Studiando le giocatrici che sono arrivate agli ottavi di Wimbledon 2018, scopriamo un dato davvero curioso: Angelique Kerber, che ha battuto Naomi Osaka e adesso se la vedrà con la rediviva Belinda Bencic, è l’unica rappresentante del circuito Wta ad aver raggiunto almeno il quarto turno di ogni Slam giocato in questa stagione. Pazzesco ma vero: la trentenne tedesca, finalista qui nel 2016 quando ha anche vinto due Major e l’argento olimpico prendendosi per la prima volta la vetta del ranking, ha ottenuto la semifinale degli Australian Open e i quarti del Roland Garros. In entrambi i casi l’ha battuta Simona Halep, sempre in tre set: clamorosa la vittoria della rumena a Melbourne in un match che ha cambiato inerzia più volte nel solo parziale decisivo. Nessuna delle altre giocatrici ha fatto altrettanto: la Halep, che ha giocato la finale in entrambi gli Slam, ci è andata ad un passo ma è stata battuta da Su-Wei Hsieh al terzo turno di questo Wimbledon mentre Karolina Pliskova al terzo turno è caduta in Francia, come del resto Elina Svitolina eliminata a Londra addirittura all’esordio. Insomma: la Kerber continua a marciare spedita, adesso vedremo se riuscirà a fare un passo in più ottenendo i quarti per la terza volta su tre nei Major del 2018. (agg. di Claudio Franceschini)
ALEXANDER ZVEREV E GLI SLAM
Ancora una volta a Wimbledon 2018 abbiamo vissuto il flop di Alexander Zverev: la rimonta del tedesco su Taylor Fritz, con tanto di ritorno in campo il giorno seguente causa pioggia, è stata vanificata al turno successivo da Ernests Gulbis, che rimontando un set di svantaggio si è imposto per 7-6 4-6 5-7 6-3 6-0. Quinto parziale indicativo: Zverev è crollato soprattutto psicologicamente, non essendo riuscito a chiudere e regalarsi gli ottavi che avrebbe giocato contro Kei Nishikori. Il giovane Sasha, già vincitore di tre Master 1000 – quest’anno ne ha persi altri due in finale – e capace di diventare per classifica il principale antagonista di Federer e Nadal (sia pure staccatissimo nei punti) non riesce a fare il salto di continuità negli Slam: il suo miglior risultato rimane il quarto di finale centrato un mese fa al Roland Garros, quando è stato piegato in maniera netta da Dominic Thiem. Per il resto un solo ottavo (qui lo scorso anno) e tante, troppe delusioni: quattro eliminazioni al terzo turno, addirittura la rovinosa caduta al primo turno degli Open di Francia lo scorso anno, da testa di serie numero 9 e vincitore di Roma ma frenato da Fernando Verdasco. Poteva essere un caso, gli ultimi grandi appuntamenti hanno confermato invece che quel passo in avanti non è ancora stato fatto; avrà tempo perchè l’età (21 anni appena compiuti) gioca dalla sua parte, ma adesso le occasioni perse stanno iniziando a pesare. (agg. di Claudio Franceschini)
LA SORPRESA DONNA VEKIC
Stiamo vivendo la Middle Sunday di Wimbledon 2018, la tradizionale domenica di sosta tra la prima e la seconda settimana nel torneo dello Slam: tutto fermo in attesa di giocare gli ottavi di finale, e allora possiamo senza dubbio approfondire il discorso legato alle grandi sorprese: sicuramente una di queste è Donna Vekic, la ventiduenne croata che finalmente sembra aver trovato la sua definitiva maturazione. Professionista da tempo – già nel 2013, quando aveva ancora 16 anni, aveva raggiunto il secondo turno agli Australian Open – aveva vinto il titolo a Kuala Lumpur nel 2014 ma poi non era mai riuscita a imporsi negli Slam, tanto da non superare mai il terzo turno raggiunto per di più soltanto in due occasioni. Dallo scorso anno però è sicuramente cambiato qualcosa: a giugno 2017 la Vekic ha trionfato a Nottingham – curiosamente lo stesso torneo in cui due anni prima aveva vinto la connazionale e compagna di Fed Cup Ana Konjuh – poi finalmente una corsa fino alla seconda settimana di uno Slam, peraltro il più prestigioso, con le vittorie su Sloane Stephens (testa di serie numero 4), Rebecca Peterson e Yanina Wickmayer e ora un ottavo contro Julia Goerges che certamente non sembra essere impossibile. (agg. di Claudio Franceschini)
TORNA LA GRANDE RUSSIA
