Novak Djokovic è il campione di Wimbledon 2018: con il risultato di 6-2 6-2 7-6 il serbo ha vinto il quarto titolo sull’erba di Londra, tornando a trionfare qui dopo tre anni e stringendo un torneo dello Slam dal Roland Garros del 2016, quando aveva completato il Grande Slam in carriera. A proposito: per Nole si tratta del tredicesimo Major, e ci dice che anche lui – come già Roger Federer e Rafa Nadal – può tornare a dire qualcosa di importante nel circuito del tennis maschile, anche a 30 anni compiuti e dopo essere diventato padre, cosa che nei mesi scorsi – per sua stessa ammissione – gli aveva inevitabilmente tolto qualcosa in termini di motivazioni. L’altra faccia della medaglia è inevitabilmente Kevin Anderson: lo sconfitto esce a testa altissima da uno Slam nel quale ha giocato una finale a dieci mesi da quella degli Us Open, ha battuto Federer rimontandolo da 0-2 e annullandogli un match point e ha disputato una maratona di oltre sei ore contro John Isner. Il sudafricano diventa numero 5 del ranking, mentre Djokovic continua a risalire la china e da questo lunedì torna ufficialmente nella Top Ten, andando a caccia dei due grandi rivali.



LA PARTITA

Pronti via, Djokovic ha vinto il primo set: break nel primo gioco, poi un altro per portarsi 4-1 e archiviare la pratica. Il povero Anderson, condizionato anche da un problema al braccio che si era fatto sentire anche in semifinale, ha provato a resistere come ha potuto ma il secondo parziale è andato via in fotocopia, se non altro durando qualche minuto in più. Nel finale di secondo set Anderson ha fatto vedere di potersela giocare: Djokovic per la prima volta nel match ha dovuto annullare una palla break. Il preludio a quanto accade nel terzo set: qui il serbo ha un po’ tirato il fiato e Anderson, spinto da un pubblico che parteggiava per una finale lunga e combattuta, ha avuto le sue occasioni. Cresciuto al servizio, non ha dato occasioni di allungare al suo avversario e soprattutto ha conquistato sei palle break. Di queste, ben quattro sono state set point, in due diversi giochi: purtroppo Djokovic le ha cancellato tutte, arrivando al tie break dove si è subito portato sul 5-1. A quel punto era finita: il sudafricano è giusto riuscito a fare due punti ritardando un epilogo inevitabile.



LE DICHIARAZIONI

“Per la prima volta in vita mia ho qualcuno che urla ‘papà, papà!’ ed è fantastico” ha detto un sorridente Novak Djokovic, mentre il piccolo Stefan in braccio a mamma Jelena sorrideva e applaudiva. “Dovevo credere in me stesso e devo davvero ringraziare tutti quelli che mi sono stati vicino” ha poi affermato il serbo, ricordando l’intervento chirurgico, i sei mesi fuori dal circuito e gli ultimi due anni che “non sono stati facili, perché per me era tutto nuovo e non sapevo in che modo sarei tornato a competere”. Alla fine però è arrivato il titolo di Wimbledon: “Non potevo sperare in un posto migliore per tornare a vincere, questo è un luogo sacro per il tennis”.