Giunti al venerdì sera, vigilia della Prima Giornata di Serie A (domani e domenica 19, ndr) non vi sono novità in merito al presunto stop totale del Campionato di Calcio dopo la tragedia di Genova. Il ponte crollato ha fatto rinviare i match delle due genoane – Milan-Genoa e Sampdoria-Fiorentina, rispettivamente al 31 ottobre e 21 settembre – ma non ha fermato la Prima Giornata, nonostante domani sia stato proclamata giorno di lutto nazionale in tutta Italia per il dramma del Morandi. Le polemiche sono state parecchie e dopo la richiesta di alcuni giornalisti, associazioni, addirittura del direttore di Sky Sport (Federico Ferri, ndr), è giunta la parola importante e “pesante” del Governo: Matteo Salvini si è scagliato contro la Lega, ma non la sua, bensì la Lega Serie A rea di non aver fermato il calcio italiano davanti alla strage del viadotto crollato. «Penso che sarebbe doveroso, per rispetto e vicinanza a Genova e ai parenti delle vittime, che anche il campionato di calcio sabato e domenica si fermasse. Non lasciamo sole le squadre genovesi, business e interessi televisivi possono attendere». Il mister della Juventus, Massimiliano Allegri, ha poi aggiunto che non è affatto contento di “aprire” domani i battenti dopo quanto successo (proprio la sua squadra esordirà contro il Chievo in quello che era designato come il “CR7 day”, ma sarà invece un giorno di lutto e tristezza): «giocheremo nel giorno del lutto nazionale, lo dobbiamo fare, così hanno deciso..».
LA REPLICA DI FABBRICINI (FIGC)
Così però è stato deciso, almeno fino a nuovo ordine che appare alquanto complesso nel giro di poche ore dall’esordio di Chievo-Juventus: intervistato da RaiSport, il Commissario straordinario della Figc ha voluto precisare la posizione presa dal calcio italiano in questi giorni di difficile lettura visto quanto successo a Genova. «È un lutto nazionale, sabato ci sono le esequie e credo ogni opinione sia corretta. Il calcio, come tutti gli spettacoli, è sempre andato avanti ma indubbiamente una coscienza popolare, civica dovrebbe imporre una giornata di ripensamento», spiega Fabbricini, non prima di precisare però che «Per come ho patito seguendo la vicenda, avendo visto quelle scene drammatiche e compreso che la nostra vita è appesa ad un filo, è indubbio che uno stop di riflessione ci vorrebbe. Ma come ci vorrebbe per tanti altri aspetti della vita del nostro paese”, ha aggiunto. “Sono convinto, come già detto, che anche il calcio farebbe la sua parte di fronte a una giornata di lutto nazionale nella quale tutte le attività ludiche fossero sospese». Secondo il commissario Figc, infine, se non si fermano gli altri eventi «sarebbe inutile fermare solo il campionato di Serie A. Credo, infine, che riflessione e partecipazione siano aspetti personali e intimi che tutti, individualmente, devono sentire propri».