L’esonero lampo di Sinisa Mihajlovic dallo Sporting Lisbona ci porta indietro nel tempo a studiare altre situazioni che videro allenatori protagonisti di brevissime avventure. Tra questi non si può non citare Cesare Prandelli che nell’estate del 2004 fu chiamato alla Roma dopo due anni da incorniciare al Parma. La sua avventura in giallorosso durò davvero molto poco, tanto che il tecnico si dimise ancor prima dell’inizio del campionato di Serie A. La decisione arrivò per stare vicino alla moglie Manuela colpita all’epoca da un brutta malattia che la portò a morire tre anni dopo. Fu sicuramente un gesto nobile che fece capire qualcosa in più di un tecnico che all’epoca si stava ancora lanciando tra i grandi. Arrivarono dopo le esperienze con Fiorentina e con la Nazionale in cui mostrò cose buone e altre che lo erano meno. Di certo però tutti ricoderanno quell’estate romana e quello splendido gesto d’amore. (agg. di Matteo Fantozzi)



DELNERI DURÒ DUE MESI AL PORTO

Sinisa Mihajlovic sembra destinato a dire già addio ai portoghesi dello Sporting Lisbona. L’ex tecnico del Torino era stato ingaggiato la scorsa settimane, ma la situazione societaria dei lusitani è caotica, con i giocatori e il presidente in conflitto. L’annuncio ufficiale non è ancora arrivato, ma l’indiscrezione è nell’aria e la fumata bianca (o meglio, nera), dovrebbe arrivare a breve. Come vi abbiamo accennato prima, anche Delneri ebbe un’esperienza simile in Portogallo. Nell’estate del 2004 il noto allenatore italiano (ultima esperienza all’Udinese la scorsa stagione), venne ingaggiato dal Porto, reduce tra l’altro dalla vittoria della clamorosa Champions League con Mourinho. Peccato però che Delneri non riuscì nemmeno ad iniziare la stagione, venendo infatti esonerato ad agosto, 60 giorni dopo la firma. Un addio che non venne mai chiarito fino in fondo. C’era chi parlava di disguido puramente tattico (il 4-4-2 di Delneri contro il precedente 4-3-3 di Mou), ma anche di un comportamento dello stesso allenatore non proprio ortodosso, a seguito di alcuni giorni di permesso di troppo per fare tappa in Italia. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



CAOS NELLO SPORTING LISBONA

Clamoroso allo Sporting Lisbona: a una sola settimana dall’annuncio ufficiale, con tanto di fotografia allo stadio Alvalade e maglia mostrata, Sinisa Mihajlovic va verso l’esonero dalla squadra portoghese. E’ un record, che ricorda da molto vicino quanto era accaduto a Gigi Delneri sempre in Portogallo (ma al Porto), lui pure infatti non era riuscito a iniziare la stagione. Le ragioni dell’esonero di Mihajlovic affondano le radici in una situazione apertasi lo scorso anno: il presidente dello Sporting Lisbona, Bruno de Carvalho, aveva praticamente messo fuori rosa mezza squadra dopo la sconfitta in Europa League contro l’Atletico Madrid e un diverbio avuto sui social network. Le tensioni non si sono mai davvero allentate: a metà maggio, dopo aver perso contro il Maritimo, i calciatori biancoverdi erano stati aggrediti per aver perso la qualificazione in Champions League, picchiati da 50 “ultras” incappucciati che avevano costretto Bas Dost a farsi suturare alla testa. Inevitabilmente alcuni di loro hanno chiesto la rescissione del contratto ma le cose non sono finite qui: a farne le spese è stato Mihajlovic.



MIHAJLOVIC ESONERATO DOPO UNA SETTIMANA

Al momento ci sarebbero nove giocatori che non intendono tornare dopo l’aggressione, e allenatore saltato: la notizia dell’imminente esonero l’ha data il quotidiano portoghese Record, ma sullo spagnolo As si leggeva già di come i vertici societari dello Sporting Lisbona potessero subire una rivoluzione. Detto fatto: i soci avrebbero deciso di far saltare la testa – metaforicamente s’intende – del presidente Bruno de Carvalho. Qui entra in gioco il tecnico serbo, che era una scelta dell’appena citato dirigente: via lui, anche Mihajlovic andrà a subire la stressa fine. Anzi: è già ufficiale, perchè il club ha già specificato che non sarà lui il tecnico. A parziale risarcimento, pare che lo Sporting voglia comunque raggiungere un accordo sulla buonuscita anche se di fatto Mihajlovic non ne avrebbe diritto, visto che l’esonero avviene nei 15 giorni di prova. Caos totale in casa biancoverde: al momento il club portoghese non ha un presidente nè un allenatore, e quasi la metà della sua rosa è in fuga. Cosa succederà nei prossimi giorni?