A Wimbledon 2018 sta tornando la grande Russia del tennis: magari non saremo ancora ai livelli di inizio millennio quando, soprattutto a livello Wta, questo Paese dominava le classifiche e i tornei ma sono ben quattro i tennisti russi che, dopo la Middle Sunday, giocheranno gli ottavi di finale. Karen Khachanov, classe ’96, se la vedrà con Novak Djokovic ed è rimasto l’unico rappresentante nel main draw maschile; sono invece tre le donne ancora in corsa, “capitanate” idealmente dalla testa di serie numero 14 Daria Kasatkina, come già detto finalista all’ultimo Indian Wells. Per Ekaterina Makarova, numero 1 nel ranking del doppio, un gradito ritorno a ottime prestazioni nel singolare mentre la grande sorpresa è Evgeniya Rodina, che ha eliminato Madison Keys e ora giocherà contro Serena Williams. Non solo, perchè al terzo turno era arrivata anche Vitalia Diatchenko: la ventisettenne aveva centrato una strepitosa rimonta contro Maria Sharapova nel derby, ma poi ha perso contro Jelena Ostapenko. Se contiamo anche le repubbliche dell’ex Unione Sovietica dovremmo inevitabilmente parlare anche della campionessa del Roland Garros 2017, ma anche di Aliaksandra Sasnovich che eliminando Petra Kvitova al primo turno ha poi confermato la sua striscia raggiungendo il quarto turno. (agg. di Claudio Franceschini)
I NUMERI DEGLI OTTAVI
Sfruttando la Middle Sunday a Wimbledon 2018, possiamo andare a vedere quale sia la composizione dei due tabelloni per gli ottavi di finale: Roger Federer e Serena Williams comandano per anzianità, entrambi sono classe ’81 e, a proposito, nei giorni scorsi l’americana aveva scherzosamente affermato di non avere intenzione di ritirarsi finchè non lo avesse fatto il Re, fingendo di spaventarsi (o forse no?) quando le è stato detto che Federer avrebbe giocato per altri quattro anni. I due hanno un totale di 41 Slam e hanno riscritti i numeri del tennis; il più giovane nel torneo maschile è il greco Stefanos Tsitsipas, classe ’98: deve ancora compiere 20 anni e prima di questo quarto turno a Wimbledon non aveva mai superato più di un match negli Slam. Da lui alle tre rappresentanti della classe ’97 Wta: Jelena Ostapenko ha già vinto uno Slam (il Roland Garros), Belinda Bencic è arrivata ai quarti agli Us Open ma ha fatto irruzione nella Top Ten tre anni fa prima di perdersi e uscire anche dalle 100, Daria Kasatkina ha giocato i quarti dell’ultimo Roland Garros, ha vinto un titolo da professionista e perso lo scorso marzo la finale del Premier Mandatory di Indian Wells. Sono loro le più giovani ancora in corsa: di questa meravigliosa annata fanno parte anche Naomi Osaka, Ana Konjuh e Natalia Vikhlyantseva che – soprattutto le prime due – si sono già fatte ampiamente notare nel circuito femminile. (agg. di Claudio Franceschini)
IL FLOP DI SIMONA HALEP
Siamo nel pieno della Middle Sunday a Wimbledon 2018: oggi come già detto non si gioca, e allora vale la pena fare un excursus su alcuni fatti accaduti fino a questo momento. Ha fatto tantissimo rumore per esempio la caduta di Simona Halep al terzo turno: la numero 1 Wta, campionessa al Roland Garros quando finalmente era riuscita a spezzare la sua maledizione negli Slam, si è fatta battere da Su-Wei Hsieh. Dobbiamo tornare al 2014 per trovare un’altra giocatrice in vetta al seeding eliminata a questo punto del torneo: Serena Williams si era fatta sorprendere clamorosamente da Alizé Cornet, che poi aveva subito perso da una ventenne Eugenie Bouchard capace di raggiungere la prima (ma unica ancora oggi) finale di un Major. L’anno scorso Angelique Kerber ha fatto leggermente meglio: la tedesca aveva perso contro Garbine Muguruza agli ottavi, e la spagnola tra l’altro è diventata, dai tempi di Marion Bartoli, la giocatrice con il seeding più basso (numero 14) in grado di vincere il torneo. Sia come sia, la clamorosa eliminazione di tante teste di serie lascerà la Halep in vetta al ranking anche dopo Wimbledon 2018: Karolina Pliskova, la giocatrice che potrebbe fare il salto maggiore in classifica, vincendo il torneo si posizionerebbe in terza posizione. (agg. di Claudio Franceschini)
CAMILA GIORGI UNICA ITALIANA IN CORSA
