E’ Paul Pogba il migliore in campo nella finale dei Mondiali 2018: il centrocampista del Manchester United merita il 7,5 nelle pagelle della partita di Mosca, e riscatta così una stagione non esaltante nei Red Devils. Il suo Mondiale – il secondo – termina con un gol, però determinante perchè è quello del 3-1, che ha dato la mazzata definitiva alla Croazia. Non solo la rete, che anzi è una sorta di ciliegina sulla torta: Pogba è stato il leader di una nazionale che ha avuto in Kylian Mbappé e Antoine Griezmann i due capocannonieri, ma in mezzo al campo ha dettato legge come era abituato a fare ai tempi della Juventus. Finalmente maturato anche in campo internazionale, oggi il numero 6 della Francia diventa il simbolo di una squadra che in due anni ha raggiunto la finale europea e vinto i Mondiali, e che dunque è diventata la più vincente dell’ultimo periodo. Una bella soddisfazione per lui, che adesso si rilancia verso una stagione nella quale essere ancora dominante. (agg. di Claudio Franceschini)
DESCHAMPS NELLA STORIA
Protagonista silenzioso, Didier Deschamps con il trionfo di questa domenica di luglio è entrato di diritto nella storia del calcio. Non solo perché il suo nome resterà indissolubilmente legato al secondo titolo Mondiale della storia della Nazionale francese, ma anche perché è il terzo protagonista nella storia della competizione iridata, iniziata nel 1930, ad aver stabilito uno straordinario primato. Deschamps è infatti il terzo allenatore a conquistare la Coppa del Mondo da allenatore, dopo averlo fatto precedentemente da calciatore. Il primo era stato Mario Zagallo, che aveva vinto la Coppa Rimet da giocatore nel 1958 e nel 1962 per poi alzarla di nuovo al cielo nel 1970 da tecnico. Quindi, la gloria era toccata a Franz Beckenbauer, campione da calciatore nel 1974 e da ct nel 1990. Deschamps era una colonna della Francia che vinse il Mondiale in casa nel 1998, è si è ripetuto ora in Russia nel 2018. (agg. di Fabio Belli)
FRANCIA CAMPIONE
La Francia vince il secondo mondiale di calcio della sua storia: a distanza di 20 anni i bleus tornano sul tetto del mondo, al Luzhniki di Mosca la nazionale di Didier Deschamps regola una Croazia mai doma ma affaticata dai tre supplementari consecutivi per 4 a 2, ha vinto la squadra che ha dimostrato di essere più forte nell’arco del torneo, anche se oggi la Dea Bendata ha dato più di una mano ai transalpini. A cominciare dall’autogol di Mandzukic che ha sbloccato la contesa poco dopo il quarto d’ora, la compagine di Dalic è anche riuscita a pareggiare momentaneamente i conti con la perla di Perisic che non ha lasciato scampo a Lloris, prima dell’intervallo è lo stesso Perisic a regalare un calcio di rigore agli avversari trasformato freddamente da Griezmann. Nella ripresa la Francia piazza il colpo del KO nel giro di 6 minuti con Pogba (aiutato da un rimpallo) e Mbappé, KO tecnico per la Croazia che rialza la testa solamente grazie alla papera colossale di Lloris che consente a Mandzukic di accorciare le distanze, ma ormai è tardi: la Francia gestisce nel migliore dei modi i due gol di vantaggio fino al triplice fischio dell’arbitro argentino Nestor Pitana che arriva allo scadere del 95′, dopo la delusione di due anni fa (con la sconfitta in finale agli europei giocati in casa) il gruppo di Deschamps si toglie una grandissima soddisfazione.
VOTO FRANCIA 6,5 – Anche i bleus sentono la tensione e l’emozione di un appuntamento importante come questo e sono meno brillanti del solito, il maggior tasso tecnico gli consente comunque di fare la differenza.
VOTO CROAZIA 6 – Agli uomini di Dalic non è mancata la personalità, soprattutto nel primo tempo, ma gli episodi e soprattutto l’acido lattico accumulato nelle precedenti gare hanno tarpato loro le ali.
VOTO ARBITRO PITANA 6 – Non era facile mantenere i nervi saldi e il controllo della situazione per novanta minuti in una finale mondiale. Unico episodio controverso il rigore a favore della Francia, il tocco col braccio largo di Perisic era palese e un arbitro più attento lo avrebbe assegnato senza l’ausilio del VAR.
I VOTI DEI BLEUS
LLORIS 5 – Rimane sorpreso dalla conclusione di Perisic che lo trafigge, a inizio ripresa salva letteralmente su Rebic ma poi macchia la partita (e probabilmetnte un pezzo di carriera) con una papera colossale che consente a Mandzukic di accorciare le distanze e scongelare la partita. Meno male per lui che la Francia era avanti per 4 a 1, altrimenti avrebbe fatto la fine di Karius.
