È fuori di dubbio: esistono diversi tipi di Ronaldo. Uno che arriva in Italia giovane, crea la “differenza” a ogni scontro calcistico, porta una mediocre squadra, quale era l’Inter di fine secolo scorso, alle vittore in Coppa Uefa e, moralmente, in campionato.

Un altro Ronaldo, Cristiano, al quale va riconosciuta una grande professionalità, capacità di prepararsi al meglio, voglia di vincere, desiderio di soccorso ai bisognosi, potrebbe, forse, arrivare a fine carriera a svernare in maglia bianconera, mirando a illudere i tifosi di aspirare alla conquista di un titolo, la Champions League, che, se anche con lui in campo rimanesse un miraggio, diverrebbe qualcosa di assolutamente irraggiungibile per le Gobbentruppen.



Se arriverà a Torino, prenderemo atto della capacità dei dirigenti juventini di convincere un vincitore di Champions, capace di finalizzare il gioco di grandi campioni messi al suo servizio, a giocare nel nostro campionato, non più all’altezza del passato, e di rischiare la propria reputazione in una squadra fortissima in Italia e molto meno fuori dalla cerchia nazionale.



Però ben venga, da noi sarà sicuramente un primattore, capace di incrementare la presenza negli stadi e ricorderà, costantemente, ai tifosi bianconeri le sue capacità di segnare reti spettacolari con formidabili “sforbiciate”. Che poi lo possa fare con facilità contro le difese delle nostre squadre, non certo malleabili come quelle spagnole e/o inglesi, non ne avrei la certezza.

Lo ricordo in una serata di Coppa in cui con il Manchester United si presentava contro il Milan, per buttarlo fuori Champions. Bene, non toccò più di 3 palloni e tornò in Inghilterra con 3 pive nel sacco.



Non sarò certo io a discutere problematiche di costo, chi ha soldi da spendere lo faccia, noi interisti lo aspetteremo a San Siro. L’ultima volta che ci mise piede, contro i bauscia, bastò Santon, il bimbo, per non fargli toccare palla, ora lo vedremo contro Skriniar.

L’idea è che la Juve stia comprando un “totem” da presentare in giro per il mondo, quale testimonial della forza del gruppo proprietario e, contemporaneamente, dare la possibilità ai propri sostenitori, se non riusciranno a toccare la Coppa con le orecchie, di toccare, almeno, chi nel passato ne ha vinte tante.

D’altra parte sono sette anni che la Juve vince lo scudetto a maggio, quest’anno vincerà anche quello di agosto. Per la Champions non c’è più tempo, o la vince in questa stagione o mai più.

Ognuno faccia le scaramanzie preferite!