La partita tra Roger Federer e Kevin Anderson sta scrivendo la storia a Wimbledon 2018 e la vittoria del secondo sarà ricordata a lungo – non solo perché battere Federer a Wimbledon fa sempre sensazione. Lo svizzero e il sudafricano infatti sono rimasti in campo per ben oltre quattro ore, fatto imprevedibile soprattuto dopo il primo set vinto 6-2 da Federer. Il secondo è stato vinto da Roger solamente al tie-break, il terzo è andato per 7-5 ad Anderson, che poi si è imposto 6-4 nel quarto parziale grazie al decisivo break nel settimo game. Partita a quel punto già da considerare intensa e appassionante, tuttavia è quanto successo in un epico quinto set che passerà a dir poco alla storia. Anche il regolamento aiuta: niente tie-break al quinto, di conseguenza la battaglia si è fatta “eterna” perché nessuno ha mai ceduto il proprio turno in battuta fino al game numero 23, quando Anderson ha strappato il servizio a Federer salendo sul 12-11, anteprima della vittoria arrivata conservando la battuta nel gioco seguente. Novak Djokovic ha avuto molti meno problemi a vincere il proprio quarto di finale contro Kei Nishikori con il punteggio di 6-3, 3-6, 6-2, 6-2 in quattro set. Le quotazioni del serbo crescono sempre di più grazie a questo successo davvero convincente sul giapponese, che nel terzo e nel quarto set nulla ha potuto contro un Djokovic superiore, che comincia ad avvicinarsi davvero a quello dei bei tempi. In particolare, nel quarto e decisivo set, dopo un illusorio break di Nishikori immediatamente al primo game, Djokovic ha strappato il servizio per ben tre volte al nipponico, cioè al secondo, al quarto e infine all’ottavo e decisivo game. Di conseguenza è già da un pezzo cominciata la partita che seguiva quella di Djokovic sul Centrale: parliamo naturalmente di Nadal Del Potro, con lo spagnolo che ha vinto per 7-5 il primo set ottenendo proprio al dodicesimo game il break che ha consentito di evitare il tie-break. Rafa Nadal e Juan Martin Del Potro hanno anche abbondantemente iniziato il secondo game, mentre Milos Raonic e John Isner (la partita successiva a Federer sul campo 1) stanno logicamente ancora aspettando il proprio turno. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
ANDERSON RISALE
Wimbledon 2018 vede in corso i primi due quarti di finale maschili, Federer Anderson e Djokovic Nishikori. Lo svizzero, dopo il perentorio 6-2 del primo set, sta avendo vita più difficile contro Kevin Anderson, che nel secondo set ha portato Roger Federer al tie-break, vinto comunque dal re di Wimbledon per 7-5. Quello è stato comunque l’evidente segnale della crescita di Anderson, proseguita poi nel terzo set vinto per 7-5 dal sudafricano grazie a un decisivo break in un momento caldissimo, cioè all’undicesimo gioco. Siamo poi al quarto set anche della partita fra Novak Djokovic e Kei Nishikori: vi avevamo già descritto il primo set vinto dal serbo per 6-3; nel secondo parziale c’è stata la reazione del giapponese, che si è imposto con lo stesso punteggio ma naturalmente in suo favore, in particolare grazie al break conquistato nel quarto game che gli ha consentito di andare sul 3-1, un vantaggio che ha poi difeso per il resto del set. Il terzo set ha invece visto Djokovic imposti con un netto 6-2 in virtù dei due servizi strappati a Nishikori nel corso del sesto e poi dell’ottavo game. Una partita dunque in altalena: riuscirà Djokovic a confermare la sua supremazia nel quarto set o la battaglia si prolungherà al quinto? (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
