Non si fa attendere la replica del Parma dopo l’apertura di un’inchiesta da parte della Procura Federale rispetto ad alcuni “sms sospetti” inviati da Fabio Ceravolo ed Emanuele Calaiò a due giocatori dello Spezia prima della partita rivelatasi decisiva ai fini della promozione dei gialloblu in Serie A. In un comunicato la società ducale precisa che “i calciatori Emanuele Calaiò e Fabio Ceravolo sono stati ascoltati ieri pomeriggio a Roma dalla Procura Federale. A entrambi è stato semplicemente chiesto conto di due messaggi di testo, inviati a loro ex compagni di squadra in forza allo Spezia nei giorni precedenti la gara. Il tenore dei testi di cui il Parma ha potuto prendere visione nelle ultime ore e che non riportiamo esclusivamente per rispetto del lavoro degli organi che hanno il compito di approfondire laccaduto non contiene alcun tipo di irregolarità o malizia, come già chiarito dai nostri tesserati e come siamo certi verrà accertato anche dagli organi preposti”.
Inoltre il Parma sottolinea che “ogni dirigente, tesserato o dipendente del Parma Calcio 1913 è a totale disposizione degli organi competenti” e stigmatizza “la diffusione alla stampa di contenuti dettagliati di unindagine che, essendo in corso, non permette a chi è chiamato in causa di rispondere in maniera adeguata proprio per evitare di intaccare il lavoro degli organi preposti. In ossequio alle normative infatti, nessun tesserato o dirigente del Parma Calcio 1913 anche se a malincuore rilascerà dichiarazioni sino alla conclusione delle indagini”. Il club è dunque sicuro che “questindagine certificherà ulteriormente come la terza promozione consecutiva come le due precedenti altro non è stata che un fantastico traguardo raggiunto grazie al lavoro, al sacrificio e allesemplare correttezza della società e dei suoi tesserati”. (agg. di Dario D’Angelo)
GLI SMS “SOSPETTI”
Un sogno conquistato sul campo, dopo anni di calvario indicibile: e adesso il Parma si trova dinanzi ad un’ipotesi, per fortuna ancora remota, che potrebbe trasformare tutto questo in un incubo. Tutto è nato dopo l’apertura di un’inchiesta da parte della Procura in merito ad alcuni sms “sospetti” inviati dai calciatori gialloblu Fabio Ceravolo ed Emanuele Calaiò alla vigilia della gara poi risultata decisivia per la promozione in Serie A: Spezia-Parma 0-2. Un paio di messaggi inviati ai colleghi Filippo De Col e Alberto Masi, con riferimenti “ambigui” – come riportato da La Gazzetta dello Sport – rispetto alla prestazione che la difesa spezzina avrebbe dovuto mettere in campo in una partita che per i bianconeri, ormai esclusi dalla lotta play-off, era ormai del tutto priva di qualsivoglia significato. Un invito insomma a non metterci troppo cuore, a non guastare i piani dei gialloblu, che alla fine complice il pareggio del Frosinone contro il Foggia, si sono assicurati la Serie A grazie ai gol di Ciciretti e dello stesso Ceravolo.
GLI INTERROGATORI E L’IPOTESI PEGGIORE
Bisogna sottolineare ad ogni modo la correttezza dei due giocatori dello Spezia che, per non incorrere nel reato di “omessa denuncia”, hanno allertato insieme alla società gli ispettori della Procura e ovviamente non hann hanno risposto ai messaggi inviati dai colleghi. Come riportato da La Gazzetta dello Sport, nella giornata di ieri sia Calaiò che Ceravolo sono stati ascolati per chiarire i contorni degli sms “sospetti”. Per il momento l’eventuale coinvolgimento di altri tesserati del Parma, e soprattutto del club, viene escluso. C’è da dire però che anche un processo sportivo per responsabilità oggettiva metterebbe a rischio la conquistata serie A del Parma, dal momento che i ducali hanno ottenuto il pass per la massima Serie soltanto grazie alla differenza reti positiva rispetto al Frosinone, condannato invece ad affrontare i play-off. Uno scenario a dir poco apocalittico per il Parma, ancora però tutto da verificare.