Il post di Ivan Zaytsev sulla vaccinazione della figlia Sienna non ha attirato solo attacchi da parte dei no vax, alcuni dei quali sono arrivati ad augurare il peggio al 29enne pallavolista e alla piccola. Lo Zar, come è soprannominato tra tifosi e appassionati, ha eliminato dalla sua bacheca Facebook i commenti più offensivi e ha poi replicato: «Io oltre a giocare sono un padre che decide per i suoi figli e un essere umano libero di esprimersi». La notizia del post e dei conseguenti attacchi ha però attirato anche molta solidarietà. Tantissimi utenti hanno sostenuto la scelte del campione del Modena Volley. Tra i commenti, come riportato dal Fatto Quotidiano, c’è anche quello di Unicef Italia: «Il nostro applauso, caro Ivan Zaytsev, per avere difeso dall’inciviltà l’amore e la premura per la tua bambina. Vaccinare è un diritto e un dovere, è un gesto di amore per i propri figli e di tutela per tutti gli altri bambini» con hashtag #VaccinesWork. (agg. di Silvana Palazzo)
ZAYTSEV, POST PRO-VACCINI: MINACCE E INSULTI
Una montagna di insulti sono piovuti nelle scorse ore nei confronti di Ivan Zaytsev, 29enne pallavolista della nazionale italiana, di proprietà della Modena Volley. L’atleta di origini russe ha avuto la semplice colpa di aver postato sulla propria pagina Facebook un post, con tanto di foto, in cui annunciava di aver vaccinato la figlia piccola. Mai avrebbe pensato che dopo quel semplice gesto si sarebbe scatenato l’inferno nei suoi confronti. «E anche il meningococco è fatto, bravissima la mia ragazza», ha scritto Ivan, con tanto di sorriso e il proprio “ditone” stretto dalla manina della piccola bimba. Gli hater hanno invaso a centinaia la pagina Facebook del pallavolista, in particolare i “no vax”, quelli fermamente contrari ai vaccini.
“ECCO PERCHE’ HO PUBBLICATO QUEL POST”
«In un momento storico particolare – spiega oggi Zaytsev ai microfoni del Corriere della Sera – nel quale la questione “vaccini sì, vaccini no” divide e fa discutere, mi è sembrato giusto far sapere la mia scelta: sono un personaggio pubblico, è giusto farlo». Come detto sopra, sono piovuti insulti di ogni tipo, «ad esempio che sono pagato dalle industrie farmaceutiche – dice il pallavolista di Modena – e perfino frasi assurde che auguravano malattie ai miei figli: tanta ignoranza mi preoccupa». Il nazionale azzurro ammette che era cosciente che quel post avrebbe creato non pochi dibattiti, ma sperava in una discussione fra persone intelligenti: «Invece ho ricevuto una montagna di insulti, qualcuno mi ha dato dello zingaro».