FEDERER PARTE BENE
La giornata di Wimbledon 2018 è entrata decisamente nel vivo: in corso i primi due quarti di finale maschili, Federer Anderson e Djokovic Nishikori. Lo svizzero non ha avuto il benché minimo problema nel corso del primo set, nel quale ha travolto l’avversario sudafricano con un 6-2 che non ha bisogno di molti commenti a spiegazione di una chiara superiorità; non si deve però dare per finita la partita con troppo anticipo, perché Anderson nel secondo set sta dimostrando una buona reazione e siamo in questo momento sul 3-3 nel parziale che garantisce per lo meno maggiori emozioni. Probabilmente più interessante la partita fra Novak Djokovic e Kei Nishikori: il serbo ha strappato il servizio al giapponese nel corso del quarto game salendo sul 3-1, Nishikori però è riuscito ad ottenere nel gioco successivo un immediato controbreak, ristabilendo poi la parità sul 3-3. Da quel momento in poi però Djokovic ha ripreso il largo: un altro break nell’ottavo game per il 5-3, poi subito capitalizzato nel gioco successivo per il 6-3 che ha mandato in archivio il primo parziale alla terza palla set. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
SI COMINCIA
Eccoci pronti a vivere un’altra giornata a Wimbledon 2018: quello che non abbiamo detto è che oggi in campo c’è anche Novak Djokovic. Il serbo, tre volte campione sull’erba di Londra, sta tornando in grande forma dopo aver affrontato un periodo di stanca: nessun titolo Slam nel 2017, l’ultimo risale proprio ai Championships ma da allora il serbo ha dovuto fare i conti con motivazioni in calo e, soprattutto, uno stop per curarsi dopo aver giocato su un infortunio per tanto tempo. Cosa che gli ha permesso di dominare il circuito per anni, riuscendo finalmente a spezzare il dualismo Federer-Nadal, ma che poi gli ha ovviamente presentato il conto; adesso però Djokovic, che oggi gioca contro l’insidioso Kei Nishikori (altro big tornato dopo uno stop di parecchi mesi), ha la possibilità di tornare a giocare la semifinale a Wimbledon e, in termini più generali, di dire a tutto il mondo del tennis che bisogna considerare anche lui come potenziale finalista. Il problema di Nole è che in semifinale incrocerebbe eventualmente Rafa Nadal, e non sarebbe certo come le ultime volte in cui ci ha giocato contro; non ci resta dunque che stare a vedere, e dunque diamo subito la parola al campo perchè a Wimbledon 2018 si torna a giocare! (agg. di Claudio Franceschini)
STREAMING VIDEO E DIRETTA TV: COME VEDERE WIMBLEDON
Wimbledon 2018 è trasmesso in diretta tv sul satellite: il canale di riferimento è Sky Sport 1, con incursioni anche su Sky Sport 2 per i match principali. Attenzione poi al pacchetto Calcio, che in questi giorni offre la possibilità di un vero e proprio mosaico con vasta gamma di scelta che copre quasi tutti i campi impegnati; chi non fosse in possesso di un televisore potrà comunque seguire le partite senza costi aggiuntivi usufruendo del servizio di diretta streaming video, attivabile su dispositivi mobili come PC, tablet e smartphone grazie all’applicazione Sky Go. Inoltre ricordiamo lo studio, con approfondimenti prima e dopo le partite per entrare ancor più nell’atmosfera del torneo.
