Kylian Mbappé si prepara a giocare Francia Belgio, la semifinale dei Mondiali 2018: veste la maglia numero 10 dei Bleus, e dunque non possono che sprecarsi i paragoni con gli illustri predecessori che hanno condotto la nazionale transalpina ai grandi successi. Gli anni Ottanta sono stati il regno di Michel Platini: il fantasista ha condotto la Francia al titolo europeo nel 1984 segnando 9 gol nella fase finale, e poi a due semifinali mondiali consecutive purtroppo finite male per quello straordinario gruppo. Esaurita l’epopea di Le Roi, è arrivata quella di Zinedine Zidane: anche lui per cinque anni alla Juventus, i Mondiali li ha vinti nel 1998 con tanto di doppietta in finale per poi ripetersi due anni pipiù tardi con il titolo agli Europei (golden gol in semifinale), prima di condurre la Francia alla finale mondiale del 2006, macchiata purtroppo dall’espulsione per la testata a Materazzi per quella che rimane l’ultima partita della sua carriera. La Francia però ha avuto anche numeri 10 che non hanno inciso: nel 2010 per esempio era Sidney Govou, quattro anni più tardi è stata la volta di Sidney Govou la cui esperienza con i Bleus è purtroppo terminata in maniera burrascosa. Luis Fernandez ha fatto poco con la 10, ma come copmpagno di nazionale di Platini – aveva la 9 nel 1986 – è stato importantissimo. (agg. di Claudio Franceschini)
DAGLI EUROPEI UNDER 19 ALLA SEMIFINALE DEI MONDIALI
Come abbiamo brevemente detto, presentando Francia Belgio, Kylian Mbappé ha avuto la sua consacrazione internazionale ai Mondiali 2018; tuttavia si era già fatto notare due anni prima agli Europei Under 19, che aveva vinto con la sua nazionale. Nell’occasione l’attaccante, che allora giocava nel Monaco, aveva stupito tutti gli addetti ai lavori: nel Principato giocava a sprazzi e aveva segnato un solo gol, ma in Germania era esploso realizzando il primo gol nel 2-0 alla Francia per poi mettere a segno la doppietta nel 5-1 all’Olanda. In semifinale Mbappé aveva realizzato due gol decisivo per battere il Portogallo, quindi contro l’Italia nella finale di Sinsheim, pur senza segnare, era riuscito a essere tra i migliori. Alla fine era risultato essere il vice-marcatore degli Europei alle spalle del connazionale Jean-Kévin Augustin: a differenza sua però il 2016-2017 lo ha visto consacrarsi a suon di gol nel Monaco, cosa che gli è valsa la chiamata del Psg e un ruolo da titolare ai Mondiali. Augustin invece è passato nel 2017 al Lipsia, dove ha fatto bene ma certamente non ai livelli di Mbappé che già oggi è uno dei leader della nazionale maggiore. Vale la pena ricordare che di quel gruppo faceva parte anche Lucas Tousart, che era il capitano: oggi è a Lione e ha appena chiuso un’ottima stagione in prima squadra. (agg. di Claudio Franceschini)
MBAPPE’ PRONTO ALLA SEMIFINALE DEI MONDIALI 2018
Penultima fatica – comunque andrà – per Kylian Mbappé ai Mondiali 2018: alle ore 20:00 di questa sera si gioca Francia Belgio, la prima semifinale del torneo. I Bleus tornano in campo e lo fa anche il loro numero 10: a 19 anni non ancora compiuti l’attaccante del Psg insegue quella che per lui sarebbe la seconda grande finale nella sua carriera. Due anni fa non era nei convocati di Didier Deschamps per gli Europei: la crescita di questo ragazzo si può evincere anche da questo, quell’estate infatti Mbappé era stato il trascinatore della Francia Under 19 che si era laureata campione d’Europa ma con il Monaco aveva avuto una stagione da appena 14 partite con un solo gol. A 24 mesi di distanza si ritrova titolare nella nazionale maggiore che insegue la finale dei Mondiali: una bellissima storia di un giocatore letteralmente esploso sulla scena e capace poi di confermarsi. Parlano le cifre: in questa edizione della Coppa del Mondo, per lui appunto la prima, ha già segnato 3 gol e insieme a Antoine Griezmann è il miglior realizzatore ai Mondiali.
MBAPPE AI MONDIALI 2018: UN GOL CHE VALE LA FINALE?
Fino a questo momento Mbappé ha segnato in due delle cinque partite giocate: ha risolto la sfida del girone contro il Perù e poi ha avuto la sua Epifania a livello internazionale, se così vogliamo chiamarla: la doppietta in quattro minuti con cui ha messo in ginocchio l’Argentina agli ottavi ha oscurato addirittura i 6 gol in nove gare che aveva segnato con la maglia del Monaco nella Champions League 2016-2017, che aveva iniziato a 17 anni e concluso a 18 compiuti da qualche mese. Nelle altre partite se vogliamo Mbappé ha brillato leggermente meno, ma è stato comunque capace di trascinare la sua squadra: avere un attaccante velocissimo, letale nelle ripartenze e capace di muoversi nello stretto con grande qualità, non può che essere un arma a favore della Francia perchè costringe ogni volta le difese avversarie a fare i conti con lui, evitando il più possibile di lasciarlo in uno contro uno. Si è visto anche nel quarto di finale contro l’Uruguay, quando Mbappé è stato meno appariscente del solito ma ha comunque permesso ai compagni di nazionale di avere ampi spazi nei quali far male.
L’ULTIMA PARTITA DI MBAPPE
L’Ultima partita che Mbappé ha giocato contro l’Uruguay ha anche un episodio non eccezionale: con la Francia avanti di due gol e a difesa del risultato, l’attaccante del Psg ha provato a irretire gli avversari con qualche tocco di troppo (nello specifico un colpo di tacco) ed è arrivata immediata la reazione dei veterani della Celeste, in particolare Cristian Rodriguez. Quando è stato sostituito per la passerella, abbiamo visto come Mbappé sia stato avvicinato da Deschamps che gli ha detto qualche parola all’orecchio: possibile che il CT dei Bleus stesse spiegando alla sua stella che in casi come questo l’ideale non è sicuramente provocare gli avversari ma invece continuare a giocare come se fosse il primo minuto.
Il ragazzo imparerà: del resto è giovanissimo, ed è anche possibile che nella sua mente stesse semplicemente provando a divertirsi assaporando il momento. Se riuscirà a limitare questi atteggiamenti (non che i precedenti siano ampi, anzi) sicuramente Mbappé potrà essere ancora più determinante per le sorti della sua nazionale.