro grandi doti, le loro grandi capacità calcistiche.

Vedremo un gioco votato all’attacco o domineranno le difese? Credo che vedremo un mix delle due cose, anche a seconda di chi scenderà in campo.

Ci sarà la Var: in generale è favorevole al suo utilizzo? Favorevole, assolutamente favorevole: la quasi totalità delle volte risolve dubbi e incertezze che in caso contrario rimarrebbero insolubili.

L’Italia manca i Mondiali dopo 60 anni: una grossa ferita, come potrà Mancini ricostruire subito una grande Nazionale? Mancini dovrà puntare a costruire una Nazionale formando un gruppo che si basi sui veterani ma anche sugli ottimi giovani che abbiamo; in questo modo potremo ritornare competitivi per i prossimi anni.

Domanda secca: chi vincerà il Mondiale? L’Argentina, ma cito anche il Brasile; ecco, diciamo una delle due con qualcosa in più per l’Albiceleste.

Senza Italia, farà il tifo per qualcuno? Non a priori, ma seguirò con particolare interesse chi dovesse esprimere il miglior calcio.

Lei è stato vice campione del mondo a Messico 1970 con l’Italia: cosa ricorda di quei Mondiali? La finale fu un grande risultato: affrontammo un Brasile stratosferico, era più forte ma noi eravamo anche stanchi dopo la semifinale contro la Germania. Sentimmo la fatica, con il senno di poi avessimo cambiato qualcosa nella formazione… in più l’altitudine di Città del Messico si sentiva eccome, anche se alla lunga ci si poteva abituare.

Qualche aneddoto di quei Mondiali? Ricordo il gol di Schellinger, al 90′ della semifinale: fu il gol che aprì la leggenda di quel 4-3 fantastico. Lui allora era mio compagno nel Milan: noi rossoneri ci arrabbiamo tantissimo ma lui non ci notava, era troppo contento e saltava per il campo… alla fine però fummo noi a festeggiare!

(Franco Vittadini – Claudio Franceschini)