Il Chievo Verona e il Parma rischiano la retrocessione in Serie B per diversi motivi. I clivensi sono intanto ripartiti con mille dubbi in testa. Ieri è partito il ritiro estivo di San Zeno di Montagna con tanti calciatori che non sanno se giocheranno con i clivensi nella prossima stagione. C’è in fatti da capire bene in che categoria giocherà la squadra veneta, se dovesse essere ufficiale la retrocessione allora saranno molti quelli pronti a lasciare per andare a giocare in altre squadre. Una situazione inevitabile che obbligherebbe la società, accusata di plusvalenze fittizie, di mettersi a lavorare con attenzione per andare a ricostruire una squadra in grado di meritarsi l’immediata promozione dalla categoria cadetta alla massima serie. Sarebbe un colpo davvero pesante per i clivensi e forse ancor di più per il Parma che dopo il fallimento era riuscito in pochi anni a risalire fino alla Serie A dove negli anni novanta aveva dimostrato di essere addirittura una squadra in graod di puntare alla parte alta della classifica. (agg. di Matteo Fantozzi)
IL CHIEVO RISCHIA GROSSO
La Procura della Figc ha chiesto la Serie B anche per il Chievo Verona e non solo per il Parma. Inoltre sono stati chiesti anche 36 mesi di inibizione per il Presidente Campedelli. I clivensi hanno diramato però un comunicato ufficiale in cui hanno sottolineato la volontà di chiedere i danni alla Procura Federale per gli errori di valutazione commessi nelle ultime ore. Si parla di presunte plusvalenze fittizie che saranno poi analizzate in un processo davanti al Tribunale federale. La squadra veneta si sta muovendo per cercare di mettere insieme le prove sufficienti per respingere queste illazioni. Al momento il Chievo sembra essere meno in difficoltà del Parma anche se non è da escludere che ci potrebbero essere anche per loro la retrocessione. A un mese dall’inizio del campionato di Serie A continuano ad essere molti i dubbi che aleggiano attorno al nostro campionato, soprattutto perché non sappiamo quali saranno effettivamente le squadre che vi parteciperanno. (agg. di Matteo Fantozzi)
PARLA EMANUELE CALAIÒ
Quello che parla alla Procura Federale è un Emanuele Calaiò evidentemente provato per la vicenda scaturita dai messaggi Whatsapp inviati ai giocatori del Cesena che rischia di costare al Parma la retrocessione in Serie B e a lui una squalifica di 4 anni che ne segnerebbe di fatto la fine anticipata della carriera. Calaiò, come riportato da La Repubblica, ha respinto ogni addebito:”Mi sono sempre comportato da professionista, sono un esempio per i giovani, ho sempre insegnato loro il rispetto, la lealtà e la correttezza. Ho passato un’estate infernale. Non sono mai stato coinvolto in nessuna questione illecita e non mi aspettavo neppure di arrivare in questa situazione per dei messaggi innocui, stupidi, scherzosi, che non avevano un secondo fine. Non ho mai pensato minimamente di alleggerire l’andamento della partita contro lo Spezia o la prestazione dei miei ex compagni”.
Calaiò non nasconde un calvario che è stato anche di tipo personale:”Sui giornali ogni giorno c’era la mia foto come se fossi un criminale: ho passato giorni a giustificarmi con i miei figli che sono grandi e leggono il giornale. Ho 36 anni, sono quasi a fine carriera. Ho fatto 20 anni di calcio, ho girato tante piazze importanti e in tutte ho lasciato il segno non solo a livello tecnico, ma anche fuori dal campo. Sinceramente vorrei finire la mia carriera come l’ho iniziata, dando tutto me stesso in campo e fuori dal campo, e non vederla macchiata da una situazione che non mi appartiene”. (agg. di Dario D’Angelo)
PARLA IL LEGALE DEL PARMA
Arrivano anche le dichiarazioni di Edoardo Chiacchio, il legale che sta difendendo il Parma nel processo iniziato oggi per tentato illecito sportivo. Al club ducale viene contestata la responsabilità oggettiva per via dei messaggi di Calaiò a De Col dello Spezia, nel quale si chiedeva ai calciatori liguri di non essere troppo aggressivi proprio in vista della gara contro gli emiliani, in programma lo scorso 18 maggio. «Come è possibile chiedere due punti di penalizzazione che siano afflittivi in una vicenda come questa? – si domanda l’avvocato del Parma, come riporta l’edizione online de La Repubblica – il problema che è capire se esista o meno una responsabilità oggettiva del Parma. Cosa può fare una società di fronte a un sms? Qual è il suo potere di controllo?». Inoltre, stando a quanto sostiene Chiacchio, da parte di De Col, che ricevette i messaggi di Calaiò, «non ci fu nessuna percezione di un tentativo di illecito». Ora é tutto nelle mani del tribunale della Figc, che si pronuncerà entro la fine di questa settimana. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
CHIESTA LA RETROCESSIONE
