Il Belgio si prende gli ottavi di finale con un gol all’ultimo respiro: la pazza rimonta contro il Giappone, due gol in cinque minuti per pareggiare e la rete decisiva al 94’, si è concretizzata quando ormai nessuno ci credeva più. Quando Thibaut Courtois ha preso il pallone dal calcio d’angolo battuto dagli asiatici, mancavano circa 30 secondi al termine del recupero; eppure il Belgio ha provato l’azione decisiva, sfruttando anche il posizionamento pessimo della difesa del Giappone. Da Courtois a De Bruyne che si è involato fino a oltre la metà campo e ha poi aperto il gioco a destra per Meunier; assist immediato per Romelu Lukaku che ha intelligentemente fintato lasciando scorrere il pallone e mandando fuori giri capitan Hasebe, spalancando una voragine per Nacer Chadli che non ha avuto problemi a battere Kawashima. Un contropiede magistrale, che ha definitivamente affossato le speranze di un Giappone che fino a un quarto d’ora dal termine aveva addirittura creduto di poter eliminare i Diavoli Rossi nei 90 minuti. (agg. di Claudio Franceschini)
IL BELGIO TROVA IL BRASILE
Partita emozionante quella di ieri tra Belgio e Giappone, con gli asiatici in doppio vantaggio ma rimontati nel finale dagli uomini di Roberto Martinez. Decisiva la rete allo scadere di Nacer Chadli, bravo a finalizzare un contropiede da manuale che ha permesso a Eden Hazard e compagni di staccare il pass per i quarti di finale. E ora una sfida ancora più dura per il Belgio: avversario il Brasile di Tite, che ha superato 2-0 il Messico agli ottavi. Qualche dubbio di formazione per Martinez, con l’ex tecnico dell’Everton che potrebbe lanciare dal 1’ Fellaini, a segno contro i nipponici e tra i migliori in campo. Qualche problema anche per il commissario tecnico verdeoro, che sarà privo di Casemiro: il centrocampista del Real Madrid è stato squalificato per una gara, ballottaggio tra Fernandinho e Augusto. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
BELGIO GIAPPONE 3-2
Andiamo ad analizzare i dati statistici della partita per comprendere meglio l’adnamento del match. Cominciato dal possesso palla (56% Belgio, 44% Giappone). I diavoli rossi sono andati al tiro ben 18 volte, ccentrando lo specchio della porta in otto occasioni; i nipponici invece sono invece andati alla conclusioni 8 volte impegnando Courtouis in 4 circostanze. Ammontano a 540 i passaggi completati dalla formazione del Ct Martinez, mentre sono stati 374 quelli della truppa del Ct Nishino. Per quanto riguarda i calci d’angolo sono stati 10 in favore del Belgio e 6 quelli battuti dagli asisatici; dal punto di vista disciplinare è stata gara piuttosto corretta visto che sono stati fischiati solamente 22 calci di punizione (13-9) ed è stato estratto solamente un cartellino giallo per Shinabaki per un’entrataccia commessa ai danni di Hazard.
LE DICHIARAZIONI
Soddisfatto della vittoria del suo Belgio in rimonta contro il Giappone per 3 a 2 il ct Roberto Martinez ha così commentato l’incontro in conferenza stampa: “La realtà è che siamo andati sotto per 2-0 e sono stato costretto a trovare soluzioni, ho dovuto cercare una reazione, ma ciò di cui hai bisogno più di ogni altra cosa è il desiderio e l’unità di un gruppo di giocatori che sono disperatamente disposti a lottare fino all’ultimo minuto. Se guardi le statistiche non ci sono state molte partite in cui si è rimontato dal 0-2 ai Mondiali. Penso che questo sia dovuto alla personalità, alla concentrazione, al desiderio. Farlo nei 90 minuti è stato un risultato incredibile “. Dispiaciuto per la sconfitta subita dal suo Giappone contro il Belgio per 3 a 2, il ct Akira Nishino ha così parlato ai microfoni in conferenza stampa: “Quattro anni fa, in Brasile, non siamo riusciti ad arrivare agli ottavi di finale e l’intero calcio giapponese ha ricordato come abbiamo perso contro la Colombia nella terza partita, negli ultimi quattro anni ci siamo allenati duramente e, naturalmente, abbiamo affrontato la Colombia nel primo incontro eravamo tutti determinati a vendicarsi. Circa otto anni fa, negli ottavi di finale, siamo andati ai tempi supplementari e ai rigori, dove abbiamo perso, quindi eravamo determinati a passare alla fase successiva. Volevo che la nostra squadra avesse una mentalità diversa da quelle abbiamo avuto in passato e penso che ci siamo riusciti, ma forse manca ancora qualcosa, quindi tra quattro anni proveremo a lottare”.