A Wimbledon 2018 siamo nella Middle Sunday, oggi non si gioca e dunque l’occasione è utile per un riassunto su quanto accaduto fino a questo momento. Per esempio, esploriamo il bilancio degli italiani: come detto la sola Camila Giorgi è riuscita a raggiungere la seconda settimana, ed era anche l’unica nostra rappresentante nel tabellone Wta. I maschi non hanno poi fatto male in termini assoluti, ma il torneo di Wimbledon non è mai stato troppo favorevole ai nostri colori e anche quest’anno nessun giocatore azzurro ha raggiunto gli ottavi. In due sono arrivati al terzo turno: se Thomas Fabbiano aveva già fatto tantissimo eliminando Stan Wawrinka – è poi caduto nettamente contro Stefanos Tsitsipas – ha deluso certamente Fabio Fognini, perchè Jiry Vesely era un avversario alla sua portata e invece il sanremese è ricaduto nelle sue giornate storte, non riuscendo a superare l’ostacolo. Al secondo turno avevano perso Simone Bolelli (proprio contro Fognini), Paolo Lorenzi che era stato eliminato da Gael Monfils, Andreas Seppi superato da Kevin Anderson e Matteo Berrettini, che dopo la grande vittoria su Jack Sock non era riuscito a contrastare Gilles Simon. Primo turno subito amaro per Stefano Travaglia, battuto da John Millman, e soprattutto Marco Cecchinato, presentatosi a Wimbledon con una testa di serie dopo la grande semifinale del Roland Garros ma caduto contro il giovane australiano Alex De Minaur. Ad ogni modo abbiamo portato sei italiani al secondo turno dei Championships: si tratta di un record che certifica il buon momento del tennis maschile di casa nostra. (agg. di Claudio Franceschini)
WIMBLEDON 2018: LA MIDDLE SUNDAY
A Wimbledon 2018 è la Middle Sunday: traduzione letterale per “domenica di mezzo”, vale a dire quella posta tra le due settimane che animano il torneo di tennis dello Slam. In questa domenica non si gioca: è tutto fermo per tradizione, un’altra delle usanze di questo appuntamento che fa del retaggio uno dei suoi punti di forza. E’ l’unico tra i quattro Major che preveda una giornata di assoluto riposo: quando si tornerà in campo, lunedì 9 luglio, saremo agli ottavi di finale dei due tabelloni (maschile e femminile). Cosa possiamo dire? Intanto, un solo italiano è rimasto in corsa ed è anzi un’italiana: Camila Giorgi è riuscita a superare Anastasija Sevastova, Madison Brengle e Katerina Siniakova e si presenta al quarto turno di Wimbledon per la seconda volta in carriera, a sei anni dalla prima. La maceratese resta la nostra sola speranza dopo che Fabio Fognini è stato eliminato dal sorprendente Jiry Vesely – mancando ancora una volta l’appuntamento con il grande risultato – e ancora prima Thomas Fabbiano non aveva avuto una singola chance contro il giovane greco Stefanos Tsitsipas. Lunedì la Giorgi affronterà Ekaterina Makarova, ex Top Ten del circuito e sicuramente con grande esperienza, ma non una avversaria che Camila non possa battere per continuare a sognare in grande stile.
VERSO LA GRANDE FINALE
In questi giorni a Wimbledon 2018 abbiamo anche vissuto il ricordo del decennale di una delle partite più belle nella storia del tennis: la finale che Rafa Nadal vinse in cinque set (9-7 al quinto) contro Roger Federer, mettendo in bacheca il primo di due Championships e riuscendo a spezzare la serie di sconfitte – due nei due anni precedenti – contro il Re, cui non era riuscito di infilare il sesto successo consecutivo. Quest’anno Federer e Nadal possono tornare a sfidarsi in finale nel palcoscenico più prestigioso: entrambi sono agli ottavi, lo svizzero giocherà domani contro Adrian Mannarino mentre il maiorchino sarà in campo martedì per affrontare il quarto turno contro Jiry Vesely, del quale abbiamo già parlato. Si tratterebbe della seconda finale Slam in un anno e mezzo, dopo quella degli Australian Open; e appunto della quarta a Wimbledon, dove Nadal non raggiunge l’ultimo atto addirittura dal 2011, quando era stato battuto da Novak Djokovic che per la prima volta aveva vinto il torneo. A proposito: in corsa c’è anche il serbo, in campo martedì contro il giovane Karen Khachanov. Una sorta di ritorno al passato piacevolissimo, anche se le nuove leve (primo tra tutti il già citato Tsitsipas) potrebbero non essere d’accordo e provare dunque a sovvertire il pronostico.