Kevin Anderson vola in finale. Quella contro John Isner puo considerarsi la vittoria più importante della sua carriera. Abbiamo asssistito ad una partita combattutissima, giocata a viso aperto dall’inizio alla fine. Anderson ci ha creduto di più, è riuscito a mantenere più lucidità nei momenti decisivi dell’incontro. Isner però non ha affatto demeritato. Da questa semifinale è davvero difficile decretare un vincitore ed uno sconfitto, perchè l’equilibrio è stato il vero protagonista del match. Alla fine, però, il tabellino ha premiato Anderson. “Non so come mi sentirei se fossi dalla parte opposta. Mi dispiace per il mio avversario, vorrei poter mostrare tutta la mia gioia ma è difficile” ha commentato il tennista dopo la vittoria ai microfoni di Sky Sport. “Ho combattuto in ogni singolo momento. Seguirò il solito protocollo per recuperare in vista della finale. Cercò di competere al meglio, devo cercare di recuperare il più possibile perché è una finale. Devo ancora processare e interiorizzare quello che è successo oggi”. (Aggiornamento Jacopo D’Antuono)
QUINTO SET DECISIVO
In attesa della semifinale tra Rafael Nadal e Novak Djokovic, è battaglia a suon di ace e tie break tra John Isner e Kevin Anderson. I due “bombardieri” sono arrivati al quinto set. Anderson ha conquistato il primo set al tie break per 8 punti a 6 e il quarto set per 6 a 4, mentre Isner ha vinto i tie break del secondo e terzo set per 7 punti a 5 e per 11 punti a 9. Nel quarto set Isner ha perso la battuta sul 2 pari ma, proprio come era accaduto nel terzo set, il sudafricano non ha confermato il vantaggio. Serve un nuovo break, questa volta sul 4 pari, per mandare Anderson a servire per il quinto set. Il tennista sudafricano va 40 a 0, ma si fa raggiungere. Al quarto set point però va a segno con una prima vincente. E quindi dopo 3 ore e 41 minuti si va al quinto set; sno 30 gli ace di Isner, 24 invece quelli di Anderson che ha fatto 7 punti in più del rivale (156 a 149). (agg. di Silvana Palazzo)
3 SET, 3 TIE-BREAK!
Terzo set, terzo tie-break nella prima semifinale maschile di Wimbledon 2018 tra Kevin Anderson e John Isner, un match che ha già superato le tre ore di gioco quando sono stati disputati “solo” i primi tre set con il punteggio di 6-7 (6), 7-6 (5), 7-6 (9) in favore dell’americano John Isner, che dunque adesso è in vantaggio per due set a uno. Nel terzo set a dire il vero una novità rispetto ai precedenti due parziali c’è stato, perché all’ottavo gioco è arrivato il primo break della partita, quando Anderson ha tolto il servizio a Isner per salire sul 5-3 e andare al servizio per conquistare il set. Avrebbe potuto essere la svolta, invece è arrivato l’immediato controbreak di Isner, dunque ancora una volta tutto è stato deciso al tie-break, che tra l’altro è stato ancora più lungo dei due precedenti, con la parità fino al 9-9 che poi Isner ha saputo spezzare andando a vincere 11-9. La partita è già memorabile, mentre per Novak Djokovic e Rafa Nadal l’attesa per scendere in campo si fa sempre più lunga… (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
2^ SET A ISNER
Il canovaccio della prima semifinale maschile di Wimbledon 2018 tra Kevin Anderson e John Isner continua ad essere rispettato in modo molto preciso dai due tennisti, ma con la novità di Isner che si è imposto al tie-break nel secondo set, ristabilendo dunque la parità dopo che nel primo parziale era stato Anderson ad imporsi sempre al tie-break. Il secondo set ha infatti ricalcato alla perfezione il primo, con dodici game nei quali non c’è mai stato nemmeno un break per arrivare di nuovo al 6-6 che logicamente è stato sciolto solamente dal tie-break, che però questa volta ha sorriso all’americano, che ha saputo scattare fino al 5-0, contenendo poi il tentativo di ritorno del sudafricano fino al 5-3 e chiudendo infine i conti sul 7-5 che ristabilisce la parità in un match che è già una maratona di oltre due ore. Nel frattempo è cominciato anche il terzo set e non stupisce notare che dopo i primi quattro game siamo sul 2-2, naturalmente con punto sempre assegnato al giocatore al servizio. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