VERSO LA FINALE
Come abbiamo detto, quello che tutti ragionevolmente si aspettano in questo Wimbledon 2018 è che Roger Federer e Rafa Nadal si scontrino in finale: sarebbe la quarta volta in questo torneo dello Slam, il conto fino a questo momento dice 2-1 in favore dello svizzero. Sono tre finali consecutive, a partire dal 2006: impressionante il fatto che la prima volta Nadal, che aveva appena compiuto 20 anni, fosse già il numero 2 Atp. Federer lo aveva battuto piuttosto agevolmente (6-0 7-6 6-7 6-3) ma già dall’anno seguente la musica era cambiata, perchè Rafa era ulteriormente cresciuto e aveva costretto il Re a sudarsi il quinto Wimbledon consecutivo – 7-6 4-6 7-6 2-6 6-2. Nel 2008 la svolta: nell’anno in cui Roger avrebbe potuto battere il record londinese di Bjorn Borg (per titoli in fila) Nadal era finalmente riuscito a spezzare il tabù. Una delle partite più belle di sempre si era conclusa quando sul cielo inglese calavano le tenebre: 6-4 6-4 6-7 6-7 9-7 in favore dello spagnolo, che di lì a poco sarebbe anche diventato, per la prima volta in carriera, il numero 1 della classifica mondiale. Da allora Federer ha trionfato altre tre volte a Wimbledon, riaggiornando i numeri; Nadal si è preso il bis nel 2010 ma come detto ha sempre sofferto negli ultimi tempi. (agg. di Claudio Franceschini)
PRESENTAZIONE GIORNATA
E’ tempo di quarti di finale maschili a Wimbledon 2018: le quattro sfide che ci accompagneranno verso la composizione delle semifinali si giocano nella giornata di mercoledì 11 luglio. Procediamo spediti verso un’altra finale tra Roger Federer e Rafa Nadal: i primi due giocatori al mondo fino a questo momento non hanno assolutamente vissuto pericoli nella loro marcia, e sono ai quarti in contesti diversi. Federer infatti difende il titolo vinto lo scorso anno e va a caccia del nono Wimbledon in carriera, mentre Nadal non entrava tra i primi otto del torneo da sette anni; sia come sia, tutti si aspettano che arrivino ancora una volta in fondo ma da adesso si potrebbe davvero iniziare a fare sul serio, e dunque attenzione a quello che potrà succedere in campo.
FEDERER ANDERSON
Sulla strada di Roger Federer si para Kevin Anderson: il sudafricano sta vivendo una seconda giovinezza superati i 30 anni, come dimostrato dalla finale agli ultimi Us Open. Un tempo aveva il problema di sciogliersi nei momenti topici; oggi dà la sensazione di aver superato questa fase, ma resta che contro Federer ha perso tutte le partite che ha giocato e non ha mai portato a casa nemmeno un set. Vero che l’ultima sfida è datata agosto 2015 (ottavi a Cincinnati), ma Roger l’ha vinta per 6-1 6-1; insomma, lo svizzero è nettamente favorito anche oggi e non potrebbe essere altrimenti, considerato che fino a questo momento non ha mai perso un set e nemmeno un turno di servizio, e prima di giocare contro Adrian Mannarino non era mai arrivato ai vantaggi con la sua battuta. Un percorso da dominatore; ormai il Re conosce questi campi come le sue tasche e sembra procedere con il pilota automatico, favorito anche – non che ne abbia troppo bisogno – da un tabellone che certamente non è stato durissimo anche e soprattutto per colpe altrui.
NADAL DEL POTRO
Come detto, per Rafa Nadal il discorso è diverso: lo spagnolo non giocava i quarti di Wimbledon dal 2011, prima di andare incontro a una vera e propria maledizione. Da quella finale contro Djokovic l’attuale numero 1 Atp ha messo in bacheca cinque Roland Garros e due Us Open, e dunque il suo problema non è stato generale; è solo che sull’erba di Londra ha iniziato ad accusare problemi e sfortuna – la celebre interruzione del match contro Lukas Rosol, per esempio – e quando si gioca questo torneo bisogna essere in grande forma per imporsi. Della rivalità con Juan Martin Del Potro si potrebbe scrivere forse un intero libro; qui basta dire che Nadal lo ha demolito recentemente nella semifinale a Parigi, ma lo aveva battuto anche nel già citato 2011 per vincere la Coppa Davis e dall’argentino era stato sconfitto nel 2016 in una bellissima semifinale olimpica. Solo una volta Del Potro ha raggiunto la semifinale a Wimbledon, ed era il 2013: ai quarti aveva eliminato David Ferrer, poi era caduto in cinque set contro Novak Djokovic. Da quando è tornato stabilmente nel circuito ha fatto passi da gigante: oggi potrebbe essere pronto per fare ancora una volta un salto di qualità importante, ma la sensazione è che dipenda da Nadal e dalla condizione dello spagnolo.