Croazia-Danimarca è terminata 4-3 dopo i calci di rigore, soddisfatto il ct Dalic al termine della contesa: “Siamo rimasti forti a livello mentale: abbiamo controllato la partita e abbiamo vinto. E’ una ricompensa per il duro lavoro che abbiamo fatto, rende tutto più dolce: abbiamo giocato bene fino ad adesso, abbiamo giocato bene e vinto in maniera eccellente. Non abbiamo giocato una grande partita, almeno non al livello delle nostre prime tre gare. Subasic è stato un eroe: ha parato tre calci di rigore e non lo vedi tutti i giorni. Ci ha tirato fuori dai guai quando ne avevamo bisogno: gli dobbiamo fare le nostre congratulazioni”. Grande rammarico, invece, in casa danese: ”I nostri tre migliori rigoristi hanno sbagliato, mi dispiace per Schmeichel e per tutta la squadra. Ai calci di rigore può succedere di tutto: è il calcio. Per parco attaccanti, la Croazia è la miglior squadra europea”, le parole del tecnico Hareide. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
CROAZIA-DANIMARCA, 4-3 DCR
La Croazia di Dalic sulle orme della nazionale di Miroslav Blazevic che nel 1998 arrivò terza ai mondiali che si disputarono in Francia: dopo aver acciuffato i quarti di finale grazie alla vittoria sulla Danimarca ai calci di rigore, la compagine slava affronterà la Russia padrona di casa che ha eliminato la Spagna, una delle favorite per il successo alla vigilia della kermesse iridata. Un avversario quindi da non prendere sottogamba per nessun motivo al mondo ma decisamente alla portata dei croati, che possono vantare una rosa dall’elevato spessore tecnico e un centrocampo invidiabile: Rakitic e Modric fanno la differenza da soli in club quali Barcellona e Real Madrid, figuriamoci l’uno di fianco all’altro. Anche se Modric ha rischiato di rovinare tutto sbagliando un calcio di rigore nel secondo tempo supplementare, poteva essere una batosta fatale per qualunque altro giocatore, non per lui che durante la lotteria dagli undici metri e si è ripresentato e si è fatto perdonare, contribuendo a portare la sua nazionale allo step successivo. Rakitic in particolare ha poi trasformato il penalty successivo dopo gli errori di Nicolai Jorgensen, Schone ed Eriksen, ipnotizzati da un super Subasic: il portiere della Croazia aveva inaugurato la serata nel peggiore dei modi facendosi trafiggere da un tiraccio innocuo di Mathias Jorgensen, con Vida a ostruire la visuale all’estremo difensore del Monaco. Ma grazie alle sue tre parate, Subasic si è riscattato ed è stato portato in trionfo dai suoi compagni che lo hanno giustamente riconosciuto come l’artefice principale del successo odierno. La Danimarca si è rivelata una squadra molto ben organizzata che ha però pagato l’assenza di figure individuali in grado di spaccare la partita, alla fine il ct Age Hareide si è aggrappato alle doti da para-rigori di Kasper Schmeichel che di fronte al padre Peter si è messo in luce parando anch’egli tre penalty, è un vero peccato che le sue prodezze si siano rivelate vane per la nazionale danese ma ora anche i detrattori più accaniti devono riconoscere che il confronto con il suo genitore non è affatto così irriverente. Non rivedremo più al mondiale le lunghissime rimesse laterali di Knudsen che hanno messo in difficoltà le retroguardie avversarie, compresa quella croata, e che sono diventate un autentico marchio di fabbrica. Avremo modo di assistere nuovamente alle devastanti accelerazioni di Rebic che si è procurato il rigore poi fallito da Modric, così come gli sfondamenti di Mandzukic, elemento troppo prezioso per poterne fare a meno anche quando non sta benissimo.
LE DICHIARAZIONI
Anche se la sua Danimarca è stata eliminata dal mondiale, Kasper Schmeichel resta comunque uno dei grandi protagonisti della serata: “Sto provando emozioni contrastanti, da una parte sono deluso e affranto per essere usciti, dall’altra invece mi sento davvero orgoglioso per quello che abbiamo fatto. Soprattutto nella seconda parte di gara siamo stati più bravi e siamo andati vicini all’impresa. È difficile descrivere a parole le sensazioni a caldo, ho bisogno di un po’ di tempo per esternare il mio stato d’animo, magari lo farò nelle prossime ore e nei prossimi giorni”.
Il centrocampista della Croazia, Luka Modric, riconosce il valore dell’avversario: “Faceva molto caldo e giocare con questa umidità non è stato facile nemmeno per dei professionisti come noi, abituati alle condizioni più estreme. Che rabbia aver sbagliato quel rigore, erano diversi giorni che studiavo il modo per capire come ingannare Schmeichel, e invece è stato lui a beffare me! Meno male che alla fine siamo passati noi, ora pensiamo alla Russia cercando di sbrigare la pratica nei tempi regolamentari”.
IL TABELLINO
CROAZIA-DANIMARCA 4-3 DCR (1-1)
CROAZIA (4-2-3-1): Subasic; Vrsaljko, Lovren, Vida, Strinic (81′ Pivaric); Rakitic, Brozovic (71′ Kovacic); Rebic, Modric, Perisic (97′ Kramaric); Mandzukic (108′ Badelj). All. Zlatko Dalic.
DANIMARCA (4-3-3): Schmeichel; Knudsen, Kjaer, M. Jorgensen, Dalsgaard; Christensen (46′ Schone), Delaney (98′ Krohn-Dehli), Eriksen; Poulsen, Cornelius (66′ N. Jorgensen), Braithwaite (106′ Sisto). All. Age Hareide.
ARBITRO: Nestor Pitana (ARG).
AMMONITI: M. Jorgensen (D).
RECUPERO: 1′ pt e 3′ st regolamentari, 1′ pt e 1′ st supplementari.
MARCATORI: 1′ M. Jorgensen (D), 4′ Mandzukic (C).