1^ SET AD ANDERSON
La prima semifinale maschile di Wimbledon 2018 tra Kevin Anderson e John Isner si annunciava come una sfida molto equilibrata fra due giocatori simili per classifica ma anche per caratteristiche fisiche, visto che entrambi superano i due metri d’altezza e fanno dunque della potenza la loro principale qualità. Non sorprende dunque osservare che nel primo set non c’è stato alcun break e che di conseguenza sul punteggio di 6-6 si è dovuti andare al tie-break, anche questo molto tirato. Sul proprio turno in battuta Isner era salito sul 6-5 avendo una palla set, ma poi ecco i due punti di Anderson tenendo il servizio e il set point stavolta per il sudafricano. La differenza l’ha fatta dunque il punto che Anderson ha saputo conquistare sulla battuta di Isner per conquistare il tie-break per 8-6 e di conseguenza il primo set per 7-6 al termine di ben 64 minuti di gioco. Se il buon giorno si vede dal mattino, Novak Djokovic e Rafa Nadal dovranno aspettare ancora a lungo per scendere in campo per la loro semifinale. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
SI COMINCIA, ANDERSON ISNER
A pochi minuti dal via delle semifinali di Wimbledon 2018 è giusto spendere qualche parola in più su Kevin Anderson e John Isner, che saranno i protagonisti della partita meno attesa oggi sull’erba di Londra. Sarà una semifinale “altissima”, dal momento che il sudafricano Anderson misura 203 centimetri mentre lo statunitense Isner tocca addirittura i 208 centimetri. In due fanno 4,11 metri, si annuncia una sfida all’insegna della potenza, nella quale il servizio sarà fondamentale. Isner ha già ottenuto un curioso record statistico: è il più alto semifinalista nella storia di Wimbledon, altro primato che si aggiunge a quello della partita più lunga della storia del tennis professionistico, che Isner stabilì nella sfida di primo turno proprio a Wimbledon al primo turno del 2010, in una partita con il francese Nicolas Mahut che durò addirittura tre giorni, dal 22 al 24 giugno. Il primo giorno si giocarono i primi quattro set, già decisamente combattuti perché ben due finirono al tie-break. La partita, iniziata nel tardo pomeriggio, fu a quel punto interrotta per oscurità e il secondo giorno si diede inizio al quinto set, ma dopo sette ore, sul pazzesco punteggio di 59-59 (nel quinto set a Wimbledon non è previsto il tie-break), ecco una nuova sospensione per oscurità e il prolungamento al terzo giorno, in cui infine fu Isner a vincere per 70-68. Il quinto set durò dunque 491 minuti, il totale fu di 11 ore e 5 minuti ed entrambi misero a segno più di 100 ace. Cosa succederà oggi? Parola al campo! (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
STREAMING VIDEO E DIRETTA TV: COME VEDERE IL TORNEO
Wimbledon 2018 è trasmesso in diretta tv sul satellite: il canale di riferimento è Sky Sport 1, che è disponibile al numero 201 della piattaforma satellitare. Attenzione poi al pacchetto Calcio, che in questi giorni offre la possibilità di un vero e proprio mosaico con vasta gamma di scelta che copre quasi tutti i campi impegnati; per chi non fosse possibile mettersi davanti a un televisore, sarà comunque seguire le partite senza costi aggiuntivi usufruendo del servizio di diretta streaming video, attivabile su dispositivi mobili come PC, tablet e smartphone grazie all’applicazione Sky Go. Inoltre ricordiamo lo studio, con approfondimenti prima e dopo le partite per entrare ancor più nell’atmosfera del torneo.