E’ iniziato questo’oggi il processo nei confronti del Parma e del suo tesserato, Emanuele Calaiò. Il Procuratore Federale, dopo accurate indagini, ha chiesto che il calciatore venga squalificato per i prossimi quattro anni, e che ai Ducali vengano comminati due punti di penalizzazione per la scorsa stagione, o al massimo 6 in vista del prossimo campionato. Una vicenda nata da alcuni sms che lo stesso centravanti degli emiliani aveva spedito via whatsapp all’ex compagno di squadra Filippo De Col, tesserato dello Spezia, prima della partita dello scorso 19 maggio proprio contro i liguri, decisiva ai fini della promozione in Serie A dei gialloblu. Nei messaggi, Calaiò invitava De Col e compagni ad essere poco “aggressivi” in vista del match in questione. Per la procura si tratta di un tentativo di illecito sportivo, e deve essere punito con 4 anni di squalifica e 50mila euro di ammenda nei confronti del giocatore, nonché due punti di penalità per la passata stagione, il che farebbe scivolare il Parma dietro a Frosinone e Palermo. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
IL PROBLEMA DELLE PLUSVALENZE FITTIZIE
La Procura Federale della Figc ha chiesto al retrocessione in Serie B per Parma e Chievo Verona: la notizia ha scosso il mondo del calcio. Il club emiliano è accusato di tentato illecito sportivo, con l’attaccante Emanuele Calaiò accusato di aver inviato dei messaggi particolari ai calciatori dello Spezia prima della sfida decisiva, terminata 0-2 per i gialloblu. Accusa diversa, invece, per i clivensi: plusvalenze fittizie, un tema che ha avuto ampio spazio negli ultimi mesi grazie anche alle inchieste giornalistiche portate avanti da Striscia la Notizia. Il tg satirico, attraverso un comunicato, ha manifestato il suo orgoglio per il lavoro professionale svolto: “Nella giornata di domani, martedì 17 luglio, si svolgerà il processo sportivo. Il Tg satirico di Antonio Ricci è stato il primo programma televisivo a denunciare l’escamotage delle plusvalenze fittizie, insieme al sito sportivo Calciomercato.com. L’inchiesta dell’inviato Moreno Morello è andata in onda per la prima volta il 5 febbraio 2018 ed è andata avanti per altre 6 puntate (6 febbraio, 7 febbraio, 16 febbraio, 26 febbraio, 9 aprile e 23 aprile”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
PENE PESANTI E RIPESCAGGI IN ARRIVO?
In mancanza del calcio estivo e dopo la fine del Mondiali di Calcio di Russia 2018, non si può tornare che occuparsi di tutto quello che ha a che fare con la legalità, il calcio mercato e i rumors. Proprio nel giorno in cui Cristiano Ronaldo sarà presentato dalla Juventus, Chievo e Parma tremano per via di possibili illeciti sportivi e plusvalenze fittizie che potrebbe lasciarle fuori dalla prossima stagione di serie A a favore di altre due squadre che, a questo punto, potrebbero essere ripescate. I primi a sentire ancora odore di Serie A sono i rosanero del Palermo e non solo. Se la penalizzazione diventerà reale, a beneficiare del ripescaggio dovrebbe essere il Crotone. Eventuali colpi di scena potrebbero lasciar sperare anche Venezia, Cittadella o Perugia. Dalla corsa al ripescaggio dovrebbe rimanere escluso il Bari per via della sua situazione societaria poco rosea. Proprio domani, 17 luglio il Tribunale federale nazionale si occuperà dei due casi per i quali sono previste anche sanzioni severe. (Hedda Hopper)
SERIE A SOTTO LA LENTE
Serie A a forte rischio per Chievo e Parma. La Procura della Federcalcio è infatti pronta a richiedere penalizzazioni pesanti nei confronti delle due società suddette, come anticipato dai colleghi dell’agenzia Ansa. I Ducali sono accusati di tentato illecito sportivo, la vicenda che ha visto coinvolti il calciatore Calaiò mandare dei messaggi “particolari” ai giocatori dello Spezia prima del match. Il Chievo, invece, è finito nel mirino degli inquirenti per delle plusvalenze fittizie. L’eventuale pena verrà applicata sulla stagione appena passata e di conseguenza c’è la possibilità concreta che le due squadre non partecipino al prossimo campionato di Serie A.
I DUE FATTI NEL DETTAGLIO
Nel dettaglio, il Chievo diede vita ad una serie di trattative con il Cesena, un totale di ben 30 calciatori che generarono più di 25 milioni di euro di plusvalenze fittizie, stando a quanto sostiene la procura federale. In casa Parma, invece, si trema per i messaggi che Calaiò mandò a De Col e Terzi dello Spezia, prima della gara dello scorso 18 maggio, chiedendo loro un minor impegno agonistico in vista appunto della sfida in questione, fondamentale per la promozione in A degli emiliani. «Un tentato illecito sportivo – sostiene l’accusa in merito a quell’episodio – avendo posto in essere atti diretti ad alterare il regolare svolgimento e il risultato finale della gara».