PAVARD 6 – Al netto di qualche incertezza legge molto bene le azioni e i movimenti degli avversari, chiudendoli in corner oppure strappando loro il pallone dai piedi.
VARANE 7 – Ci mette una pezza ogni volta che un giocatore croato varca l’area di rigore transalpina, assieme a Umtiti forma una coppia di centrali che non fa passare nessuno.
UMTITI 6,5 – Rischia grosso sulla pressione di Modric, ma a parte questo fa dormire sonni tranquilli a Deschamps lottando come un leone su ogni pallone, un’autentica garanzia in questo mondiale.
LUCAS HERNANDEZ 7 – Approccia la gara nel migliore dei modi e nella ripresa spadroneggia sulle fasce, confezionando l’assist per il 4-1 di Mbappé che di fatto mette il punto esclamativo alla finalissima.
POGBA 7,5 – Preso di mira dai croati che lo puntano ogni volta che prende palla, corona un’altra prestazione maiuscola con il gol del 3-1. Mondiale da incorniare dopo una stagione non proprio esaltante con la maglia del Manchester United.
KANTE’ 5,5 – Sbaglia la partita più importante della sua carriera, quasi mai sul pezzo e sempre in difficoltà in fase difensiva. Deschamps capisce che non è il giocatore ammirato al Leicester e al Chelsea e lo toglie dal campo prima che possa combinare danni. (N’ZONZI 6 – La sua fisicità a centrocampo consente ai bleus di fronteggiare meglio le avanzate dei croati alla ricerca disperta di un varco per tornare in corsa)
MBAPPE’ 7,5 – Anche se non la decide lui la Coppa del Mondo l’attaccante del PSG fa il suo dovere e dà un contributo notevole alla causa segnando un altro gol fantastico, quello del 4 a 1, che gli spalanca le porte per la candidatura al Pallone d’Oro (avrà tutto il tempo che vuole per vincerlo). Diventa il secondo under-20 a segnare in una finale mondiale, dopo Pelé.
GRIEZMANN 7,5 – Porta a casa la punizione dalla quale nascerà l’autogol di Mandzukic, dimostra di avere una freddezza fuori dal comune battendo il rigore che riporta avanti la Francia. Al novantesimo ha ancora energie da vendere mettendo alle corde la retroguardia avversaria, ormai spompata.
MATUIDI 6,5 – Un osso duro nella trequarti croata, Perisic per anticiparlo tocca il pallone col braccio regalando il rigore ai bleus. Mette le sue qualità al servizio del gruppo, un autentico uomo-squadra. (TOLISSO SV)
GIROUD 6 – Diciamo tranquillamente che la Francia poteva permettersi di scegliere un terminale offensivo più affidabile, almeno rispetto alla semifinale con il Belgio riesce a strappare la sufficienza. (FEKIR SV)
ALL. DESCHAMPS 7,5 – Missione compiuta per il ct francese che venti anni fa vinse il mondiale da giocatore e ora alza nuovamente la coppa da allenatore. Disponendo della squadra più forte che abbiamo visto all’opera in quest’ultimo mese, bravo lui che ha saputo amalgare un gruppo che poteva spaccarsi in più fazioni.
I VOTI DEI CROATI
SUBASIC 5,5 – Sul rigore di Griezmann si butta un’ora prima consentendo all’attaccante dell’Atletico Madrid di piazzarla dove vuole. Deve raccogliere il rete per ben quattro volte, non si ricordano parate decisive da parte sua.
VRSALJKO 5,5 – Fare avanti e indietro sulle corsie esterne non basta, nel finale la stanchezza e la frustrazione lo portano a commettere un brutto fallo su Griezmann che l’arbitro Pitana punisce con il cartellino giallo.
LOVREN 6 – Poco prima dell’intervallo, sull’1-2, ha l’occasione per pareggiare nuovamente i conti ma viene chiuso in calcio d’angolo. Dopodiché si concentra sulla fase difensiva, tenendo (vanamente) a bada i formidabili attaccanti francesi.
VIDA 5,5 – Si rende pericoloso con qualche colpo di testa su calcio piazzato, per il resto le dichiarazioni dei giorni scorsi pro-Ucraina non gli hanno suscitato le simpatie del pubblico russo e i fischi alla lunga lo hanno deconcentrato.