DUE GIORNI FA
Dopo avere fatto un tuffo nella storia, torniamo ad appena due giorni fa e vediamo dunque come Novak Djokovic e Rafa Nadal hanno ottenuto la qualificazione alle semifinali di Wimbledon 2018. Nei quarti il serbo non ha avuto particolari difficoltà ad eliminare il giapponese Kei Nishikori con il punteggio di 6-3, 3-6, 6-2, 6-2, risultato che ben descrive una partita nella quale sulla distanza Djokovic ha imposto in modo netto la propria superiorità andando a cogliere una vittoria più che meritata. Ben altra faccenda per Rafa Nadal, che ha dovuto sudare le proverbiali sette camicie per avere la meglio sull’argentino Juan Martin Del Potro in una partita che resterà memorabile: 7-5, 6-7 (7), 4-6, 6-4, 6-4 in favore di Nadal al termine di quattro ore e 48 minuti di gioco. Una partita nella quale è successo praticamente di tutto, una vera e propria altalena di emozioni nella quale comunque Nadal nel quarto e quinto set ha saputo mettere quel qualcosa in più che distingue il campione dal fuoriclasse. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
I PRECEDENTI
Nelle semifinali di Wimbledon 2018 l’attesa sarà soprattutto per la grande sfida fra Novak Djokovic e Rafa Nadal, che sarà il capitolo numero 52 di una rivalità che ha scritto la storia del tennis. Curiosamente però sarà appena la quarta partita fra Nole e Rafa sull’erba, superficie sulla quale d’altronde la stagione è molto breve. Il primo precedente risale addirittura al 7 luglio 2007, semifinale naturalmente di Wimbledon vinta da Rafa Nadal anche grazie al ritiro di Djokovic sul punteggio di 3-6, 6-1, 4-1 che spalancò allo spagnolo le porte di una finale che comunque fu poi vinta da Roger Federer. Nel 2008 il secondo incrocio, ma nel torneo del Queen’s, tradizionale torneo in preparazione a Wimbledon: Nadal e Djokovic si affrontarono in finale il 15 giugno e vinse Rafa con il punteggio di 7-6 (5), 7-5. Bisognerà poi aspettare fino al 2011 per la terza sfida sull’erba fra Djokovic e Nadal, però la più prestigiosa perché è stata la finale di Wimbledon giocata il 3 luglio di quell’anno e vinta dal serbo per 6-4, 6-1, 1-6, 6-3. Il bilancio dice dunque 2-1 per Nadal, ma è anche vero che le due vittorie dello spagnolo distano ormai un decennio e che comunque l’ultimo confronto risale a sette anni fa. È ora di rinfrescare questi numeri. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)
ORARIO E PRESENTAZIONE GIORNATA
Le semifinali maschili a Wimbledon 2018 si giocano oggi venerdì 13 luglio, con inizio alle ore 14:00 italiane. Con i risultati maturati mercoledì nei quarti, avremo due semifinali molto diverse: da una parte un grande classico tra Novak Djokovic e Rafa Nadal, sfida che per molti è la finale anticipata e che rilancerà una delle più grandi rivalità della storia del tennis; dall’altra il match fra Kevin Anderson e John Isner, che metterà in palio per il vincitore il traguardo della finale di Wimbledon, che sarebbe per entrambi la prima della carriera. In ogni caso, due match che si annunciano equilibrati e aperti a ogni esito: dopo lo spettacolo dei giorni scorsi, anche oggi si annuncia una giornata da non perdere.
DJOKOVIC NADAL
Ecco servita la sfida che tutti volevano nella parte bassa del tabellone, cioè la semifinale fra Novak Djokovic e Rafa Nadal. Non fatevi ingannare dal numero 12 della testa di serie di Djokovic: Nole è ormai finalmente tornato su ottimi livelli e la partita di oggi ci dirà se la sua rinascita sarà definitiva. Applausi anche per Nadal, che a Wimbledon non arrivava così lontano dal 2011, anno della sua ultima finale a Londra, persa guarda caso proprio contro Djokovic. I precedenti in carriera fra lo spagnolo e il serbo sono d’altronde addirittura 51, praticamente in perfetto equilibrio con 26 vittorie per Djokovic e 25 per Nadal. Una rivalità ormai leggendaria, se si pensa che ad esempio le partite tra Nadal e Federer sono state “solo” 38: questa poi avrà un valore speciale, sia perché è una semifinale di Wimbledon sia perché per entrambi potrebbe significare la rinascita, per Nole dopo un lungo periodo difficile e per Rafa sull’erba, dove come abbiamo già detto non ottiene risultati di rilievo da ben sette anni.
ANDERSON ISNER
Questa è invece la semifinale meno attesa: in copertina ci va inevitabilmente Kevin Anderson, con la sua clamorosa vittoria ai quarti contro Roger Federer al termine di una battaglia durata quattro ore e 14 minuti con il re di Wimbledon, piegato per 2-6, 6-7 (5), 7-5, 6-4, 13-11. I numeri saranno freddi, ma già da soli descrivono una partita epica, che resterà forse il ricordo più bello della carriera di Anderson, qualunque cosa succeda nei prossimi giorni. Certo, il sudafricano dovrà fare i conti con la fatica – fisica ma anche mentale – che una simile impresa lascia in eredità, ma va detto che pure John Isner ha dovuto sudare sette camicie per superare Milos Raonic nel derby nord-americano vinto da Isner per 6-7 (5), 7-6 (7), 6-4, 6-3 al termine di una partita comunque molto lunga e impegnativa. L’aspetto mentale sarà dunque fondamentale, anche perché in palio ci sarà una finale di Wimbledon, traguardo che non tutti i giorni è alla portata di tennisti ottimi ma di certo non campioni assoluti…