E’ stato il giocatore del secolo con il suo argento alle Olimpiadi del 1996 e i due Mondiali nel 1990 e nel 1994: tanti scudetti, tanti successi in carriera ma Lorenzo Bernardi non si è fermato qua. Dopo le vittorie da giocatore non sono affatto mancate le glorie come allenatore: quest’anno Bernardi ha portato per la Sir Safety Perugia alla conquista di ogni titolo italiano possibile, dalla Supercoppa alla Coppa Italia e fino allo scudetto, il primo della storia umbra. Ciliegina sulla torta di una stagione eccezionale la Final Four in Champions League, dove però gli umbri si sono dovuti arrendere allo straripante Zenit Kazan. Insomma Bernardi dal 2016 in Umbria ha saputo fare grandi cose, degne del suo nome, della sua grande fama di numero uno della pallavolo mondiale: lo abbiamo sentito in questa intervista esclusiva a ilsussidiario.net.
Un giudizio su questa stagione di Perugia. Una stagione straordinaria con la conquista dello scudetto, con una grande costanza di rendimento e un gioco eccezionale. Più di così non si poteva fare!
Quali sono stati i segreti di questo primo scudetto? Il lavoro, prima di tutto il lavoro che in questi casi è sempre la prima cosa per ottenere risultati importanti.
Quanto è contato per Perugia questo primo scudetto? Tanto perchè il primo scudetto è sempre il più bello. Lo è stato quindi per la società e anche per la città. Una grande gioia per tutti…
Chi il giocatore determinante per la formazione umbra? No, è stato tutto il gruppo ad arrivare a questo traguardo. Non c’è stato nessun giocatore determinante per arrivare allo scudetto ma tutta la squadra ha contribuito a questo risultato così importante.
Su quale reparto ha lavorato maggiormente? Ho cercato di migliorare alcune cose di un reparto, altre di un altro. Ho cercato di intervenire in tutti i reparti della formazione umbra.
Quanto ha inciso Lorenzo Bernardi nello scudetto di Perugia? Non sta a me dire questa cosa, sono stato a chiamato a svolgere il mio lavoro di allenatore e ho fatto quello che potevo conquistando questo scudetto.
Pallavolo, sport di testa e di mente: in questo senso come ha lavorato sulla sua squadra? La mia esperienza di giocatore in questo senso mi è servita molto e ho cercato di trasmetterla per poter portare Perugia ai massimi livelli.
Ha imparato qualcosa dai suoi allenatori per esempio Julio Velasco? E’ contento di ritrovarlo rivale sulla panchina di Modena? Credo intanto di aver imparato da tutti gli allenatori che ho avuto. Poi è vero ho avuto Julio Velasco all’inizio della mia carriera. Mi ha forgiato, mi ha migliorato, ha contribuito a farmi diventare un grande giocatore. Non posso non essere contento del suo ritorno in Italia. E’ una cosa molto bella avere un personaggio come lui nel nostro campionato!
La Champions con lo Zenit era proprio impossibile? Siamo arrivati a giocarci la semifinale con lo Zenit in una situazione per così dire particolare una settimana dopo aver vinto lo scudetto. Sono contento in ogni caso di questo risultato, di aver conquistato la finale per il terzo posto.
Cosa pensa di Civitanova, la grande rivale di quest’anno? E delle altre big del campionato italiano? Una grande squadra, era la più forte di tutti e siamo riusciti ugualmente a batterla. Merito anche nostro. Anche le altre big del campionato hanno fatto una buona stagione. Civitanova si sta attrezzando a essere competitiva anche per la prossima stagione e dovrebbe essere ancora la favorita. Noi faremo di tutto per batterla!
Come vede ora il futuro di Perugia: Champions obiettivo principale? Perugia partirà come al solito per ottenere il massimo, in campionato come in Champions cercheremo di dare il massimo…
Che dire dell’arrivo di Leon? Bisogna ringraziare il nostro presidente che ci ha regalato il giocatore più forte al mondo.
Cosa pensa invece dell’addio di Zaytsev e Anzani? Nella pallavolo come negli altri sport è così. Ci sono giocatori che vanno e giocatori che vengono di grande livello tecnico come gli stessi Zaytsev e Anzani.
Lorenzo Bernardi giocatore del secolo, quali sono i più bei ricordi della sua vita di giocatore? Tutti sono importanti, non ce sono alcuni più importanti degli altri. Li porto tutti nel cuore.
Ci può raccontare qualche aneddoto? Anche qui vale la stessa cosa, ogni aneddoto, ogni cosa un po’ speciale che mi è successa ha un grande valore emotivo.
Ci saranno i Mondiali in Italia, cosa pensa potrà fare l’Italia? L’Italia è una delle candidate a vincere il Mondiale, a portare a casa la medaglia d’oro.
Potrebbe essere un grande spot per questo sport nel nostro paese? E’ normale, organizzandoli potrebbe dare ancora più popolarità e importanza alla pallavolo in Italia.
Come ha iniziato a giocare a pallavolo? Mio fratello giocava a pallavolo e anch’io come lui ho iniziato a giocare a pallavolo.
Ha qualche hobby, passione particolare, com’è il Lorenzo Bernardi che noi non conosciamo? Non ho molto tempo in realtà per averne, diciamo che vivo normalmente, faccio le cose che tutti fanno. Mi piace il mare è vero, ho una passione particolare verso il mare.
E qualche sogno da realizzare? Posso dire che i sogni sono sempre importanti, li ho anch’io naturalmente. Aiutano a darti una spinta in più. A voler raggiungere certi traguardi, anche il più bello. I sogni sono l’essenza di ogni uomo.
(Franco Vittadini)