STRINIC 6 – Se non altro si toglie la soddisfazione di giocare una finale mondiale, pur perdendola. Un’esperienza che potrà raccontare ai suoi discendenti, così come quando per poco non è riuscito a dribblare Mbappé a inizio gara, con il punteggio ancora fermo sullo 0-0. (PJACA SV)
RAKITIC 5,5 – Non trova la porta per questione di centimetri, anche se il risultato era ormai compromesso per la Croazia. Lascia a desiderare sui calci piazzati, che di solito sono la sua specialità.
BROZOVIC 5 – Finale da dimenticare, provoca la punizione che porterà al vantaggio della Francia e non azzecca quasi nessun intervento.
REBIC 6 – A inizio ripresa timbra il cartellino con un gran tiro che Lloris sventa grazie a una prodezza, successivamente viene murato da Pavard che gli sbarrra la strada verso la porta. (KRAMARIC 5,5 – Pur essendo più fresco degli altri non riesce a fare la differenza)
MODRIC 6 – A fine gara viene premiato come miglior giocatore del mondiale, ma nei novanta minuti era impossibile non notare la sua espressione tesa e cupa, anche un centrocampista freddo come lui ha sentito sulle spalle tutta la pressione e ha giocato molto più contratto del solito.
PERISIC 6,5 – Grande protagonista, nel bene e nel male: pareggia momentaneamente i conti con un gran gol per poi provocare il rigore che riporterà avanti – definitivamente – la Francia. Un errore che peserà tantissimo sull’andamento del match, soprattutto per quanto riguarda il secondo tempo.
MANDZUKIC 6 – Sfortunatissimo l’attaccante croato che sblocca la contesa con un autogol nel tentativo di intercettare la punizione di Griezmann. Lloris gli dà modo di consolarsi, almeno in parte, con la papera che gli spalanca la porta della Francia.
ALL. DAVIC 6,5 – Al di là della sconfitta in finale, il ct croato può e deve ritenersi soddisfatto: dai play-off ha intrapreso un percorso bellissimo che per poco non ha fatto impazzire di gioia una nazione ancora giovane.
I VOTI DEL PRIMO TEMPO
Al Luzhniki di Mosca è in corso l’ultimo atto dei mondiali 2018 tra Francia e Croazia, per adesso prevalgono i bleus che stanno vincendo per 2 a 1: ecco i voti del primo tempo. Partono meglio gli uomini di Dalic che invadono subito la metà campo avversaria senza però creare grossi pericoli dalle parti di Lloris (6), al primo affondo invece l’undici di Deschamps sblocca la contesa grazie all’autogol di Mandzukic (6) che nel tentativo di deviare la punizione di Griezmann (7) deposita il pallone nella porta sbagliata, la sua, beffando Subasic (5,5). Il vantaggio della Francia dura pochi minuti perché la reazione degli avversari è immediata, al 28′ Perisic (6,5) si coordina e fa partire un siluro imprendibile per Lloris: palla nell’angolino ed è di nuovo parità. Qualche minuto più tardi, però, lo stesso Perisic provoca il rigore a favore dei transalpini toccando il pallone col braccio largo: richiamato dal VAR Irrati a rivedere l’episodio al monitor, l’arbitro Pitana indica il dischetto, dagli undici metri Griezmann non sbaglia piazzandola alla destra di Subasic che si tuffa in anticipo dall’altra parte. Prima dell’intervallo Rebic (6) e Lovren (6) provano a pareggiare nuovamente i conti ma non hanno fortuna.
VOTO FRANCIA 6 – Pur non giocando benissimo e con un pizzico di fortuna i transalpini sbloccano la contesa e ritrovano il vantaggio a pochi minuti dall’intervallo.
MIGLIORE FRANCIA: GRIEZMANN 7 – Conquista la punizione dalla quale nascerà l’autogol di Mandzukic e trasforma il rigore del 2-1 mantenendo il sangue freddo con gli occhi di tutto il mondo puntati addosso.
PEGGIORE FRANCIA: KANTE’ 5,5 – Continua a dimostrare i suoi limiti in fase difensiva, diventando così il primo ammonito della finalissima.
VOTO CROAZIA 6 – I ragazzi ce la stanno mettendo tutta ma tra l’autogol di Mandzukic e il tocco di mano di Perisic in area di rigore la Dea Bendata non sta dando una mano ai croati.
MIGLIORE CROAZIA: PERISIC 6,5 – Protagonista nel bene e nel male: pareggia i conti con un gran gol ma rovina tutto provocando il rigore che consente alla Francia di tornare avanti.
PEGGIORE CROAZIA: SUBASIC 5,5 – Sul rigore doveva aspettare che Griezmann impattasse il pallone per muoversi, invece si butta mezz’ora prima e dà modo all’attaccante francese di scegliere l’angolo giusto.